volodymyr zelensky vladimir putin

“NON CAPISCO BENE SE PUTIN SIA VIVO, E CHI PRENDA LE DECISIONI” – NEL SUO VIDEOCOLLEGAMENTO CON DAVOS, IL PRESIDENTE UCRAINO, VOLODYMYR ZELENSKY HA GETTATO OMBRE SULLA SALUTE DEL NEMICO: “NON SONO SICURO CHE IL PRESIDENTE DELLA RUSSIA SIA LUI”. LA RISPOSTA DEL CREMLINO: “PUTIN È VIVO E ZELENSKY DOVREBBE RENDERSENE CONTO” – “MAD VLAD” IERI HA FATTO VISITA A UNA FABBRICA DI ARMI A SAN PIETROBURGO, E NE HA APPROFITTATO PER LA SOLITA PROPAGANDA…

 

1. ZELENSKY, LA BOMBA SU PUTIN: "NON SONO SICURO CHE SIA VIVO"

Da www.liberoquotidiano.it

 

VOLODYMYR ZELENSKY A DAVOS

In collegamento a Davos, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sgancia una bomba su Vladimir Putin; "Non capisco bene con chi parlare e di cosa. Non sono sicuro che il presidente della Russia sia lui, proprio lui.  Non capisco bene se sia vivo e chi prenda le decisioni", ha detto aggiungendo di non comprendere nemmeno "come si possa promettere una cosa ai leader europei e il giorno dopo lanciare un’invasione su vasta scala di un Paese. Non capisco bene con chi abbiamo a che fare. Quando diciamo 'colloqui di pace', non capisco bene con chi dovremmo farli", attacca ancora.

vladimir putin in fabbrica a san pietroburgo

 

Ma a stretto gira arriva la durissima risposta di Mosca. "Il presidente russo Vladimir Putin è vivo, così come la Russia intera. E il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe rendersene conto, rapidamente", dichiara il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in conferenza stampa, parlando dei dubbi espressi da Zelensky: "È chiaro che Zelensky preferirebbe che né Putin, né la Russia esistessero", prosegue Peskov.  […]

 

ZELENSKY AI LEADER RIUNITI A DAVOS: "ABBIAMO BISOGNO DI FINANZIAMENTI E ARMI"

Estratto dell’articolo di Andrea Barolini per https://it.euronews.com/

 

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky è intervenuto al World Economic Forum di Davos. Ai dirigenti politici e d’impresa riuniti nella località svizzera ha chiesto ancora una volta supporto per lo sforzo bellico contro la Russia.

 

Il leader ucraino ha quindi osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime dell'incidente in elicottero nel corso del quale ha perso la vita, tra gli altri, il ministro degli Interni di Kiev.

GUERRA IN UCRAINA - CARRI ARMATI RUSSI

 

"La mobilitazione del mondo - ha affermato Zelensky - deve essere più veloce rispetto al nostro nemico comune. La fornitura all'Ucraina di sistemi di difesa aerea deve essere più rapida rispetto agli attacchi missilistici della Russia. Le forniture di carri armati occidentali devono scongiurare un'altra invasione di carri armati russi. Il ritorno della sicurezza e della pace in Ucraina deve essere più veloce dei possibili attacchi della Russia alla sicurezza e alla pace in altri Paesi".

vladimir putin in fabbrica a san pietroburgo

 

Nel frattempo, a San Pietroburgo, il presidente della Russia Vladimir Putin ha visitato una fabbrica di armi e ha elogiato di fronte ai lavoratori l'unità, la solidarietà e il coraggio del popolo russo, nonché mostrato apprezzamento nei confronti della produzione missilistica del proprio Paese. […]

 

3. PUTIN TRA GLI OPERAI

intervento di zelensky a davos 2023

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

Vladimir Putin ha ribadito che la Russia vincerà la guerra. Ieri il presidente era a San Pietroburgo per celebrare l’ottantesimo anniversario della fine dell’assedio della città che un tempo si chiamava Leningrado e ne ha approfittato per parlare del conflitto e per ringraziare gli operai dell’industria della Difesa, dicendo che molto dipende da loro.

Questa condizione li rende quasi intoccabili nell’ottica di una futura mobilitazione, il cui annuncio alcuni attendevano ieri: la ricorrenza sembrava retorica a sufficienza e le voci sulla necessità di mandare nuovi uomini al fronte per la primavere si fanno fitte.

 

vladimir putin in fabbrica a san pietroburgo 2

Invece ieri Putin ha soltanto ribadito di aver attaccato l’Ucraina per riportare la pace dopo aver subìto i silenzi e gli sgarbi dell’occidente. Il canale telegram Volya, solitamente ben informato, ha invece scritto che per il passaggio da “operazione militare speciale” a “guerra”, quindi per poter dichiarare la legge marziale, il Cremlino sta aspettando febbraio.

 

Il passo successivo sarà un’altra mobilitazione, questa volta fatta chiudendo i confini e con poco preavviso.  Il vittimismo di stato è il rifugio del Cremlino per convincere la popolazione che vive sotto assedio. […]

ZELENSKY DAVOSintervento di zelensky a davos 2023

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…