USCITO INDENNE DALL’ARENA DI SANTORO, IL BANANA VUOLE SFRUTTARE L’ONDA LUNGA DELL’AUDIENCE PER TORNARE SUBITO IN TV - LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE È CHIARA: CONFRONTI A DUE (MEGLIO CON IL “COMUNISTA” BERSANI) IN CUI POTERSI ESIBIRE A COLPI DI SKETCH - IL POMPETTA È CONTRARIO AL CONFRONTO A TRE CON CULATELLO E MONTI: CON DUE AVVERSARI SULLO STESSO PALCO, LA SUA “DITTATURA SCENICA” SAREBBE MOLTO LIMITATA…

Ugo Magri per "la Stampa"

Nell'euforia contagiosa dello scampato pericolo, l'altra notte dopo Santoro il Cavaliere ha stappato champagne. Ingorgo del suo centralino perché frotte di aspiranti onorevoli, oltre a quelli che sperano nella riconferma, hanno avuto la stessa idea di congratularsi col Capo per la performance, anzi di più, per la straordinaria impresa... E tutto ieri sono fioccate le iperboli, sotto forma di pubbliche dichiarazioni da far morire di invidia il dittatore nord-coreano Kim Jon-un. La Poverini: «Silvio, che condottiero».

Brunetta: «Un campione della libertà, un gigante». Raccontano fonti autorevoli a Palazzo Grazioli che tornato dagli Studios di Cinecittà (la «fossa dei leoni» da cui uscì vivo soltanto il profeta Daniele, rammenta Osvaldo Napoli), Berlusconi si è messo in contatto con l'unica sondaggista di cui davvero di fidi, Alessandra Ghisleri di Euromedia Research, per sapere come avevano reagito i gruppi d'ascolto piazzati davanti ai teleschermi.

Bene, oltre le migliori aspettative, ha avuto conferma. Di colpo ha guadagnato un punto percentuale, secondo la vecchia lenza Piepoli. Di più, molto di più quasi si indignano i fedelissimi del Cavaliere, forse addirittura un 5 per cento se si dà retta ad altri istituti...

Di sicuro il match da Santoro, che ai più anziani ricordava certi duetti canori tra Frank Sinatra e Sammy Davis jr tanto erano affiatati i due solisti, ha avuto l'effetto di trasmettere un messaggio al mondo: attenzione, Berlusconi non è così bollito come si credeva, è ancora in circolo, anzi con le gambe piantate in mezzo al ring, in grado di incassare i colpi e di restituirli anche sotto la cintura.

Un messaggio al popolo degli indecisi e allo stesso Pdl. Daniela Santanché, forse l'unica che aveva spinto il Cavaliere ad osare laddove Letta era contrarissimo, la mette così: «E' una scommessa vinta, ha avuto l'effetto di compattare i nostri, anche quelli che in un certo momento avevano dubitato di Berlusconi». Sottovoce qualcuno si rammarica per la «sbavatura» finale, quel dossier sotto forma di lettera brandita contro Travaglio, quel tono greve, quell'assenza di «finesse»...

«Poteva essere scritta con più garbo e ironia», riconosce Cicchitto, ma «l'atteggiamento era quello giusto», come negli spettacoli gladiatori del Colosseo evocati dal britannico «The Guardian» le folle plaudono quando scorre il sangue. Pare che Berlusconi volesse telefonare a Travaglio per scusarsi di essere andato via senza nemmeno un saluto, e forse anche della scena selvaggia; ma qualcuno dei suoi gli ha consigliato di soprassedere, meglio non peggiorare le cose. Si è dunque limitato a coprire di elogi Santoro, «eccellente professionista».

Ma ora lo sguardo è proiettato avanti, ai prossimi appuntamenti. Dalla bocca di Berlusconi è uscita una frase criptica, «perché io dovrei fare confronti televisivi solo con Monti e con Bersani? C'è la par condicio, dunque siamo tutti alla pari...». A prima vista sembrerebbe voglioso di sfidare chiunque, purché ci sia una telecamera accesa. In realtà sta meditando dell'altro, che potrebbe pesare assai sugli sviluppi della disfida elettorale.

Spiega il suo portavoce Bonaiuti, che è pure lo stratega della comunicazione: «Non siamo favorevoli ai dibattiti a tre. Se devono esserci confronti televisivi, è bene che siano a due, tra i leader del centrodestra e del centrosinistra». Un modo plastico per rappresentare la lotta politica così come il Cavaliere la desidera: una resa dei conti tra Berlusconi e il «comunista» Bersani, senza arbitri o terzi incomodi.

 

VIGNETTA BENNY BERSANI E BERLUSCONI INSIEME A LETTO berlusconi bersani Berlusconi e Mario Monti cda dcf bfcde f ea c

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