CHE GOVERNO TI FO - “L’ALLEANZA TRA GRILLO E IL PD NON C’È MAI STATA, NÉ CI SARÀ. LA CONVERGENZA SI PUÒ AVERE SULLE COSE DA FARE. SU ALMENO 10 PUNTI SI POTREBBE TROVARE UN ACCORDO” - “CREDO CHE IL PD ABBIA CAPITO CHE CON GRILLO E LA SUA GENTE NON SI PUÒ SCHERZARE. SE SI LAMBICCANO CON CUPE STRATEGIE DA POLITICANTI O TRAPPOLE, QUELLI LI MANDANO A FARE IN CULO”...

Malcom Pagani per "Il Fatto Quotidiano"

Indifferente ai suoi 87 anni: "Ma perché mi dà del lei? È forse per farmi sentire una cariatide?" Dario Fo rimane sordo ai rumori di fondo: "Ora tra un assalto delle telecamere e una visita degli artificieri nel suo giardino, è difficile capire esattamente cosa accadrà domani. Ho provato a parlare direttamente con Beppe, ma da due giorni contattarlo somiglia a una missione impossibile. Se vuoi metto a disposizione la mia preveggenza".

E ride, il Nobel che preferisce la seconda persona alla terza, rivedendo forse nella parabola del comico iconoclasta premiato dal voto, le motivazioni dell'Accademia di Stoccolma che al tramonto dei ‘90 diedero lustro a una vasta genìa di giullari intenti a dileggiare il potere "restituendo dignità agli oppressi".

Secondo Fo, il mistero buffo uscito dalle urne fa parte della schiera. E adesso che i grilli sono diventati davvero cavalli, per proposte indecenti o mètaletture, ironie, dubbi e richieste di moderazione, Fo presta orecchio e voce. "A patto di usare le parole giuste perché quello a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi non ha precedenti".

Alleanza fa parte dei termini corretti?
È tra quelli sbagliati. L'alleanza con il Pd non c'è mai stata, né ci sarà. È un equivoco. Uno slogan vuoto. Un espediente giornalistico. Grillo vuole risolvere problemi sospesi da anni. Temi reali, reclusi nel limbo dell'incerto dalla colpevole ignavia dei responsabili del Pd.

Non le piacciono i ragazzi del Nazareno?
Sono a dir poco dei ballerini zoppi. Gente che và di qua e di là cercando di vendere la propria merce per ottenere vantaggi e prebende.

Grillo è diverso?
Molto. Grillo dice una cosa semplice. Sostiene che in Italia esistano alcune ineludibili urgenze ferme da decenni, propositi ibernati che devono diventare leggi e regolamenti. Sono argomenti noti, sui quali non si può più perdere tempo. Il conflitto di interessi, il costo della politica, le spese per gli armamenti. Potrei andare avanti per un quarto d'ora.

Come si trova un punto di convergenza allora?
Sulle cose da fare. Il Movimento di Beppe ha proposto una ventina di punti su cui iniziare a ragionare. Dall'altra parte, su almeno dieci provvedimenti quasi identici e presenti nel suo programma, il Pd potrebbe trovare un accordo con Grillo.

Lei sarebbe favorevole?
Certo. Ci si mette attorno a un tavolo, si tirano via le difficoltà, si compie un primo passo di grande valore. Un dialogo di peso per migliorare la prospettiva dell'Italia. Un'idea del genere sarebbe già il principio di una rivoluzione. Un ribaltamento di schema mai intravisto dalle nostre parti.

E la diffidenza? Le schermaglie? Le percentuali interne? Le correnti?
Credo, spero, che nelle stanze del Pd abbiano capito che con Grillo e la sua gente non si può scherzare. Non è tempo di sofismi. Se si lambiccano con rimandi, cupe strategie da politicanti o trappole, quelli li mandano a fare in culo. Ma ho fiducia. In Sicilia l'esperimento funziona. Ha funzionato. E continua a funzionare.

Si stupisce?
Con tutto l'amore per i siciliani e per la loro terra, non è che da quelle parti siano celebri per azioni di politica collettiva e determinata. Però, proprio in Sicilia, i due mondi si sono incontrati. È una piccola cosa, mi rendo conto, ma qui si tratta di procedere necessariamente a una proiezione ingigantita del reale. Bisogna provare a sognare, con animo sgombro. Ci spero.

Grillo per ora sembra negare la sola ipotesi.
Grillo ha subìto da pennivendoli e vigliacchetti un assalto mediatico senza paragoni. Gli hanno detto e gettato addosso di tutto. Insulti, accuse, ignominie. Si è tenuto nello zaino l'umiliazione quotidiana e le provocazioni costanti di un vasto e ignobile microcosmo. A 60 anni, dall'alba al tramonto, mangiando panini e rischiando le corde vocali si è buttato in mezzo alla gente per ascoltarla. Che ora, in un quadro di generale sorpresa per il risultato, l'unico che forse se lo aspettava sia incazzatissimo con i solòni di casa nostra è perfettamente comprensibile.

Bisogna aspettare?
Grillo è furioso, non c'è dubbio. Il Vaffanculo stavolta non è soltanto tecnico, ma emotivo. Gli passerà, ma si dovrà attendere che la rabbia decanti. Intanto, dai giudizi tedeschi, l'ha pubblicamente difeso Giorgio Napolitano. Mi sembra una notizia notevole.

Il Presidente l'ha convinta?
Nell'occasione è stato straordinario.

 

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