SIAMO ALLE COMICHE FINALI - NON SOLO A DESTRA, LA QUESTIONE DELLA LEADERSHIP DIVIDE ANCHE IL CENTROSINISTRA - SENTITE CALENDA: “SE DRAGHI E’ INDISPONIBILE COME PREMIER MI CANDIDO IO” - E LETTA RISPONDE: “SE SERVE, ASSUMO IL RUOLO DI FRONT-RUNNER DELLA NOSTRA CAMPAGNA ELETTORALE. VEDRETE SALVINI PIENO DI MADONNE, BERLUSCONI CON LE FOTO DEL 2004, LA MELONI CON LA PEGGIOR DESTRA DEL MONDO…” - SALVINI LA SPARA GROSSA: “NON MI ACCONTENTO DI MENO DEL 20% E CI ARRIVIAMO”
A due mesi dal voto le coalizioni sono senza pace. Nel centrodestra è scontro sul leader. Giorgia Meloni avverte: «Senza accordo sulla premiership l'alleanza per governare insieme è inutile». «Chi ha un voto in più indica il premier», controbatte Matteo Salvini. Lato centrosinistra, nella direzione del Pd il segretario Enrico Letta tratta con le forze alleabili: «Questa lista aperta ed espansiva sia il cuore del nostro progetto – sottolinea –, il punto di riferimento di una Italia democratica e progressista». Il segretario non rinnega il lavoro fatto con il M5s – «non ci sarebbe stato il governo Draghi» – e puntualizza che il 25 settembre «il pareggio non è contemplato. O vince l'Europa comunitaria o quella dei nazionalismi». Si dice disposto ad assumere il «ruolo di front runner, se serve». Anche Carlo Calenda annuncia: «Se Mario Draghi fosse indisponibile come premier mi candido io».
ENRICO COSTA CARLO CALENDA MATTEO RICHETTI
In questa cornice, è Forza Italia a perdere altri pezzi. Mara Carfagna ancora non ha formalizzato il suo addio, dopo lo strappo di qualche giorno fa quando ha duramente criticato la linea del partito azzurro, che ha scelto di non votare la fiducia al governo Draghi. A differenza di Gelmini e Renato Brunetta, seguiti da Giusy Versace e Annalisa Baroni, il ministro del Sud risulta ancora iscritta al gruppo. In queste ore è salito il pressing dei vertici di Fi per convincerla a non rompere, ma Carfagna è rimasta in silenzio.
11.20 – Richetti: «Se Pd si allea con M5s noi non ci saremo»
matteo richetti si astiene dalla fiducia al conte bis 1
«È bello quando uno fa un'azione e poi ne difende l'operato. Il giochino che stanno facendo 'nessuno è responsabile della caduta del governo': Tajani dice che loro non c'entrano nulla, Salvini che lui è stato leale, i cinque stelle che il problema era Draghi – afferma Matteo Richetti, senatore di Azione -. Va bene tutto, ognuno la racconta come vuole, ma gli italiani hanno capito benissimo: il Presidente Draghi era stato chiarissimo 'c'è bisogno di fare delle cose e non manifestare contro quello che sto facendo. Ditemi cosa volete fare', gli hanno risposto non rispondendo alla chiama di fiducia.
Se voi avete un dubbio d'interpretazione, io non ce l'ho. I cinque stelle non erano più soddisfatti del governo Draghi e lo hanno fatto cadere insieme ad altri». «Che succede alle alleanze in corso come nel Lazio dove ci sono sia Azione sia il Movimento 5 stelle - aggiunge Richetti -? Il Pd ha fatto le primarie in Sicilia con i 5 stelle, a quelle primarie non abbiamo partecipato. Se dovesse fare l'alleanza con i cinque stelle nella regione Lazio, non ci saremo. Qua bisogna rivolgersi agli elettori del Pd: ma voi continuate a votarlo un partito che i giorni pari sta col riformismo di Calenda e nei giorni dispari sta col populismo di Conte? Il Pd farà le sue scelte».
10.50 – Letta: «A destra solo liti, se vincono durano un mese»
«A destra hanno litigato così tanto che nel caso in cui, e non accadrà, vincessero le elezioni durerebbero un mese», dice ancora Enrico Letta in direzione Pd.
10.40 – Letta: «Se si pensa solo a Twitter si prende musata»
«Queste elezioni non si vincono prendendo la medaglia d'oro su Twitter, ma nelle urne, se si pensa a Twitter si prende poi una musata che si ricorda per la vita. Il buonsenso popolare è fondamentale. La gente vota col buonsenso», ha aggiunto il segretario del Pd, Enrico Letta, nella relazione alla direzione nazionale, in corso alla Camera.
10.24 – Letta: «Vedremo madonne Salvini e Berlusconi del 2004»
«Vedrete Salvini pieno di Madonne, Berlusconi con le foto del 2004, la Meloni con la peggior destra del mondo, che ha perso in America e che perderà anche in Italia, perché vinceremo noi». Lo ha detto Enrico Letta parlando ala direzione dle Pd allargata ai gruppi parlamentari.
10.22 – Letta: «Se serve assumo ruolo front runner»
«Derubrichiamo questa assurda discussione della premiership ma, se serve, assumo il ruolo di front-runner della nostra campagna elettorale, questa responsabilità, con la massima determinazione». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta.
10.21 – Calenda: «Se Draghi indisponibile come premier mi candido io»
«Noi pensiamo ad governo Draghi bis con una forte componente riformista e ci candidiamo a far questo – sottolinea il leader di Azione Carlo Calenda –, ma un Paese non si può fermare solo ad una persona per cui se domani Draghi dicesse che non è disponibile allora mi candiderei io. Spiegheremo come intendo governare questo paese».
10.17 – Letta: «Alleanze saranno solo elettorali»
«O noi o Meloni vuol dire che o noi convinciamo con qualcuno che in passato ha votato per loro o noi questa sfida non la vinciamo. Dobbiamo toglierci dalla testa il ragionamento per cui: se quello sta con voi non vi voto. Noi siamo responsabili per la nostra lista, per quello che siamo noi, per il nostro programma». Lo ha detto Enrico Letta alla direzione del Pd allargata ai gruppi parlamentari. «Le alleanze che stipuleremo saranno solo alleanze elettorali: questa legge elettorale non postula coalizioni con un simbolo, ma postula solo alleanze elettorali. E siglare alleanze elettorali è importante, fa la differenza e ci dobbiamo provare».
SALVINI - BERLUSCONI - MELONI - VIGNETTA BY BENNY
10.16 – Letta: «Dobbiamo parlare con chi ha votato FI»
«Forza Italia è un partito con cui abbiamo collaborato al governo, abbiamo lavorato bene». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta. «Poi, improvvisamente, questa scelta incomprensibile che gli sta portando una frana di consensi e dirigenti – ha proseguito –. Fi ha deciso di sciogliersi dentro la Lega, ed è un punto di non ritorno, ma lì si è aperta una voragine, dentro il centrodestra. O noi convinciamo una parte degli elettori che hanno votato lì o sarà difficile giocarla solo sugli astensionisti. Dobbiamo parlare anche con chi ha votato Fi alle ultime elezioni o le liste civiche».
gianni letta carlo calenda marco bentivogli
10.15 – Renzi: «Draghi ha salvato onore Italia, ora tocca a noi»
«Dieci anni fa Mario Draghi salvò l'Euro. Nell'ultimo anno e mezzo ha salvato l'onore italiano, prima che i populisti lo bloccassero. Grazie, Mario. Ora tocca a noi salvare il futuro». Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, lo scrive su Twitter dove rilancia il video del 26 luglio 2012 in cui Draghi, allora presidente della Bce, pronuncia l'ormai celebre 'whatever it takes'.
10.14 – Letta: «Applicheremo quote uomo-donna senza scorciatoie»
«C'è bisogno che dai comitati territoriali e regionali vengano fatte le scelte giuste, a partire dal fatto che la legge sulla questione uomo-donna si applica senza scorciatoie. Non venitemi a chiedere cose senza senso. Tutto è trasparente. Per vincere le elezioni dobbiamo essere trasparenti. Noi applicheremo la legge, se non faremo nessun errore allora abbiamo una possibilità di giocarcela». Così Enrico Letta, segretario del Pd, nel discorso di questa mattina tenuto durante la direzione nazionale del partito.
10.00 – Letta: «Noi faremo proposte vere, dalla destra solo balle»
«Noi faremo proposte vere, non balle. Io fino ad ora, dai nostri avversari di destra non ho sentito una sola cosa che sia concretamente fattibile. A cominciare da Berlusconi che annuncia 1 milione di alberi...», ha osserva il segretario del Pd Enrico Letta, parlando alla direzione nazionale.
09.54 – Letta: «Nostra lista aperta, già Articolo1 e Demos»
«Quello che dobbiamo fare della nostra partecipazione alle elezioni è una partecipazione che sarà centrata su una lista, la nostra lista, del Pd, che vogliamo aperta ed espansiva soprattutto a chi ha condiviso il progetto delle agorà, penso ad Articolo 1 e Demos». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nella relazione alla direzione nazionale, in corso alla Camera.
09.51 – Calenda: «O accordo tecnico con Pd o andiamo soli»
«Stimo Letta, ma su molte cose la pensiamo in modo diverso. Noi abbiamo presentato un patto repubblicano aperto a quelli che non hanno fatto cadere Draghi. Letta farà le use riflessioni. Noi dovremo decidere se fare un tecnico sui collegi mantenendo la nostra differenza oppure andare da soli sapendo che c'è un tema sui collegi uninominali. Prenderemo una decisione in modo trasparente presenteremo il nostro candidato premier e il nostro programma». Lo afferma il leader di Azione Carlo Calenda.
09.46 – Calenda: «Parliamo ma non faremo con alleanze con tutti»
«Noi parliamo con le forze che non hanno fatto cadere Draghi in un momento in cui si rischia di dare il paese ad una destra sovranista – puntualizza Carlo Calenda –. Credo si debba parlare con tutti senza annacquare la propria identità. Chi ci vota sa che non faremo accordi con i cinque stelle. Noi parliamo con tutti ma non faremo alleanze con tutti».
matteo salvini al matrimonio berlusconi fascina 1
09.42 – Letta al Pd: «Non rinneghiamo lavoro con M5s»
«Dobbiamo combattere, mettercela tutta. E' un momento bellissimo, ci siamo preparati da tempo a questo appuntamento. Ci siamo preparati dal 2018, quando abbiamo capito cosa ha voluto dire perdere la sintonia con il Paese». Lo ha detto Enrico Letta parlando alla direzione nazionale del Pd allargata ai gruppi parlamentari. «Non dobbiamo rinnegare i tre anni che abbiamo dietro le spalle», ha aggiunto Letta. «Senza il lavoro al fianco del M5s non ci sarebbe stato il governo Draghi. Senza il lavoro con i Cinque Stelle non ci sarebbe stato il governo Conte 2 che poi ha reso possibile il governo Draghi».
09.41 – Letta: «È il momento diritti, in gioco futuro dei giovani»
«Sul tema dei diritti la distanza tra noi e loro è la più grande. Per noi è il momento, per loro non è mai il momento: mai come questa volta è in gioco il futuro di centinaia di migliaia di giovani italiani che vogliono vivere in una società in cui si è liberi e non messi in una casella. Dobbiamo mettercela tutta. E' un momento bellissimo, ci siamo preparati da tempo». Così il segretario del Pd Enrico Letta.
09.40 – Tajani: «Su leadership c.destra si troverà soluzione»
«Il tema della leadership? Berlusconi, Meloni e Salvini troveranno una soluzione. Adesso agli italiani credo interessi sapere qual e' il progetto del centrodestra. Il tema del potere d'acquisto e delle pensioni». Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia.
09.37 – Calenda: «Al governo metteremo persone con esperienza»
«Noi abbiamo stabilito un principio: non candideremo nei posti di governo persone che non abbiano capacità amministrative o nel pubblico o nel provato. Per fare un lavoro complicato devi avere un'esperienza». Lo afferma il leader di Azione Carlo Calenda.
09.35 – Letta: «Con fine governo Draghi stop mensilità in più»
«Quando ho avuto notizia, con Landini che ha detto il governo ci ha convocato, ho colto tutto il senso del dramma del 20 luglio, quando, nel far cadere il governo, le tre forze politiche che si sono assunte questa responsabilità si sono assunte anche quella di evitare che i lavoratori possano avere alla fine dell'anno una mensilità in più», ha commentato il segretario del Pd, Enrico Letta, nella relazione alla direzione nazionale.
09.33 – Letta: «Pd partito ambientalista più grande d'Europa»
«Quando mi chiedono perché votare Pd. Be' perché il Pd è il più grande partito europeista d'Europa». Così il segretario del Pd Enrico Letta intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito.
GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINI
09.28 – Letta: «Non ci sarà pareggio, o noi o Meloni»
«Mai come in queste elezioni il voto italiano sarà il più determinante di sempre nella storia europea. Il voto darà un risultato chiaro e andrà in una direzione o nell'altra, il pareggio non è contemplato. Non c'è pareggio, o vince l'Europa comunitaria o quella dei nazionalismi». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nella relazione alla direzione nazionale, in corso alla Camera. «La scelta è fra noi e Meloni».
09.25 – Letta: parliamo di Italia 2027, Paese di oggi non ci piace
«Siamo qui per parlare dell'Italia 2027. Anche se siamo concentrati sull'oggi, sul 26 e 27 luglio. L'Italia del 2027 dipenderà dalle scelte che faremo oggi. Noi la vogliamo profondamente diversa da quella di oggi che non ci piace, perché respinge i giovani. L'Italia attrae soprattutto uomini di finanza. Il nostro è un Paese attrattivo per chi ha realizzato patrimoni. una contraddizione profonda quella di un Paese che attrae chi ha già prodotto e respinge chi ha la speranza di produrre». Così il segretario del Pd Enrico Letta intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito. «Noi siamo qui a sviluppare i talenti e le speranze del futuro».
09.22 – Castelli: no a Lega e M5S, hanno voltato spalle a Draghi
Insieme per il futuro può costruire qualcosa solo con chi non ha generato questa situazione e voltato le spalle a Mario Draghi; quindi no a Lega e M5s. Così la viceministra all'Economia ed esponente di Insieme per il futuro, Laura Castelli a Radio anch'io.
09.09 – Salvini: «Brunetta e Gelmini mi stupiscono, non rispettano gli elettori»
«Mi stupisce che gente eletta con il centrodestra, che ha governato per il centrodestra fino a ieri poi, allegramente, come Brunetta e Gelmini, dicono vado a sinistra – ha aggiunto Salvini –. Io ho la stessa tessera di partito da 30 anni. Non mi piacciono quelli che passano dal Milan all'Inter, dalla Roma alla Lazio, da destra a sinistra. Quelli che cambiano partito da sera a mattina non rispettano gli elettori».
debora serracchiani enrico letta
09.08 – Salvini: «Non mi accontento di meno del 20%»
Alle elezioni, per la Lega, «non mi accontento di meno del 20%, ci arriviamo». Lo ha detto Matteo Salvini.
09.07 – Serracchiani: «Con Calenda alleanza tecnica nei collegi»
«Noi non andiamo avanti né a scossoni né a strattoni, mettiamo prima di tutto il programma. E mi pare che Carlo Calenda non solo lo stia apprezzando ma l'abbia anche detto. È importante fare un'alleanza, che è un'alleanza tecnica nei collegi uninominali, ed è importante confrontarsi anche sui programmi più che sulle persone e sui nomi». Lo afferma Debora Serracchiani, capogruppo del Partito Democratico.
09.05 – Salvini: «Centrodestra ha tre leader»
«Il centrodestra ha tre leader in campo, più altri amici, chi di questi prende un voto in più perché gli italiani gli danno fiducia sceglie – ha ribadito Salvini –. Oggi come faccio a dirlo? La mia ambizione è di essere il più scelto, per me sarebbe un onore prendere in mano il Paese».
08.54 – Salvini: «Chi prende un voto in più governa»
«Domani all'incontro che avremo inviterò Meloni e Berlusconi a concentrarsi solo sui programmi». Lo ha detto Matteo Salvini a Rtl 102.5. «Meno tempo si passa a litigare e meglio è, sceglieranno gli italiani, che votano il 25 settembre – ha aggiunto replicando alle richieste di Giorgia Meloni sulla premiership –, chi prende un voto in più sceglie, vince, governa. Non capisco dove stia il problema». «Passare giornate a discutere sulla leadership e le candidature è tempo perso».