
UCCI, UCCI, IL SOTTI-LETTA RISCHIA CON MARCUCCI – IL SEGRETARIO PD INSISTE SULLE CAPIGRUPPO DONNE MA IL PRESIDENTE DEI SENATORI DEM NON ARRETRA DI UN MILLIMETRO ED E' PRONTO ALLA CONTA. GLI EX RENZIANI DI BASE RIFORMISTA IN RIVOLTA: “IL TEMA DELLA PARITÀ DI GENERE È STRUMENTALE, LETTA NON L'HA USATO PER IL GRUPPO A BRUXELLES (DOVE E’ STATO CONFERMATO BRANDO BENIFEI VICINO A ORLANDO), NÉ HA CHIESTO AI MINISTRI MASCHI DEL PD DI LASCIARE IL POSTO A DONNE”- LA MEDIAZIONE DI GUERINI
Alessandro Di Matteo per "la Stampa"
La conta al Senato adesso è un rischio concreto, perché Enrico Letta tira dritto sulle capigruppo donne ma il presidente dei senatori democratici Andrea Marcucci non ne vuole sapere di fare un passo indietro. Il segretario Pd incontrerà questa mattina i deputati del partito e oggi pomeriggio i senatori, ma prima sentirà ad uno ad uno i leader delle varie correnti, a cominciare da quelli di Base riformista, l' area di Marcucci, per cercare di arrivare a un' intesa.
Ma Letta non si muove solo sul fronte interno e ieri ha anche incontrato per oltre un' ora il presidente del Consiglio Mario Draghi, un colloquio fissato già da tempo di cui filtra poco: si parla di ottima sintonia tra i due, una chiacchierata per fare il punto sulle partite importanti che aspettano il governo e durante la quale Letta si sarebbe complimentato con il premier per aver tenuto duro venerdì scorso sul condono.
L' incontro, peraltro, rientra anche nella strategia di Letta di far risaltare il ruolo del Pd nel sostegno al governo, come del resto le prese di posizione sullo Ius soli che hanno fatto arrabbiare il leader leghista Matteo Salvini certo non puntano a mettere in difficoltà il premier, ma anzi a puntellare il governo rafforzando la coesione del Pd. Il segretario Dem ha incontrato anche Roberto Speranza, il nuovo segretario della Cisl Luigi Sbarra, dopo il colloquio della scorsa settimana con Maurizio Landini della Cgil.
In serata poi la conferma di Matteo Ricci al coordinamento dei sindaci Pd e l' incontro con i segretari regionali, insieme a Francesco Boccia, anche per avviare la preparazione della campagna per le amministrative.
Ma è in casa che in questo momento ci sono le questioni più delicate da risolvere. La spinta per un cambio dei capigruppo ieri è stata reiterata in una intervista a Repubblica Tv: «Sono sicuro che i gruppi sceglieranno, su una base di una selezione, donne di qualità». Un modo per dire che lui non torna indietro.
L' incursione ha mandato in subbuglio i gruppi, «Graziano non merita questo trattamento», ragiona un deputato. Molti, in Base riformista, sono infuriati perché sono convinti che «il tema della parità di genere è strumentale, non l' ha usato per il gruppo a Bruxelles, né ha chiesto ai ministri maschi del Pd di lasciare il posto a donne». Obiezioni che probabilmente verranno opposte a Letta durante i dibattiti di oggi nelle assemblee.
Enrico Letta annuncia la candidatura a segretario del Pd
Alla Camera, però, la transizione dovrebbe essere tranquilla.
Graziano Delrio non si metterà di traverso, ribadirà la sua disponibilità ad avviare un rinnovamento chiarendo che lui ha sempre lavorato e continuerà a lavorare per l' unità. Per il nuovo nome però servirà qualche giorno: se al Senato verrà eletta una capigruppo di Base riformista - l' area di Lorenzo Guerini e Luca Lotti - a Montecitorio potrebbe toccare a Debora Serracchiani, anche se ha buone chance anche Marianna Madia. Più difficile l' ipotesi Paola De Micheli.
Ma se al Senato venisse eletta Roberta Pinotti o Anna Rossomando, Base riformista potrebbe avere la Camera con Alessia Rotta o Alessia Morani. Il punto è che al Senato Marcucci fa le barricate: ieri i 18 senatori di Base riformista gli hanno ribadito la fiducia e lui minaccia di andare alla conta già oggi.
Non lo seguirebbero però i tre dei Giovani turchi e dunque il gruppo (di 36 unità) sarebbe spaccato a meta. Il ministro Lorenzo Guerini, raccontano, lavora per una mediazione e ne parlerà anche con Letta stamattina.