“VEDI COME DEVI FARE LA FINE DI TUA SORELLA, STAI MOLTO ATTENTO!” – MINACCE DI MORTE PER SANDRO RUOTOLO, GIORNALISTA CAMPANO E CANDIDATO DEL PD A TORRE DEL GRECO - LE MINACCE FANNO RIFERIMENTO A SILVIA RUOTOLO, (CHE IN REALTÀ ERA LA CUGINA) VITTIMA DELLA CAMORRA - LUI STESSO, GIA' SOTTO SCORTA PER LE MINACCE DEI CASALESI, HA DENUNCIATO LA VICENDA: "QUALCUNO SI INFASTIDISCE SE CONTINUO A PARLARE DI CAMORRA MA NON TACERÒ”
Ciro Pellegrino per www.fanpage.it
La minaccia è infame, perché cita una tragedia, quella di Silvia Ruotolo che di Sandro, giornalista e senatore, candidato alla Camera in Campania, era cugino. Silvia fu vittima innocente della furia della camorra, chi ha minacciato Sandro Ruotolo ha ricordato bene la storia e l'ha usata per minacciarlo.
È lui stesso, già da anni sotto scorta per le minacce del clan dei Casalesi, a rendere noto quanto accaduto: “’Vedi come devi fare la fine tua sorella…fai molta attenzione’. La minaccia, infame, che mi è giunta via social. Il riferimento è a mia cugina, Silvia Ruotolo, una delle tante, troppe vittime innocenti uccise dalla camorra. Lo sapevo che prima o poi si sarebbero fatti sentire.
il marito di veronica carrasco e sandro ruotolo
Mi sono candidato nel collegio uninominale della Camera di Torre del Greco, territori difficili dove a distanza di cento giorni sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose due Consigli comunali quello di Castellammare e Torre Annunziata. Questa minaccia via web, l'ho vissuta come se fosse stato un pugno nello stomaco.”
Tanti i messaggi di solidarietà, fra cui quello del ministro della Salute Roberto Speranza e del deputato Pd Filippo Sensi, entrambi candidati in Campania, del deputato democratico Emanuele Fiano, della vicepresidente dell'Europarlamento Pina Picierno.
loredana de petris pietro grasso sandro ruotolo
Arrivano subito dopo quello del segretario Dem, Enrico Letta, affidato ad uno slogan su Twitter e poi quello del leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, oggi nel campo avversario:
“Sandro, contro i clan e la prepotenza della camorra bisogna essere uniti, non esistono steccati, simboli o partiti a dividerci. Siamo al tuo fianco.”
Scrive il giornalista: “Oggi, a quattro giorni dal voto, evidentemente ci sono ambienti, personaggi che sono infastiditi dal fatto che in questa campagna elettorale continuo a parlare e denunciare la camorra. Io, come sempre, nonostante le minacce, mi sento un uomo libero. E non tacerò.”