“UNA CRISI COSÌ DISTANTE DAL PAESE NON SI È MAI VISTA” – L’ATTACCO DEL SENATORE DEL PD, ZANDA: “C’È UN TASSO DI PERSONALISMO ECCESSIVO. TROVO INCREDIBILE CHE RENZI E CONTE NON SI SIANO VISTI PER CHIARIRSI. LE ELEZIONI NON LE VUOLE NESSUNO, NEMMENO L'OPPOSIZIONE CHE LE CHIEDE CON GRANDE TIMIDEZZA. VOTO ANTICIPATO? VORREBBE DIRE CHE LA POLITICA ITALIANA È VERAMENTE STUPIDA…”
Giovanna Casadio per www.repubblica.it
"In Europa non ci capiscono: la crisi politica danneggia la reputazione dell'Italia". Luigi Zanda, senatore del Pd, uno dei politici di più lunga esperienza, avverte: "Le elezioni anticipate non le vuole nessuno, nemmeno l'opposizione, ma se dovessimo arrivarci in un momento come questo, vorrebbe dire che la politica italiana è veramente stupida". Di Conte dice: "Non è l'Andreotti del Duemila, c'è un abisso".
Zanda, la crisi si è ormai consumata?
"Se dagli annunci si passa alle dimissioni delle ministre renziane Teresa Bellanova e Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto e Italia Viva leva il suo appoggio al governo, si apre formalmente la crisi, al termine di un processo iniziato il 9 dicembre quando nell'aula del Senato, Matteo Renzi ha lanciato il suo ultimatum".
renzi mejo dello sciamano di washington
È l'ex premier e leader di Italia Viva quindi ad aprire la crisi?
"Ad aprirla è il duello tra Renzi e Conte. Trovo incredibile che non si siano visti a quattr'occhi per chiarirsi politicamente. C'è un tasso di personalismo eccessivo in questo".
Si è mai vista una crisi politica così distante dal Paese alle prese con la pandemia e la drammaticità della situazione economica e sociale?
GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY
"No, non si è mai vista. La distanza dal Paese e dalle necessità e dai bisogni degli italiani è grandissima. E c'è il rischio che la crisi politica non sia capita in Europa con gravi danni per la reputazione dell'Italia".
Ma voi Democratici vi siete trovati spiazzati?
"Il Pd ha scelto un ruolo politico nobile, ma molto scomodo. Il nostro compito è stato garantire la stabilità della democrazia italiana. Per non dare pieni poteri a Salvini abbiamo fatto nel 2019 un governo con i 5Stelle, che erano i nostri avversari politici, e siamo al governo con Renzi che ha voluto una scissione spaccando il Pd. L'abbiamo fatto per salvare la democrazia italiana. E il nostro obiettivo è di mantenere un rapporto forte con l'Europa che rappresenta la salvezza per il nostro Paese in un momento di crisi economica e sociale e di emergenza sanitaria".
Il Pd teme il voto anticipato?
"Le elezioni non devono essere un tabù. La Costituzione prevede che la legislatura duri cinque anni, ma anche che si vada ad elezioni anticipate, però non in circostanze gravi come queste. Il paradosso è che le elezioni non le vuole nessuno, nemmeno l'opposizione che le chiede con grande timidezza. Se si dovesse arrivare al voto anticipato, vorrebbe dire che la politica italiana è veramente stupida".
Quale è lo sbocco possibile?
"Nessuno, credo, sia in grado di dirlo adesso. Naturalmente ci sono varie possibilità, da ricucire con Italia Viva a quella che Conte trovi un'altra maggioranza accettabile fino all'ipotesi che tutto precipiti verso la fine della legislatura".
C'è un gruppo di responsabili alle viste? E reggerebbe un governo con i responsabili?
"Credo serva un governo con una maggioranza forte e stabile, bisogna quindi essere prudenti e vedere quali nuovi gruppi si dovessero formare e da chi saranno composti. A me piacciono i grandi partiti e non mi piacciono le frammentazioni politiche né i partiti personali. Credo che anche Renzi l'abbia capito, benché in ritardo, dopo la scissione".
il ministro boschi con il capogruppo pd luigi zanda d7
Nel senso che secondo lei, se n'è pentito?
"Ha compreso che le scissioni danneggiano soprattutto chi le fa".
C'è un appello che fa a Renzi?
"Il nodo più rischioso per la nostra democrazia è la crisi delle istituzioni: il Parlamento che ha ceduto potere legislativo al governo, il monocameralismo alternato, l'evoluzione del ruolo del premier, il debito pubblico. Questa è la grave emergenza democratica italiana. Per curare i nostri mali serve una maggioranza solida e non credo che il nodo istituzionale possa essere affrontato con un gruppo di responsabili. Sarebbe importante che Renzi si ricordasse che più degli interessi di partito dovrebbero contare le emergenze delle nostre istituzioni pubbliche".
Conte è l'Andreotti dei nostri tempi?
"Il confronto ci può stare solo come aspirazione di Conte. Siamo su due scale diverse, perché Andreotti con tutti i suoi limiti era un gigante anche rispetto a Conte".
Chi ha sbagliato mosse in questa partita politica?
"Domanda interessante. Ma la risposta è a fine partita".
RENZI CONTEMATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGANMURALES A MILANO – MATTEO RENZI E MATTEO SALVINI ACCOLTELLANO GIUSEPPE CONTE GIULIO CESARE