1- LA VITA, LE OPERE E I MIRACOLI MARIA-SAURA ANGIOLILLO, CHE HA APPARECCHIATO I POTERI ORMAI MORTI DELLA PRIMA E SECONDA REPUBBLICA, NON FINIRANNO MAI DI STUPIRCI 2- GRAZIE A DUE INCHIESTE DELLA MAGISTRATURA, UNA A FIRENZE E L’ALTRA A CAMPOBASSO, LA VERA BOMBA DA “OH, DI MERAVIGLIA” È QUESTA: DALL’INCHIESTA PENALE, SBUCA UNA FIGLIA NATURALE MAI RICONOSCIUTA, DI CUI SI SONO PERSE LE TRACCE 3- NON SOLO: NEL GARBUGLIO MATRIMONIALE, È ORMAI LAMPANTE CHE IL MATRIMONIO DI MARIA GIRANI CON IL SENATORE E FONDATORE DEL “TEMPO” RENATO ANGIOLILLO, È DA RITENERSI NULLO E CIÒ METTE SERIAMENTE IN DISCUSSIONE L’EREDITÀ INTASCATA DA MARIA-SAURA; UN PATRIMONIO CHE SOLO DI GIOIELLI VALE OLTRE CENTO MILIONI DI EURO, OLTRE ALLA PROPRIETA’ DEL VILLINO MARIA DI TRINITA’ DEI MONTI (E' MOLTO PROBABILE CHE LA CASCATA DI DIAMANTI SI TROVI BEN NASCOSTA IN UNA CASSETTA DI SICUREZZA A VADUZ)

DAGOREPORT
Angiolillo, una storia infinita. La Maria-Saura che ha apparecchiato i poteri ormai morti della Prima e Seconda Repubblica, costringendo il Pizzi nostro a intere serate a flashare sui Letta, D'Alema, Guarguaglini, Cardinal Re e Carla Fendi, Bossi e Bersani, De Bortoli e Tronchetti, De Bustis e Carlito Rossella, Francesco Micheli e Giuseppe Consolo, Franca Ciampi e Sandra Carraro, eccetera eccetera; ebbene, non finirà mai di stupirci.

Grazie a due inchieste della magistratura, una a Firenze e l'altra a Campobasso, siamo costretti a riscrivere la biografia della Sora Maria di Trinità dei Monti. Intanto, l'età: dal certificato di nascita che pubblichiamo (nata a Torrazza Coste, Pavia, in data 9 dicembre 1921) si evince che Lady Angiolillo se n'è andata alla tenera età di 88 anni - anziché come scritto di 80.

Ma la vera bomba da "oh, di meraviglia" è questa: dall'inchiesta penale, sbuca che la sedicente vedova Angiolillo ha una figlia naturale mai riconosciuta, di cui si sono perse le tracce. Questa storia è stata confermata dalle persone più vicine alla defunta "regina dei salotti romani", le quali al P.M. Fabio Papa, titolare dell'indagine sulla sparizione dei gioielli, non hanno saputo dire che fine abbia fatto questa figlia abbandonata dalla mamma in tenera età e dove si trovi al momento.

Roba da chiedere aiuto urgente alla Sciarelli di "Chi l'ha visto?", tanto per aggiungere una tessera in più alla vita extra-ordinaria di Maria dei salotti. Nata Girani, sposava nel 1958 a Milano il Sig. Franck Udo, cittadino svizzero di origine ebraica. All'epoca, aveva già un figlio naturale riconosciuto - Marco Oreste Bianchi Milella - nato da una precedente relazione finita male.

Dopo una relazione sentimentale con Philip Rosenthal Jr. e con Ettore Tagliabue (ex di Ljuba Rizzoli), Maria Girani, in data 28 aprile 1960, sposava in Città del Vaticano (Cappella del Vicariato di Roma) il Senatore Renato Vittorio Nino Angiolillo, 20 anni più anziano di lei (nato a Potenza il 04 agosto 1901).

Il Senatore, a sua volta, era vedovo della prima moglie, la marchesa Olga de Gregorio, con la quale si ero unito in matrimonio a Sorrento il 3 maggio 1922, ottenendo in cambio due figli: Mario e Giuseppe Gaetano. Il terzo, Amedeo, laureato all'Università di Harvard e attualmente residente a New York, nasceva nel 1949 dalla breve relazione di Angiolillo con l'attrice piemontese Tina Perna.

E qui arriva il primo casino: il matrimonio tra il Senatore e Maria Girani veniva officiato da Mons. Marcello Magliocchetti (allora Presidente del Tribunale del Vicariato), il maggiore giurista vaticanense e tra le massime autorità giudiziarie della Santa Sede dopo il Papa, ma senza prima sciogliere il vincolo matrimoniale precedente; difatti, il matrimonio con Franck Udo veniva sciolto da un Tribunale svizzero solo nel 1962 e la sentenza di annullamento veniva delibata in Italia dalla Corte di Appello di Milano in data 20 ottobre 1963.

Per cercare di evitare problemi di bigamia (si andava in galera, all'epoca), il matrimonio tra il Senatore e la seconda moglie (Maria Girani), benché contratto nel 1960, veniva trascritto nello stato civile italiano solo in data 29 maggio 1964 e cioè dopo appena un mese dalla trascrizione della delibazione dell'annullamento svizzero, registrata negli archivi italiani in data 3 aprile 1964.

In verità, il solo matrimonio religioso non si trascrive; si trascrive invece nello stato civile italiano il matrimonio religioso con effetti civili (matrimonio concordatario). La Girani, infatti, si sposava in presenza di un precedente vincolo matrimoniale; circostanza questa che comporta, anche per il diritto canonico, la nullità del matrimonio con conseguenze inevitabili sull'eredità. Per questi motivi, Maria-Saura non poteva essere neppure usufruttuaria di una parte del patrimonio di Renato Angiolillo.

Inoltre l'annullamento del primo matrimonio della Girani con Franck Udo fu decretato, prima dell'entrata in vigore della legge sul divorzio del 1970, perché Maria è stata riconosciuta incapace di intendere e di volere all'atto della sua celebrazione.

Ecco perché, secondo Luigi Iosa, legale della famiglia Angiolillo, tutto ciò potrebbe mettere seriamente in discussione l'eredità del Senatore; un'eredità che solo di gioielli vale oltre cento milioni di euro (vedi articolo a seguire di Denise Pardo). E' molto probabile che la cascata di diamanti indossati dall'Angiolillo si trovi in una cassetta di sicurezza a Vaduz.

2- DOV' È IL TESORO DELLA REGINA DEI SALOTTI?
Ljuba Rizzoli per "Vanity Fair"

Leggo con sorpresa sul Corriere della Sera che sono spariti i gioielli di Maria Angiolillo. Il tesoro è al centro di un duello tra eredi: quelli del senatore, editore e fondatore del Tempo Renato Angiolillo, e il figlio di primo letto di Maria, Marco Bianchi, che vedo spesso a Montecarlo. Nessuno sa dove siano smeraldi e rubini della regina dei salotti. E sono tutti a caccia soprattutto del diamante rosa da 34 carati che ricordo bene.

Maria l'ho conosciuta mentre ero in viaggio di nozze con Ettore Tagliabue, nel Principato: ci siamo viste da Hermès e ci siamo litigate una borsa Kelly in cocco nera. E visto che lei era stata una passione di Ettore, ci siamo riviste a cena: io nuda di gioie, lei col suo diamante rosa.

Anni dopo ho rivisto Maria, ingioiellata come una divinità, nella sua casa di Roma. lo e mio marito Andrea eravamo con Gianni Letta, monsignor Casaroli, Andreotti, Piccoli, Menagora. La Angiolillo amava intrecciare il mondo degli affari con la politica. E per ringraziarla, volevo mondarle un biglietto. «Ljuba, che fai? Abbiamo pagato noi, salatamente, quella cena»: Andrea mi schiariva le idee su una donna che ritroverete presto.


2- MARIA ANGIOLILLO VALE UN TESORO
Denise Pardo per "l'Espresso"

Un diamante rosa di 34 carati, creatura di Van Cleef & Arpels, neanche al Topkaki ce n'è uno così. Ma anche uno zaffiruccio di 44,65 carati, firmato Harry Winston. Uno simile lo indossava la maharani di Baroda. A possedere queste due gemme obese, segnalate così a casaccio perché la collezione abbonda di altri ben di Dio, era un'italiana ovvero Maria Angiolillo, intraprendente signora molto fattiva (in faccende poco domestiche, meglio la raccolta di sassi milionari) dell'establishment nazionale di cui fu confessionale e sacerdotessa nel famoso Villino Giulia di Trinità dei Monti a Roma, petit palais all'altezza perfino di Madame de Montespan (almeno agli esordi della carriera).

Peccato che il tesoro che adornava la signora - corte suprema dell'inciucio e dei patti segreti (le sfuggì solo quello della crostata impastata da Maddalena Letta, fosse stata lei, come minimo, un soufflé!), tutti i governi e i migliori affari a cena - sia sparito.

Oltre 100 milioni di euro, se non molti di più visto che nel 2010 da Sotheby's un pink diamond fu battuto per 33 milioni: era di miseri 24 carati e nemmeno di Van Cleef. Quattro milioni e più di franchi del 1973, come recita la stima della Union des assurances de Paris (l'assicurazione stipulata da Renato Angiolillo per i gioielli e le pellicce, tre appena, "della sua Pregiatissima Consorte in viaggio per gli Usa"), in rubini, smeraldi, perle, brillanti, semplicemente volatilizzati.

Così a quasi tre anni dalla scomparsa, il nome di madame, cui l'amato Francesco Bellavista Caltagirone ha affettuosamente dedicato il porto turistico di Fiumicino, omaggiata in Parlamento con un minuto di silenzio neanche fosse stata Madre Teresa (opera di Gianni Letta, un fratellino per lei, subentrato sia a Filippo Ungaro come esecutore testamentario del marito Renato sia allo stesso Renato alla direzione del quotidiano), è ora al centro, che crollo che bassezza, di un'inchiesta giudiziaria, forse due, e del mistero dei gioielli da corona.

Dove è finita la preziosissima collezione del senatore Angiolillo fondatore e direttore del "Tempo" che investiva i suoi soldi correndo alle aste di Ginevra e di Montecarlo per aggiudicarsi rubini sangue di piccione, zaffiri manto di Madonna per poi giocherellarci ficcati nelle tasche degli smoking e dei frac? Che fine ha fatto la cassetta del suo tesoro destinata ai suoi tre figli e non a lei (e neppure all'erede di lei, il figlio Marco Bianchi Milella) che pure li ha esibiti e portati per tutta la sua lunga avventurosa vita, non badando affatto alle innumerevoli lettere che ne chiedevano la restituzione? Chi conosceva il luogo dove erano custoditi?

Buio assoluto. Finché Renato Jr, nipote del senatore, insieme allo zio Amedeo, unico figlio superstite che vive a Manhattan, prima moglie una principessa, seconda una top model, decide di passare al contrattacco, dopo aver trovato casualmente - sarà successo a mezzanotte in una sera di luna piena sotto gli ululati dei lupi visto il tenore della storia - un elenco di gioielli con tanto di certificato assicurativo.

È la prova di quello che da anni i tre figli, non proprio dei fulmini di guerra a quanto pare, vanno reclamando alla vedova del padre, chiedendo anche l'aiuto di Letta, ricavando solo vaghe promesse, speranzosi che alla scomparsa della matrigna, alla quale per testamento era spettato solo il villino e i suoi arredi (venduti per cinque milioni e mezzo di euro da Christie's), i preziosi sarebbero tornati in loro possesso.

Ma nel 2009, quando Maria Girani vedova Angiolillo passa a miglior vita, dei gioielli nessuna traccia. Anche suo figlio Bianchi Milella, sessantenne un filo gagà che sa annodare come nessuno il farfallino dello smoking, per anni nel consiglio d'amministrazione dell'Acqua marcia di Caltagirone amico di mammà, presidente di Pitagora, società di finanziamenti che opera nel mercato del credito al consumo, afferma di essere all'oscuro di tutto. Un tempo residente a Prè St. Didier (Courmayeur), ora molto presente nel paradiso (fiscale) di Montecarlo, fa ribadire a uno studio tributario di Como la sua estraneità alla faccenda.

A quel punto Luigi Iosa, avvocato penalista pugliese, ex ufficiale dei Lancieri di Montebello, noto per aver avviato il processo per delitto di usura bancaria nei confronti di Gianpiero Fiorani, capisce che non si può perdere tempo - pietre del genere, immediatamente riconoscibili, si tagliano per essere vendute - e presenta una denuncia per appropriazione indebita contro ignoti. L'inchiesta è nelle mani del pm di Campobasso Fabio Papa che prima la affida alla Guardia di finanza, poi ai carabinieri.

Maria Angiolillo non è sconosciuta ai finanzieri: in un'intercettazione di un'altra inchiesta, quella della Procura di Firenze sugli affari della casa farmaceutica Menarini, di cui lei si occupa con grande affetto e premura, sempre così pronta a un volontariato speciale, solo industriali, grand commis, ministri, giornalisti, militari però, racconta di conoscere bene il capo di Stato maggiore della Gdf, il generale Michele Adinolfi. Mentre Bianchi Milella finisce nel registro degli indagati, Iosa non è solo nella caccia al tesoro. Insieme a lui c'è la civilista Alba Torrese che spulciando nelle carte della successione, scopre possibili presupposti di nullità sulle nozze celebrate con il senatore.

Sull'onda di una storia d'Italia sempre sul crinale del danno e dell'inganno, del sacro e del profano, all'ombra della Repubblica che cresce, si assesta e spesso si perde, Renato e Maria si sposano nel 1960. Di lei si sa molto poco, solo che nasce a Torrazza Coste, in provincia di Pavia, che a un certo punto ha un figlio frutto di una relazione e che nel 1958 si è sposata con Franck Udo, un ricchissimo svizzero.

Questo non le impedisce sulla soglia dei quarant'anni di unirsi con un matrimonio religioso ad Angiolillo, donnaiolo, giocatore di poker, cervello brillantissimo e ben introdotto negli ambienti Cia (sono gli americani a consegnargli i "Diari di Ciano", volàno per le vendite del "Tempo", punto di riferimento dei conservatori e dei nostalgici). Il direttore è un uomo molto potente, grande amico di Henry Ford, uno dei big della massoneria Usa.

Tanto che a celebrare il cosiddetto matrimonio di coscienza nella cappella del Vicariato non solo c'è un pezzo da novanta come monsignor Marcello Magliocchetti. Ma al fianco degli sposi appaiono sia Maria Palma, zia del futuro ministro della Giustizia Nitto Palma oltre che futura suocera di Caltagirone, ma anche niente di meno che Fernando Tambroni, presidente del Consiglio dell'epoca, che alla vigilia degli scontri di Genova che lo portarono alle dimissioni, si prestava a fare il testimone di nozze in odore di bigamia. Il massimo, no?

Infatti Girani divorzia da Udo solo nel '62, la sentenza di annullamento è del '63, la trascrizione del matrimonio con il senatore alla Corte d'Appello di Milano un anno dopo. Una faccenda piuttosto arruffata che secondo il diritto canonico potrebbe inficiare la validità del matrimonio, per non parlare dell'eredità. Non solo: mentre la registrazione della trascrizione delle nozze c'è, la sentenza dello scioglimento del matrimonio svizzero, invece, pare volatilizzata, sia dal tribunale che dall'archivio. Come mai e perché fare questo a una tale santa donna? Mistero.

Mentre le indagini del pm Fabio Papa vanno avanti, l'avvocato Iosa non molla la presa e segue la pista, in fondo l'epilogo della storia ci sta. Quello che è stato il salotto della Prima e della Seconda Repubblica, non può che seguire il destino e il declino di quella classe politica che ha nutrito e da cui è stato nutrito. Nei tempi dello splendore, quando Gianni Letta prendeva la parola per brindare, come ricorda Antonio Galdo nel suo ultimo bel libro "Saranno potenti", diceva : "Questo non è un salotto, come tutti continuano a chiamarlo. È un punto d'arrivo per i migliori. Chi si ritrova qui è il numero uno in tutti i campi". Verissimo. Anche nel campo della sparizione di preziosissimi gioielli e non è mica cosa da poco.

UNA CASCATA DI DIAMANTI
L'elenco dei gioielli assicurati per il viaggio negli Usa. Si tratta di: un anello con diamante rosa da 34 carati di Van Cleef et Arpels; un anello con rubino cabochon da 20 carati Van Cleef et Arpels; un anello con perla coltivata di Van Cleef et Arpels; orecchini con rubini cabochon di Van Cleef et Arpels; orecchini con zaffiri da 60 carati di Van Cleef et Arpels; collana con rubino cabochon di Van Cleef et Arpels; completo (collana, bracciale, orecchini e anello) di diamanti, ametiste, zaffiri gialli di Van Cleef et Arpels; collana oro, turchesi e corallo di Van Cleef et Arpels;

completo oro diamanti e rubini di Van Cleef et Arpels; completo oro, diamanti tormaline di Van Cleef et Arpels; anello con zaffiro cabochon di 40 carati di Gerard; spilla con quattro rubini cabochon di Gerard; braccialetto in oro, diamanti e rubini di Gerard; orecchini di diamanti, corallo e oro di Gerard; collana di perle coltivate di Bulgari;

bracciale-orologio "serpente" di Bulgari; bracciale-orologio "serpente" in oro e diamanti di Bulgari; completo turchesi, zaffiri, oro e diamanti di Bulgari; spilla "pappagallo" con turchesi; bracciale con zaffiri, rubini e diamanti; anello con zaffiro da 44,65 carati di Harry Winston. Infine: un cappotto di astrakan e due di zibellino.

 

Atto di Matrimonio Comune di Roma Angiolillo Girani Estratto di nascita Sen Renato Angiolillo con i matrimoni contratti Maria Girani da giovane prstxalmnn maria angiolillo maria angiolillo almirante angiolillo Foto Cappella del Vicariato di Roma Catalogo Sothebys vendita Villino Giulia Maria Girani da giovane Foto Avv Luigi Iosa angiolillo franco tato maria angiolillo gala05 maria angiolillo gianni letta

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