LA SORA GIORGIA HA PESTATO UN... GUANTONE – L’ATTACCO DELLA MELONI AL COMITATO OLIMPICO SULLA VICENDA DELLA PUGILE ALGERINA IPERSEX IMANE KHALIF È UN ASSIST CLAMOROSO ALLA PROPAGANDA PUTINIANA – L’IBA, L’ENTE CHE GESTISCE IL PUGILATO DILETTANTISTICO, ESPLUSO DALLE OLIMPIADI PER CORRUZIONE, È GUIDATO DA UN FEDELISSIMO DI “MAD VLAD”, UMAR KREMLEV. È LUI CHE VOLEVA PREMIARE LA PUGILE ITALIANA ANGELA CARINI CON 100MILA DOLLARI, SCATENANDO L'INDIGNAZIONE DEL CIO ("QUESTO LA DICE LUNGA") - PREGIUDICATO, AMICO DEI NARCOS, OLIGARCA DELLE SCOMMESSE: IL RITRATTO DI KREMLEV
1. MELONI FA LA SOVRANISTA SULLA BOXE: COSÌ DIVENTA IL MEGAFONO DI PUTIN
Estratto dell’articolo di Youssef Hassan Holgado per “Domani”
GIORGIA MELONI E ANGELA CARINI - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO
«Io penso che in questa situazione io e lei non c’entriamo nulla». Le parole pronunciate dalla pugile Angela Carini a Fanpage […] riassumono bene ciò che è successo in settimana. L’ondata d’odio e le dure parole usate da politici italiani, tra cui la premier Giorgia Meloni, hanno spostato il dibattito sull’incontro di boxe da una dimensione sportiva a una meramente politica, favorendo la diffusione del pensiero sovranista filoputiniano.
Alle rimostranze di Meloni rivolte al presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio) Thomas Bach, […] sono seguite quelle del premier Viktor Orbán nei giorni scorsi, visto che l’algerina Khelif ha battuto ieri ai punti l’ungherese Luca Anna Hamori.
[…] Le accuse infondate dei due premier sono state subito colte al balzo dall’International boxing association (Iba), l’organo gestore del pugilato dilettantistico, che ha annunciato di voler premiare Angela Carini come se avesse vinto la medaglia d’oro. E quindi una ricompensa di 50mila euro per l’atleta, 25mila per il suo allenatore e 25mila euro per la federazione italiana. «Non riuscivo a guardare le sue lacrime», ha detto il presidente Umar Kremlev, noto imprenditore vicino al presidente russo Vladimir Putin.
«Non sono indifferente a tali situazioni e posso assicurare che proteggeremo ogni pugile. Non capisco perché uccidano la boxe femminile. Solo le atlete idonee dovrebbero competere sul ring per motivi di sicurezza».
Dura la reazione del Cio. «Questo la dice lunga sulla credibilità dei responsabili dell’Iba, basta vedere i loro commenti sul Cio e la Francia. Non vogliamo dare loro alcuna attenzione», ha detto il portavoce Mark Adams. L’Iba è una federazione che non è più riconosciuta dal Cio dal 2023, anche se la sua sospensione risale già al 2019. L’organo, infatti, non ha avuto alcun ruolo nelle qualificazioni e nell’organizzazione delle gare di pugilato di Parigi 2024.
[…] Spesso superata a destra da Matteo Salvini, soprattutto sulle questioni identitarie, Giorgia Meloni ha forse cercato di correre ai ripari. Nei giorni scorsi oltre ad aver protestato formalmente per l’incontro di boxe ha incontrato Carini, sfruttando il sentimento di una parte della popolazione e seguendo la linea dei quotidiani più agguerriti sul caso, colpevoli anche di aver diffuso la fake news secondo cui l’atleta algerina fosse transgender.
ITALIANI BRAVA GENDER - MEME IL GIORNALONE - LA STAMPA
Fake news, tra l’altro, che si pensa sia stata diffusa dalla Russia, sempre pronta a destabilizzare la politica europea. E Meloni ci è cascata, diventando megafono della battaglia politica dell’Iba. […]
Per Kremlev è stata l’occasione giusta per tornare sul caso dopo che aveva impedito a Khelif di disputare la finale dei campionati del mondo di boxe di Nuova Delhi nel marzo 2023.
In giornata è arrivata la dichiarazione del presidente del Cio: «Il quadro normativo è su basi scientifiche ed è quello che viene applicato e condiviso con le altre Federazioni. È un approccio che si basa sulla scienza e dopo ampie consultazioni con le parti interessate. Non sono nemmeno casi di disturbo dello sviluppo sessuale, sono donne che partecipano a una competizione femminile e chiedo a ciascuno di rispettarle in quanto donne e in quanto essere umani».
THOMAS BACH CON GIORGIA MELONI
[…] In un comunicato la Federazione italiana di pugilistica ha smentito «l’ipotesi di accettazione di qualsivoglia premio in denaro». I soldi dell’Iba – che gode di importanti sponsorizzazione del colosso energetico russo Gazprom – e del suo presidente non sono ben accetti. Sembrerebbe che anche Carini non sia intenzionata ad accettare il premio in denaro. Ma ora la federazione ha preferito tutelare se stessa e i suoi atleti chiedendo un silenzio stampa. […]
VLADIMIR PUTIN CON UMAR KREMLEV
Le mani di Putin sulla federazione boxe salvata con i soldi del pregiudicato-oligarca
Estratto dell’articolo di Anais Ginori e Giuliano Foschini per “la Repubblica”
Non chiametelo Kremlev. Ma Lutfuollyev. Umar Lutfulloyev, perché questo è il suo vero nome. E questa è la sua vera storia, quella che nel mezzo di queste Olimpiadi sta mettendo in grandissima difficoltà il governo Meloni davanti al mondo: Umar Lutfuollyev è infatti il presidente dell’Iba, la federazione internazionale del pugilato non riconosciuta dal Cio, che ha squalificato Imane Khelif sostenendo che fosse “un uomo”.
Ed è quello a cui hanno creduto il vice premier Matteo Salvini e diversi esponenti del governo nel lanciare la campagna contro la Khelif e queste Olimpiadi “woke” (Salvini) o “sodomite” (Kremlev). Costringendo così in un angolo la presidente del Consiglio. Perché Kremlev, o Lutfulloyev, non è un buon amico.
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Anzi, è una compagnia assai imbarazzante, come racconta un report di trenta pagine del Cio di cui Repubblica è in possesso: pregiudicato, amico di alcuni tra i più grandi narcotrafficanti del mondo, non gradito dalle principali banche mondiali e soprattutto fedelissimo del presidente russo Vladimir Putin grazie al quale ha fatto una fortuna gestendo, insieme alla guardia del corpo dello Zar russo, la lotteria e le principali società di scommesse della Russia.
Luftuollyev è nato in Tagikistan. A marzo del 2010 ha ventotto anni quando si presenta all’Anagrafe del suo paese con una richiesta insolita: ha deciso di cambiare il suo cognome in Kremlev. È più russo, dice. Per gratitudine e ammirazione verso Vladimir Putin.
In realtà la manovra gli serve anche a cancellare dal suo curriculum due precedenti: una per percosse nel 2007 e una per estorsione nel 2004. […] Kremlev è amico […] di Alexei Rubezhnoi, una delle guardie del corpo di Putin, per questo persona di assoluta fiducia. Kremlev e Rubezhnoi sono amici da ragazzi, entrambi discreti pugili amatoriali. E non a caso nel 2016 con un colpo di mano si prendono la federazione pugilistica russa: Rubezhnoi presidente, l’altro nel board.
È solo l’inizio: perché grazie all’intercessione del bodyguard, Kremlev incontra almeno due volte Putin […]. Che dovrà ringraziare perché grazie allo Stato alcune sue società prima gestiscono una lotteria nazionale e poi entrano da leader nel mondo delle scommesse con licenze blindate.
Ma il Cio che c’entra in questa storia? Nello stesso periodo in cui Kremlev fa soldi con le concessioni sui giochi in Russia, il Comitato olimpico mette sotto inchiesta l’Iba, la federazione internazionale di pugilato. C’è un buco di decine di milioni di euro e una serie di denunce di corruzione […] all’interno della classe arbitrale. […] Il commissariamento sembra la sola strada quando sul palcoscenico arriva Kremlev che si offre di pagare tutti i debiti della federazione purché resti nel programma olimpico. «Kremlev – si legge nella relazione del Cio – dichiara che utilizzerà i suoi fondi privati». È pronto a pagare «16 milioni di dollari di debito» con una provenienza, nota però il Cio, «non tracciabile e trasparente».
Di più: Kremlev è in contatto con il suo predecessore Rakhimov e sostiene di voler partecipare alla nuova presidenza dell’Iba. Risultato: il Cio rifiuta la proposta. E il 26 giugno del 2019 esclude la federazione. A dicembre del 2020 Kremlev è il nuovo presidente di una federazione che, all’improvviso, cancella i debiti e diventa ricchissima: distribuisce premi a valanga, attirando nei fatti pugili da tutto il mondo. Di chi sono i soldi?
Forse quelli di Kremlev. Ma certamente apre il portafoglio Gazprom […]
A novembre, dando appuntamento in un albergo di lusso della capitale francese, Kremlev viene a sfidare il Cio che l’ha escluso da Parigi 2024. «I campioni del mondo sono dieci volte più famosi di quelli olimpici» commenta l’oligarca che ha appena fatto tappa a Roma. «Ho incontrato il Papa e abbiamo parlato di pace, della necessità di aiutare le persone» prosegue, lui che è nato musulmano, facendo un parallelo tra l’Iba e «la Chiesa cattolica, che aiuta i bisognosi ». «Dio ha scelto di mettermi a capo della federazione» conclude Kremlev. O forse più modestamente è la lunga mano del Cremlino.
angela carini cade nel 2022 nel match con busenaz surmeneli 1angela carini 1angela carini 7angela carini 3