TRUMP VS MACRON: “HA INSULTATO LA NATO”, E’ GUERRA TOTALE AL SUMMIT DI LONDRA - LA RITORSIONE DEL PRESIDENTE USA CONTRO LA DIGITAL TAX DI PARIGI: "PRONTI I DAZI PER I PRODOTTI FRANCESI” - LA LITE ANCHE SUI FOREIGN FIGHTER, TRUMP: “VUOI UN PO’ DI COMBATTENTI DELL’ISIS, NE ABBIAMO TANTI…”, LA REPLICA DEL PRESIDENTE FRANCESE CHE ATTACCA ANCHE SU ERDOGAN E RUSSIA – IL VIDEO IN CUI MACRON, TRUDEAU E JOHNSON PARLANO MALE DI TRUMP
This is quite the video from the CBC showing Trudeau, Macron, and Johnson discussing what appears to be Trump. pic.twitter.com/QDgIXwEwlk
— Kyle Griffin (@kylegriffin1) 4 dicembre 2019
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
C' era una volta l' amicizia tra Emmanuel e Donald, la gara a chi stringeva la mano più forte, la cena a lume di candela sulla Tour Eiffel con Brigitte e Melania. Magari era tutta ipocrisia, però serviva a tenere unite le due sponde dell' Atlantico. Ieri a Londra è stata sostituita dall' acrimonia, e con la Gran Bretagna in procinto di Brexit, e la Germania indebolita dal tramonto di Merkel, a rimetterci rischia di essere l' intera Europa, e non solo per i dazi che Trump minaccia di imporre alla Francia, ma anche all' Italia.
Lo scontro infatti riguarda i commerci, il destino dei terroristi in Siria, la Russia, il futuro stesso della Nato. La tensione è calata soltanto in serata quando Trump, con Giuseppe Conte al suo fianco, ha dato un passaggio sulla Beast a Macron.
Il capo della Casa Bianca si è presentato lunedì al vertice agitando tariffe del 100% sulle esportazioni di prodotti francesi per 2,4 miliardi di dollari.
La proposta è stata fatta come ritorsione contro la digital tax di Parigi, accusata di penalizzare le multinazionali americane come Google, Apple, Amazon e Facebook. Le tariffe colpirebbero 63 categorie di prodotti, dal formaggio al vino, ed entrerebbero in vigore non prima della metà di gennaio. Ciò darebbe il tempo di negoziare un compromesso. Washington, però, ha minacciato ritorsioni simili anche contro Italia, Austria e Turchia, perché hanno tasse digitali analoghe a quelle francesi. A margine del G7 di Biarritz, Trump e Macron avevano raggiunto un compromesso che sembrava aver congelato la crisi. Parigi si era impegnata a rimborsare le tasse raccolte dalle aziende americane, se avessero superato gli importi di un' imposta digitale globale da negoziare in seno alla Ocse. Gli Usa ora hanno deciso di accelerare, perché non vedono progressi sufficienti. Trump ha iniziato ad attaccare Macron dalla colazione di ieri col segretario della Nato Stoltenberg, definendo «nasty»(cattiva) l' accusa del francese secondo cui l' Alleanza è vicina alla morte cerebrale: «Ha insultato 28 paesi, e nessuno ha più bisogno della Nato della Francia».
Poi è passato a umiliarlo: «In Francia l' economia non va bene, perciò ha pensato di tassare le aziende straniere. Io non amo Facebook, Google e compagnia, perché sono contro di me, ma sono compagnie americane e dobbiamo tassarle noi». Ha ripetuto le critiche ai Paesi che non investono il 2% del pil nella Difesa, dicendo che dovrebbero salire al 4%, e ha messo in discussione la volontà di applicare l' Articolo 5 della Nato per la difesa reciproca. Invece ha difeso la Turchia, che «ha acquistato i missili S-400 dalla Russia perché Obama non le ha permesso di comprare i Patriot». Si è tenuto alla larga dalle elezioni britanniche, per paura di danneggiare Boris Johnson. Sulla Cina ha scosso i mercati, avvertendo che «potrebbe convenirmi di rimandare l' accordo commerciale a dopo le elezioni», forse perché spera che la determinazione contro Pechino gli faccia guadagnare voti.
Lo scontro tra Emmanuel e Donald è proseguito nel faccia a faccia. «La mia dichiarazione - ha detto il francese - ha fatto discutere, ma non la ritiro.
Quando discutiamo di Nato parliamo solo di soldi, mentre dovremmo discutere di strategia». Trump allora lo ha attacco per la resistenza a rimpatriare i terroristi partiti dall' Europa: «Vuoi un po' di combattenti dell' Isis? Ne abbiamo tanti».
Macron ha risposto scuro in volto: «Cerchiamo di essere seri. I terroristi stranieri sono una minoranza. Il vero problema è la situazione nella regione. Non abbiamo nemmeno la stessa definizione di terrorismo, quando vedo la Turchia che combatte contro coloro che hanno combattuto con noi», cioè i curdi. Sui dazi Donald minimizza: «Abbiamo una piccola disputa, possiamo superarla». Allora Emmanuel ha rilanciato: «Così non si attacca la Francia, ma l' Europa. Cosa fai con la Gran Bretagna, che ha la stessa tassa? E l' Italia, l' Austria, la Spagna? Io voglio solo ristabilire la giustizia». Anche sulla Russia Macron ha dribblato: «Serve il dialogo, ma senza ingenuità».
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