gennaro vecchione scotti di maio

SERVIZI ALLA VECCHIONE - IL CAPO SUPREMO DELLE SPIE STA TRASCINANDO L’INTELLIGENCE ITALICA IN UNA VICENDA NELLA QUALE ORMAI LE OPZIONI SONO DUE: PERDERE O PERDERE – I RAPPORTI CON LA LINK UNIVERSITY DI SCOTTI, PRESUNTO LUOGO DEL RUSSIA-GATE, INZEPPATA DI AGENTI SEGRETI ITALIANI, IMPEGNATI A CONDURRE CORSI DI INTELLIGENCE E A FARE CONFERENZE (SIC!), DOVE IL 19 MARZO SCORSO VECCHIONE HA TENUTO UNA LECTIO MAGISTRALIS... (CHE DICE MATTARELLA?)

DAGONOTA

giuseppe conte gennaro vecchione

Come avevamo anticipato il 14 marzo (vedi articolo a seguire), è definitivamente esplosa la bomba Link University-Servizi Segreti. Nonostante gli avvertimenti della stampa di mezzo mondo, il capo supremo delle spie de’ noantri, Gennaro Vecchione, ha trascinato l’Intelligence italica in una vicenda nella quale ormai le opzioni sono due: perdere o perdere.

 

gennaro vecchione annalisa chirico foto di bacco

L’uomo che Conte ha messo a capo del Dis, avrebbe dovuto far riflettere meglio il premier sulla inopportunità di ricevere e attovagliare nella nuova sede dei Servizi di piazza Dante il ministro della Giustizia Usa, Raymond Barr, atterrato (per la seconda volta in poche settimane) in Italia per dimostrare la tesi del complotto ai danni del suo presidente Trump, già minacciato senza successo da impeachment per il Russia-gate.

vincenzo scotti foto di bacco (1)

 

La storia vuole che le spie, da sempre, parlino solo con altre spie, giammai con leader politici di altri paesi. E un motivo ci sarà: queste vicende, vere o presunte, vanno chiarite solo tra addetti ai lavori. Ora che la frittata-Link è fatta e ne parlano i media del mondo, ci si domanda cosa avrebbe comunicato il nostro capo delle spie al ministro americano. Vecchione potrebbe aver ammesso che la sua Intelligence nulla sapeva di quello che era accaduto nelle segrete stanze della Link University di Enzo Scotti - benché sia inzeppata di agenti segreti italiani, impegnati a condurre corsi di intelligence e a fare conferenze (sic!).

vincenzo scotti luigi di maioGennaro Vecchione

 

Oppure: avrebbe fatto capire agli americani che la nostra Intelligence aveva avuto un qualche ruolo o sentore nella vicenda del Russia-Gate (all’epoca c’era il governo Gentiloni), alle spalle di Trump, candidato americano alla presidenza. 

In entrambi i casi la nostra Intelligence fa una brutta figura (eufemismo).

 

Gennaro Vecchione lt

Ovviamente la terza via, quella più saggia, non è stata seguita da Vecchione né suggerita al premier con la pochette. Vale a dire: dopo aver fatto tutti i dovuti accertamenti in casa,  lasciare che la questione fosse affrontata dal ministro della Giustizia americano unicamente con gli esponenti del governo italiano, quindi lasciare la questione a un livello meramente politico.

william bill barr

Evidentemente Gennaro Vecchione, pur di non deludere il suo mentore Conte, si è infilato in un cul de sac, dal quale non sarà semplice né possibile uscire senza lividi e brividi. Non proprio il massimo per una Intelligence già provata da incessanti tensioni interne.

 

PS. Il Presidente della Repubblica, se c’è, batta un colpo prima che sia troppo tardi…

 

DAGONEWS del 14 marzo 2019

 

Al Link Campus di Vincenzo Scotti, luogo di incontri tra i protagonisti del Russiagate, non poteva mancare il 19 marzo la lectio magistralis del prefetto Gennaro Vecchione, neo capo Dipartimento Intelligence, con parterre spionistico al gran completo.

 

Incredulità tra gli addetti ai lavori dopo le notizie pubblicate dal ‘’Il Foglio’’ (articolo a seguire), che vedono la Link, al centro di incontri del RussiaGate dopo le rivelazioni pubbliche di alcuni protagonisti dello scandalo americano. E’ l’ateneo dove il Capo del Dipartimento delle Spie, terrà, con tempismo perfetto e magari alla presenza del suo “Capo” Conte e di tutti i più alti vertici della intelligence italiana, la sua lectio magistralis, al master di specializzazione.

DI MAIO LINK UNIVERSITA

 

La Link è la nota fucina della classe dirigente pentastellata, nonché, a leggere non solo l’elenco dei docenti del master, ateneo di riferimento di conferenzieri-spia, alcuni famosi per la poca passione per i rischi del mestiere e molta per i titoli accademici, le relazioni politiche e i salotti.

 

L’evento, oltre ad accreditare  definitivamente l’idea che la pentastellatissima Link University sia la unica incubatrice delle spie italiane (in provetta), pone un interrogativo allarmante: nella poderosa macchina del Dipartimento nessuno, tra spie, conferenzieri/spia e papà spie di lungo corso, ha mai avuto sentore delle vicende pubblicate dal ‘’Fogli’’o sussurrandole al Prefetto Vecchione? La risposta, qualunque risposta, metterà alla prova la nota suscettibilità del Direttore Generale perché in ogni caso sarebbe imbarazzante.

 

E se Conte è ansioso di ascoltare il suo pupillo conferenziere alla pentastellata Link di Tarzan Scotti, Salvini osserva muto in un angolo mentre il Colle pensieroso riflette. Per ora...

la festa alla link university 2gennaro vecchione flavia giacobbe

Ultimi Dagoreport

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?