laura castelli

DITE A TRIA CHE LA SUA VICEMINISTRA LO HA GIÀ SILURATO! LAURA CASTELLI: ''DEFICIT A 1,6%? VORREBBE DIRE NON FARE QUASI NIENTE''. LA GRILLINA IN RADIO DA GIANNINI DICE CHE I VIRGOLETTATI DI DI MAIO CONTRO IL MINISTRO DEL TESORO SONO INVENTATI, MA CHE CAMBIA? LA SOSTANZA È ESATTAMENTE LA STESSA, OVVERO CHE IL VICEPREMIER STA SFIDUCIANDO TRIA - SPOSTANDO IL CAMBIAMENTO UN PO' PIÙ IN LÀ: ''DA GENNAIO AUMENTO PENSIONI MINIME, POI RIFORMA CENTRI IMPIEGO E POI REDDITO DI CITTADINANZA"

da Circo Massimo - Radio Capital

LAURA CASTELLI

 

Con questo deficit non si fa niente. In vista della legge di stabilità, il ministro dell'economia Tria vorrebbe mantenere il rapporto deficit/PIL all'1,6%. Un tetto che, per la viceministra dell'economia Laura Castelli, non è sufficiente: "Vorrebbe dire non fare quasi niente, a meno che non si facciano solo tagli", dice a Circo Massimo, su Radio Capital.

 

LAURA CASTELLI

Nonostante questa distanza su un punto fondamentale, e nonostante i retroscena li vorrebbero ai ferri corti, Castelli nega che il rapporto fra il responsabile dell'economia e il vicepremier Di Maio sia in crisi: "Su alcuni quotidiani ho letto virgolettati di Di Maio inventati", dice la viceministra, "E nego che ci sia stato un documento dei parlamentari 5 stelle contro Tria. È un momento complesso ma c'è un clima di massima collaborazione".

 

Castelli però non si sbilancia sulle risorse: "Non posso parlare di numeri, i mercati ci stanno osservando e questi sono numeri delicati", dice, assicurando però che "si farà gran parte del contratto di governo e ci sarà spazio per gli investimenti". E, soprattutto, ci sarà spazio per il reddito di cittadinanza:

 

"Dal primo di gennaio partiremo con la parte più facile, cioè l'aumento delle pensioni minime a 780 euro. Poi, attivando una serie riforma dei centri per l'impiego, dopo qualche mese, presumo quattro mesi almeno, si partirà con il resto del reddito di cittadinanza". Quattro mesi, quindi a ridosso delle elezioni europee? "Il più in fretta possibile", si scherma Castelli, che poi rifiuta il paragone con gli 80 euro, introdotti da Renzi proprio prima delle Europee del 2014: "Quelli erano una marchetta elettorale che non produceva consumi".

 

GIOVANNI TRIA

Spazio anche alla flat tax, fortemente voluta dalla Lega: "Sulla riduzione della tassazione delle piccole e medie imprese e del carico fiscale dell'IRPEF c'è grande convergenza. La parte dei professionisti non è neanche così costosa", afferma la viceministra. E sulle pensioni? "Ci sarà il superamento della Legge Fornero". Quindi Quota 100? "Il superamento della legge Fornero", insiste. Accordo con la Lega anche sulla pace fiscale: "È necessario sfoltire i crediti che lo stato non incasserà mai", dice Castelli, che però non parla di soglie: "100mila euro o un milione? La scelta più congrua è una cifra che non crei l'effetto perverso per cui un cittadino decide di non pagare sperando nello stralcio del debito".

giuseppe conte giovanni tria

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI. SE NE FOTTE DEL PARTITO, SE NE FOTTE DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”) E LANCIA UNA FRECCIATA-AVVERTIMENTO ALL’AMICO LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – LO STESSO ‘GNAZIO ORA AVRÀ BISOGNO DI UNA BELLA FACCIA DI BRONZO PER DIFENDERLA. NON È ESCLUSO CHE LA CHIAMI PER CHIEDERLE: “MA CHE MINCHIA FAI?” – IL PRESIDENTE DEL SENATO È L’UNICO MOTIVO PER CUI GIORGIA MELONI NON HA CHIESTO LE DIMISSIONI DELLA “SANTA”: SE ANCHE LUI LA ABBANDONA, L’EX PROPRIETARIA DEL TWIGA DOVRÀ FARE GLI SCATOLONI… - DAGOR

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...