“SGARBI NON L’HO MAI INCONTRATO, VENIVANO ALTRI DUE” – PARLA MAURO BROGNOLI, L’UOMO CHE NEL 2014 HA VENDUTO AL CRITICO D'URTO IL “CONCERTO CON BEVITORE” ATTRIBUITO A VALENTIN DE BOULOGNE: “AVEVAMO BISOGNO DI SOLDI QUANDO ARRIVÒ L’OFFERTA. LO ABBIAMO VENDUTO A 10MILA EURO, SENZA CONTRATTO O RICEVUTE, CASH. L’INTERMEDIARIO ERA L’AUTISTA DI SGARBI…” - IL SOTTOSEGRETARIO: "DAL 'FATTO E REPORT LA CONSUETA MANIPOLAZIONE. NON SONO IO IL COMPRATORE. CONTINUO A QUERELARLI..."
VITTORIO SGARBI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
SGARBI, 'DA IL FATTO E REPORT LA CONSUETA MANIPOLAZIONE
(ANSA) - Vittorio Sgarbi replica all'articolo di oggi del quotidiano Il Fatto che sarà rilanciato da Report domenica, in quella che per il sottosegretario ''è oramai una inaudita campagna stampa fatta di ricostruzioni infondate e gravi insinuazioni''.
''Sono felice che, attraverso i soliti informatori, sia uscito il valore di una evidente copia di Valentin de Boulogne che io ho segnalato a un collezionista che l'ha pagata il suo reale prezzo di 10.000 (dieci mila) euro, come accade spesso presso piccoli mercanti, privati e restauratori. Io ho dato un consiglio e non risulto, come non sono, il compratore. Il venditore non ha venduto a me, né a me ha fatto fatture.
CONCERTO CON BEVITORE - VALENTIN DE BOULOGNE
Io ho segnalato il restauratore che si è perfino occupato di fare una riproduzione per il proprietario del quadro. A me è stata chiesta una perizia che non ho fatto perché il quadro era evidentemente una copia, gradevole e del valore che fu pagato. La copia non era conosciuta né vincolata dallo Stato. Quando gli ignoranti parlano, tutti gli asini volano. L'utile indagine dei piccoli investigatori ha accertato il prezzo. Possono continuare a Porta portese. Io continuo a querelarli. Stiano attenti agli informatori. Spesso ne sanno meno di loro''.
SGARBI COMPRÒ IL CAPOLAVORO (IN NERO) PER SOLI 10 MILA EURO
Estratto dell’articolo di Thomas Mackinson per “il Fatto quotidiano”
sabrina colle e vittorio sgarbi 2
“L’intermediario era l’autista di Sgarbi. Avevamo bisogno di soldi e l’abbiamo venduto. Che potesse valere milioni lo scopro solo ora, e cerco di pensarci il meno possibile”. Con 10 mila euro, cash, Vittorio Sgarbi era riuscito ad accaparrarsi Concerto con bevitore, un caravaggesco del 600, guardandosi bene dal rivelarne il valore ai proprietari in difficoltà economiche.
La vera notizia è però un’altra: a questo punto, c’è un secondo testimone che inchioda Sgarbi alla proprietà di quella tela attribuita al Valentin de Boulogne, sequestrata mentre era diretta a Montecarlo per essere poi venduta all’estero, ma senza un attestato di libera circolazione […].
quadrophenia vittorio sgarbi meme by emiliano carli per il giornalone la stampa
Per questa vicenda, insieme alla compagna Sabrina Colle e al mercante d’arte Gianni Filippini, il sottosegretario alla Cultura rischia di finire a processo per esportazione illecita di beni culturali. Sgarbi però ha sempre sostenuto che quel dipinto non era suo e che si trattava di una copia di proprietà di un amico, temporaneamente nella sua abitazione di Ro Ferrarese per un’expertise che poi non fece.
Ha scomodato pure il nome di Augusto Agosta Tota, imprenditore reggiano morto l’anno scorso, suscitando l’ira della figlia Simona: “Mai visto quel dipinto, infanga il nome di mio padre perché non può rispondere”.
A rispondere è però Mauro Brognoli, l’uomo che nel 2014 lo vendette a Sgarbi. La sua testimonianza è stata raccolta dal Fatto e da Report e sarà trasmessa domenica.
vittorio sgarbi - mostra I pittori della luce a lucca 2
Il quadro “incriminato” non arriva affatto da Reggio Emilia, come racconta Sgarbi, bensì dalla provincia di Brescia, dove si consuma una storia molto diversa, a tratti comica e a tratti tragica, dalla versione propinata da Sgarbi alla stampa, politica e magistratura.
Parte da una gloriosa fonderia, le Officine Fratelli Bellometti di cui oggi resta giusto lo scheletro. Gli eredi Bellometti versano da tempo in grandi difficoltà. Nel 2014 alla loro porta bussa Giacomo Crotti, in arte “Jack”, autista di Sgarbi che abita proprio a Orzinuovi. All’epoca era già coperto di debiti per le multe di Sgarbi, con quell’affare spera di rifarsi almeno un po’. Contatta il marito della signora Patrizia […].
inchiesta di report sul quadro di vittorio sgarbi
Si chiama Mauro Brognoli, classe 1959, anch’egli originario di Orzinuovi. Lo incontriamo in un concessionario d’auto non lontano dall ’ex fabbrica. È ancora frastornato. “Ho già parlato con le forze dell’ordine” esordisce, spiegando che il quadro era della ex moglie e del cognato, che lei è da molti anni in cura mentre il fratello è morto dopo aver fatto 25 anni dentro e fuori da un reparto psichiatrico.
“Mia figlia all’epoca studiava all’estero, avevamo bisogno di soldi quando arrivò questa offerta. Io Sgarbi non l’ho mai incontrato di persona, venivano altri due per lui”. A quanto lo ha venduto, 30 mila euro? “Me no, meno”. Diecimila, senza un contratto o ricevute, cash.
“Certo che col senno di poi mi sento fregato, ma cosa vuole che le dica?”.
DUE ANNI DOPO, il 4 gennaio 2016, lo stesso Sgarbi […] consegna l’opera al suo restauratore di fiducia, quel Gianfranco Mingardi di Brescia che ha messo mano a oltre 200 dipinti di sua proprietà. E l’altro testimone chiave, ormai di due procure – Imperia e Macerata – che stanno dietro a Sgarbi, dal Valentine al Manetti, dall’esportazione illecita al riciclaggio.
L’opera […] nel registro cartaceo del professionista con indicazione degli interventi eseguiti prima che la riconsegnasse a Sgarbi, il 10 dicembre 2018: “Pulitura, stuccatura, consolidamento supporto, telaio...”. Nell’elenco si legge “Compresa copia fatta per sostituzione”.
Riferisce Mingardi che in quella casa andò due volte. Al posto del dipinto era stata infatti messa una foto sostitutiva, ma di misura sbagliata rispetto alla cornice. Così prende le misure in loco e ne fa fare una giusta. “So che avevano venduto il quadro per necessità e che me lo sono ritrovato in laboratorio dove lo restaurai per Vittorio che lo ritirò con altri nel 2018”, racconta.
LA CANDELA AGGIUNTA NEL DIPINTO LA CATTURA DI SAN PIETRO - DI RUTILIO MANETTI
I carabinieri sono stati in casa della famiglia Bellometti e hanno sequestrato quella fotoriproduzione apposta laddove in origine c’era la preziosa tela. Non si è capito se fosse per nascondere l’avvenuta vendita, o come dice il signor Mauro “per non lasciare il vuoto alla parete”. Fatto sta che da Orzinuovi l’originale va a Ro Ferrarese, casa di Sgarbi e da lì parte per Montecarlo per essere venduta.
I cronisti hanno scoperto che per la vendita era stata fatta un’expertise senza firma con attribuzione al Valentine, riportata in una mail proveniente proprio dalla segretaria di Sgarbi. E un contratto […] firmato da Hestia Srl, società della compagna di Sgarbi Sabrina Colle, a sua volta indagata, ma riconducibile al professore, e la Switz Art di Mirella Setzu, gallerista cagliaritana trasferita per affari a Montecarlo, che si era impegnata a garantirne la collocazione sul mercato internazionale […]. […]
VITTORIO SGARBI SENZA SCARPEmeme gioconda con la candela - caso di vittorio sgarbi e il quadro rubatotweet su vittorio sgarbi 5IL POST DI VITTORIO SGARBI SENZA SCARPE CONTRO REPORT E IL FATTO