matteo tiziano renzi laura bovoli

“SONO CHIUSO IN CASA COME UN CRIMINALE MA LA VERITA’ VERRA’ FUORI” - TIZIANO RENZI RUGGISCE SU FACEBOOK DAI DOMICILIARI: "IL MASSACRO MEDIATICO DI QUESTI GIORNI È INCREDIBILE. ED È UN INCUBO NON POTERSI DIFENDERE. QUANDO ARRIVEREMO A SENTENZA, VEDREMO QUALI TITOLONI CI SARANNO SUI GIORNALI" -LUNEDÌ L'INTERROGATORIO DAL GIP, POSSIBILE CHE VENGA SCELTO UN LUOGO DIVERSO DALLA PROCURA- LA VISITA DEL PARROCO – VIDEO

 

GERARDO ADINOLFI per www.repubblica.it

 

TIZIANO RENZI E LAURA BOVOLI

"Non auguro a nessuno - nemmeno al mio peggiore nemico - di vivere mai ciò che la Lalla e io stiamo vivendo. Tuttavia ci prepariamo a una lunga vicenda giudiziaria consapevoli di un fatto: la verità prima o poi verrà fuori". Lo dice in un post su facebook Tiziano Renzi. "Voglio che sia chiara una cosa: i giornali sono pieni solo delle ricostruzioni dell'accusa. Io affermo qui (e purtroppo per il momento posso solo qui) che queste ricostruzioni sono false", aggiunge. "Il massacro mediatico di questi giorni è incredibile", scrive Tiziano Renzi su facebook. "Ed è un incubo - aggiunge - non potersi difendere. Vorrei urlare il mio sdegno e invece sono chiuso in casa come un criminale. Posso solo dire questo: aspettate il processo. E vedrete.

 

tiziano renzi post facebook

Qualcuno vuole fare il processo sui media. Io affronterò il processo nelle aule dei tribunali da cittadino massacrato preventivamente sui media ma da cittadino incensurato che rivendica con forza la propria innocenza. Non abbiamo fatto mai fatture false, non siamo amministratori di fatto, non abbiamo fatto bancarotta, non abbiamo lavoratori in nero. Noi non stiamo scappando: chiediamo solo di essere giudicati. Quando arriveremo a sentenza, vedremo quali titoloni ci saranno sui giornali.

 

L'avviso di garanzia apre i giornali per settimane, la notizia di archiviazione va nei trafiletti: ci sono già passato più volte", conclude Tiziano Renzi che, insieme alla moglie da oggi non è più nella loro abitazione di Rignano: hanno chiesto e ottenuto dal gip, attraverso il loro difensore Federico Bagattini, di potersi trasferire, per "motivi familiari", nella casa di una delle figlie, sempre a Rignano. Qui passeranno le loro giornate, sempre agli arresti domiciliari, in attesa dell'interrogatorio di garanzia previsto per lunedì prossimo

 

 

MATTEO E TIZIANO RENZI

Tiziano Renzi e Laura Bovoli, infatti, saranno sentiti lunedì 25 febbraio dal gip. I genitori dell'ex premier, da due giorni agli arresti domiciliari nella loro abitazione di Rignano sull'Arno, nell'ambito di un'inchiesta della procura di Firenze sul fallimento di alcune cooperative che li vede indagati per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni compariranno la prossima settimana davanti al giudice Angela Fantechi. La data dell'interrogatorio di garanzia è stata comunicata ieri, lunedì 19 febbraio, nella tarda serata ai difensori e confermata questa mattina da fonti del palazzo di Giustizia. Non è ancora chiaro dove la coppia sarà sentita: possibile che venga scelto un luogo diverso dalla procura per evitare l'assalto di telecamere e giornalisti.

 

 

casa di tiziano renzi e laura bovoli

"Le prossime mosse sono quelle dello studio degli atti del fascicolo: stiamo preparando un buon interrogatorio di garanzia, ci presenteremo davanti al giudice per confutare le accuse che sono state rivolte", ha confermato ieri Federico Bagattini, legale di Tiziano Renzi e della moglie che ha spiegato che dall'esito dell'interrogatorio di garanzia conta di ottenere un risultato positivo tale da poter chiedere la revoca della misura cautelare per i suoi assistiti. Intanto, Matteo Renzi ha annuncia venerdì al Lingotto terrà la presentazione del suo libro saltata lunedì sera a Torino dopo la notizia dell'inchiesta sui suoi genitori. "Come promesso riprendiamo le presentazioni di 'Un'altra stradà. Ci vediamo venerdì 22 febbraio alle 18 al Lingotto a Torino. E alle 21.30 a Genova al Teatro della Gioventù. Senza rancore, ma con le nostre idee sul futuro dell'Italia. Aspetto i commenti di chi ha letto il libro", ha scritto su Facebook l'ex segretario del Pd.

TIZIANO RENZI

 

L'inchiesta I genitori dell'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sono finiti agli arresti domiciliari in un'inchiesta della procura di Firenze che li accusa di bancarotta fraudolenta, emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e omissione di versamenti previdenziali insieme ad altre 18 persone, amministratori e componenti del cda di tre cooperative - la Delivery Service, la Europe Service e la Marmodiv - che secondo l'accusa sono state "dolosamente caricate di debiti previdenziali e fiscali, e abbandonate al fallimento". Ai domiciliari è finito anche Mariano Massone, amministratore della Delivery Service, mentre è tra gli indagati per cui il pm Luca Turco non ha richiesto una misura Roberto Bargilli, ex autista del camper di Matteo Renzi durante le primarie del 2012.

TIZIANO RENZI

 

matteo renzi presenta il libro

Il prossimo 4 marzo i coniugi Renzi saranno in aula a Firenze per la prima udienza del processo su due false fatture. Proprio da quell'inchiesta sarebbe nato questo filone d'indagine. Secondo la procura la Delivery e la Europe Service, cooperative già fallite e la Marmodiv, per cui i pm hanno chiesto il fallimento, sarebbero state costituite essenzialmente per consentire alla Eventi6, l'azienda di famiglia, di avere a disposizione lavoratori dipendenti senza dover sopportare i costi degli oneri previdenziali ed erariali, tutti spostati in capo alle tre cooperative. Secondo la ricostruzione degli investigatori della guardia di finanza la Eventi6 ( già Chil Post) si sarebbe avvalsa del personale formalmente assunto dalle cooperative, le quali, non appena raggiunta una situazione di difficoltà economica, sono state caricate dei debiti e fatte fallire.

RENZI AUTOGRAFA IL SUO LIBROtiziano renzi con la moglie

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...