pnrr recovery raffaele fitto giorgia meloni

LA STRATEGIA ITALIANA SUL PNRR: INCASSIAMO E…DORMIAMO – A SPEGNERE L'ENTUSIASMO PER L'ARRIVO DELLA QUARTA RATA CI PENSA L’UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO, CERTIFICA IL GRAVE RITARDO NELLA “MESSA A TERRA” DEL RECOVERY – L’ITALIA HA SPESO FIN QUI 28 MILIARDI DEI FONDI PNRR, APPENA IL 14,7% DEL TOTALE ASSEGNATO – IL VERO “COLLO DI BOTTIGLIA” È NELL'ASSEGNAZIONE DEI LAVORI ALLE IMPRESE. E IL MEZZOGIORNO È PIÙ INDIETRO CON LE GARE AVVIATE – LA SANITÀ È IL SETTORE CHE HA USATO MENO SOLDI: L’1%...

Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

 

raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 2

L’Italia ha speso fin qui 28,1 miliardi dei fondi Pnrr, il 14,7% appena del totale assegnato al Paese. Spicca il ritardo accumulato quest’anno, con app ena 2,5 miliardi spesi: il 7% di quanto programmato. A fare il quadro, aggiornato al 26 novembre, è l’Ufficio parlamentare di bilancio, l’authority dei conti pubblici.

 

Il problema non sono le gare deserte o annullate, appena lo 0,54% di quelle fatte. E neanche il massimo ribasso (15%) in linea con altri appalti pubblici. Un terzo dei ritardi si accumula nella fase di progettazione esecutiva e poi nell’assegnazione dei progetti alle imprese, «un vero collo di bottiglia».

 

[...]

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto

Se si escludono le agevolazioni fiscali e gli incentivi, i progetti avviati sono 231.140 per 66,4 miliardi. Ma quelli conclusi sono solo il 6%, pari a 14.631: il 9% al Nord, il 5,3% al Centro e il 5% al Sud. Il Mezzogiorno è l’area più in ritardo con la spesa, con le gare avviate e con quelle aggiudicate. Ma nella ripartizione dei progetti assegnati, segnala Upb, «riceve una quota comparabile con il Nord e pari al 38%».

 

Ancora da spendere rimangono ben 163,4 miliardi. Per la sanità ad esempio ci sono ancora 15,5 miliardi che farebbero un gran bene a un settore messo in ginocchio dalla pandemia, dall’esplosione delle liste di attesa e dal sovraccarico di lavoro che ha portato i sanitari a scioperare martedì. Eppure proprio la sanità è il capitolo in cui si è speso meno: appena l’1%. I due terzi delle risorse del Pnrr – che Upb calcola ancora in 191,5 miliardi, diventati 194,4 miliardi dopo la revisione operata dal governo Meloni e appena approvata dall’Ue – sono stati tutti assegnati.

 

PNRR – GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA BY LE FRASI DI OSHO

«È stato deciso cosa fare, ma il tasso di pagamento dei lavori è basso», osserva Upb. I progetti ci sono, i soldi pure, ma non arrivano a terra. E questo non può non essere un problema per un esecutivo che ha legato gran parte della crescita del prossimo anno (+1,2%) alla spinta del Pnrr.

 

E invece, nota Upb, la rimodulazione voluta da Palazzo Chigi e approvata dalla Commissione Ue il 24 novembre sposta sugli ultimi due anni molti progetti e anche risorse. Le due rate del 2024 – la quinta e la sesta – ad esempio sono più basse di 11 miliardi, finiti tutti sulla decima rata, l’ultima del 2026. Ebbene questo “buco” dovrà essere colmato, o meglio anticipato “via cassa”, attingendo – scrive Upb – al Fondo sviluppo e coesione e al Piano nazionale complementare del Pnrr. [...]

MODIFICHE AL PNRRraffaele fitto giorgia meloni pnrr

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…