ALE-DANNO, DALLA PANDA ALLA BANDA - TRAVAGLIO: “VIBRAVA DI SDEGNO PER I VERI SCANDALI DI ROMA: LA PANDA DI MARINO. NON PER IL CLAN FASCIOMAFIOSO CHE SPADRONEGGIA DA ANNI SU OGNI APPALTO”

Marco Travaglio per "L'Espresso"

 

gianni alemanno 3gianni alemanno 3

“Ho riaperto la partita Iva: devo lavorare, non posso vivere mica con lo stipendio di 1500 euro di consigliere comunale”. Così parlò Gianni Alemanno nel giugno 2013, appena trombato da Ignazio Marino. Dimenticava di aggiungere il vitalizio maturato come ex parlamentare che, insieme all'indennità, gli garantisce un reddito mensile di 4.419 euro: più dello stipendio di sindaco.

marco travaglio marco travaglio

 

Ora si spera che i suoi introiti si fermassero lì, senza ulteriori arrotondamenti, a dispetto delle intercettazioni dell'inchiesta su Roma Capitale che hanno portato alla sua iscrizione nel registro degli indagati per associazione mafiosa: Carminati, Buzzi & C. parlano di finanziamenti elettorali all'amico Gianni (ovviamente in nero, e come se no?) e il Ros scrive di suoi viaggi in Patagonia per «una presunta esportazione di valuta in Argentina».

 

Se fosse vero anche soltanto un centesimo di quel che si legge nelle carte dell'inchiesta Terra di Mezzo, verrebbe da rabbrividire. Ma anche da sorridere, se si confrontano gli atti giudiziari con le sue dichiarazioni dell'ultimo anno e mezzo, cioè dal giorno della sua cacciata dal Campidoglio. «Marino non avrà una lira in più per mantenere le promesse d'immagine fatte in campagna elettorale» (13-6-2013).

 

«L'ultimo piano investimenti di Marino è di soli 540 milioni di euro per tutte le opere pubbliche, quando il mio era di 2,6 miliardi. Per mettere a posto tutte le buche di Roma servono circa 200 milioni all'anno per tre anni, una cifra enorme, mentre oggi c'è una grandissima carenza di risorse, sia per i tagli dei vari governi, sia per il patto di stabilità» (5-2-2014). Il fatto che fiumi di denaro pubblico confluissero nelle casse dell'Er Guercio & C. Spa è puramente casuale.

il sopralluogo di ignazio marino tra i cassonetti dei rifiuti 1il sopralluogo di ignazio marino tra i cassonetti dei rifiuti 1

 

Marino gli diede del fascista e Alemanno, anziché arrossire di orgoglio, si adontò: «Darmi del fascista è un'offesa in sé, soprattutto quando serve a delegittimare un'intera opposizione» (5-8-13). E Marino non sapeva ancora dell'affettuosa amicizia fra il clan Alemanno e l'ex boss dei Nar e della Banda della Magliana.

 

Intanto il camerata Gianni vibrava di sdegno per i veri scandali di Roma. Non - si capisce - per il clan fasciomafioso che spadroneggia da anni su ogni appalto della Capitale (quella è roba buona: tant'è che Alemanno caldeggiò una nuova abbuffata con la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024 e lanciò Montezemolo a capo del comitato promotore).

 

Bensì per una serie di autentiche vergogne targate Marino: il registro delle unioni civili e delle nozze gay celebrate all'estero («pura provocazione che peraltro contrasta con la nostra Costituzione»); la provvisoria rimozione della gigantografia dei due marò appesa al Campidoglio («atto gravissimo, attendiamo spiegazioni dettagliate»); la zona pedonale ai Fori Imperiali («I cittadini devono essere ascoltati, la Capitale non può essere trattata come una cavia da laboratorio»); i troppi centri per immigrati e campi rom, peraltro molto cari al clan Carminati-Buzzi («È giunta l'ora di dire basta a ogni forma di buonismo», «Basta clandestini», «Marino sindaco clandestino»). E poi il discusso mega-concorso per vigili urbani: «Preghiamo Iddio che la figuraccia mondiale del Concorsone sia l'ultima», implorava Alemanno un anno fa.

 

buzzi e marinobuzzi e marino

Ora, anche grazie a lui, sappiamo che quella figuraccia - ammesso e non concesso che abbia raggiunto l'intero orbe terracqueo - era solo la penultima. Anzi, la terzultima: quando Marino conferì la cittadinanza onoraria a Paolo Sorrentino reduce dall'Oscar per "La grande bellezza", Alemanno e i suoi si astennero perché - spiegarono - «Roma non è quella fatta di night, club, droga e feste che si vede nel film».

 

In effetti mancavano gli ex terroristi, gli assassini e i tangentari. Però, sul finale, c'era un mafioso col colletto bianco che finiva in manette: una scena profetica che Alemanno & C. avevano preferito, per ovvi motivi, rimuovere. Del resto, meno di un mese fa, il moralizzatore moralizzato e il suo partito Fratelli d'Italia chiedevano la testa di Marino per via della sua Panda in divieto di sosta. Poi s'è scoperto che il problema, più che la Panda, era la Banda. Della Magliana.

BUZZI CARMINATIBUZZI CARMINATI

Ultimi Dagoreport

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...