JAMES “BOND” CI FA UNA SEGA (UNA STORIA INCREDIBILE) - ARRESTATI 8 ITALIANI PER LA TRUFFA DEI FALSI BOND USA NASCOSTI IN SVIZZERA - ERANO MARCHIATI “1934”, E NEI BAULI CONTRAFFATTI C’ERANO COPIE DEL TRATTATO DI VERSAILLES! - I TRUFFATORI AVREBBERO GIUSTIFICATO I SEIMILA MILIARDI DI DOLLARI IN TITOLI DI STATO COME DENARO SCAMBIATO TRA LE POTENZE VINCITRICI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE - CON I PROVENTI, ACQUISTO DI PLUTONIO!…

1 - FALSI BOND USA: SEI ARRESTI, ALTRE DUE PERSONE RICERCATE
(ANSA) -
Delle otto persone raggiunte oggi dalle ordinanze emesse nell'ambito dell'inchiesta sui falsi bond Usa condotta dai pm di Potenza Francesco Basentini e Laura Triassi, tre sono in carcere, tre ai domiciliari, mentre altre due sono attualmente ricercate. Le tre persone in carcere sono Rocco Menzella, di 69 anni, ex sindaco di Montescaglioso (Matera), Sebastiano Nota (73) di Carmagnola (Torino) e Francesco Travaini (61) di Codogno (Lodi). I tre uomini ai domiciliari invece sono Simeone Ghiglia (71) di Mondovì (Cuneo), Claudio Mangogna (62) di Roma e Adriano Perin (52) di Torino. Gli inquirenti, in una conferenza stampa che si é tenuta nel Palazzo di giustizia di Potenza, non hanno reso noti i nomi delle due persone ricercate.

2 - FALSI BOND USA: ARRESTATI ANCHE I DUE RICERCATI
(ANSA)
- Nell'ambito dell'inchiesta dei pm di Potenza sui falsi bond Usa, sono stati arrestati anche gli altri due uomini che stamani, risultavano irreperibili: lo si è appreso a Potenza da fonti investigative. I due uomini arrestati dai Carabinieri nel corso della giornata sono Bruno Casciani, di 68 anni, di Roma, e Salvatore Incandela (60) di Trapani.

3 - FALSI BOND USA: AUTORITA' AMERICANE VOLEVANO COMPRARLI
(ANSA)
- Dalla documentazione acquisita dai magistrati di Potenza che indagano sui falsi bond Usa, è emerso che uno degli arrestati, Francesco Travaini, di 61 anni, ritenuto personaggio di rilievo dell'inchiesta, aveva avviato trattative "con alcune non ben individuate autorità americane" - è scritto negli atti - per la vendita dei titoli fasulli. Gli States, infatti, avendo forse saputo ancor prima del sequestro dell'esistenza dei bond taroccati, avrebbero mostrato interesse a venirne in possesso per evitare che fossero messi in circolazione. Intermediario dell'operazione, non andata in porto, sarebbe stato un avvocato di Milano.

4 - FALSI BOND USA: NON EMERSO ALCUN COINVOLGIMENTO GOVERNI
(ANSA)
- Nell'operazione "Vulcanica" - durante la quale sono stati sequestrati falsi Bond statunitensi per un valore di circa seimila miliardi di dollari - non sono coinvolti esponenti dei governi di alcun Paese, né amministratori pubblici, ma solo intermediari finanziari, broker e impiegati di banca. E' quanto si è appreso, a Potenza, da fonti investigative. Probabilmente molti titoli falsi, dello stesso genere di quelli sequestrati, sono ancora custoditi in alcuni istituti di credito: i rappresentanti dell'ambasciata americana hanno certificato la falsità dei Bond, stupendosi della "perfezione" con cui sono stati realizzati alcuni certificati.

5 - FALSI BOND USA: PROCURATORE, OPERAZIONE TRA LE PIU' GRANDI
(ANSA)
- L'operazione che ha portato al sequestro di falsi Bond degli Stati Uniti per un valore complessivo di circa seimila miliardi di dollari "é la più grande di sempre per questo tipo di indagini": gli investigatori sono "ancora al lavoro", ma "é emersa una rete internazionale intorno a questi titoli, con persone coinvolte in molti Paesi" e "tentativi di 'piazzarli' sul mercato che sono proseguiti fino allo scorso gennaio".

Lo ha detto stamani, a Potenza, il Procuratore della Repubblica, Giovanni Colangelo, il quale ha anche ipotizzato che ci siano "ancora dei Bond" nascosti in qualche istituto di credito internazionale, e "ancora molti soggetti coinvolti". Il Procuratore ha anche spiegato che "le operazioni per la contraffazione dei titoli, per lo spostamento delle casse da Hong Kong alla Svizzera, per i viaggi e per i soggiorni in tutto il mondo, hanno un costo ingentissimo, e per questo motivo ipotizziamo che gli interessi su queste operazioni siano ad alto livello". E' stata quindi "un'operazione internazionale - ha aggiunto Colangelo - notevolmente complessa, sia per la rete mondiale che per gli elementi che abbiamo raccolto": alle indagini è stato dato il nome "Vulcanica" poiché tutto è partito dalle attività degli investigatori sui clan mafiosi nel Vulture-Melfese, e quindi dal "Vulture", il vulcano spento dell'area.

6 - FALSI BOND USA: ANCHE PLUTONIO POSSIBILE OBIETTIVO PROVENTI
(ANSA)
- La "rete" internazionale che ha organizzato la truffa dei bond statunitensi potrebbe essere interessata all'acquisto di plutonio: lo si è appreso a Potenza da fonti investigative. Non sarebbe quindi solo finanziario l'interesse delle persone coinvolte nell'operazione "Vulcanica": da alcune intercettazioni sarebbe emerso un interesse per l'acquisto Plutonio da alcuni nigeriani, ma secondo gli investigatori "l'acquisto non si sarebbe concretizzato".

7 - FALSI BOND USA: IN OGNI CASSA COPIA TRATTATO DI VERSAILLES
(ANSA)
- In ognuna delle tre casse che custodivano i bond statunitensi, accuratamente catalogati per numero di serie, gli investigatori hanno anche trovato - in un cilindro di piombo - una copia del trattato di Versailles, uno dei documenti firmati al termine della Prima Guerra Mondiale: i truffatori, infatti, avrebbero giustificato i seimila miliardi di dollari in titoli di Stato come parte degli enormi scambi di denaro tra le potenze vincitrici per le spese di guerra. E' quanto hanno spiegato gli investigatori stamani, a Potenza, nel corso della conferenza stampa organizzata per illustrare i dettagli dell'operazione "Vulcanica".

Nelle casse erano custoditi anche circa tremila fogli bianchi, da utilizzare eventualmente, secondo quanto hanno ipotizzato gli inquirenti, per falsificare altri titoli di Stato. Secondo i tecnici della Procura e dell'Ambasciata degli Stati Uniti, infatti, una parte dei bond è stata falsificata con un'attenzione elevatissima per i dettagli (dai colori alla stampa), richiedendo quindi analisi specifiche per dimostrarne la contraffazione; per un migliaio di documenti, invece, si nota "immediatamente il falso grossolano".

Gli stessi contenitori sono stati assemblati con "un'accurata e realistica manifattura": sono in legno, dipinte di nero, con la scritta in bronzo "Chicago" e "Federal reserve system" sul lato superiore. All'interno i titoli sono stati catalogati in gruppi di 250, con la data di emissione del 1934, e trattati chimicamente con paraffina e altre sostanze per la conservazione. Non è stato possibile, fino a questo momento, definire quando questi bond sono stati realizzati, ma i documenti sono sottoposti ad analisi per stabilirne la datazione.

 

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