PAOLA FERRARI MEJO DI SHARON STONE
Claudio Plazzotta per “Italia Oggi”
Paola Ferrari è entrata in Rai come giornalista sportiva nel gennaio del 1990, alla Domenica Sportiva di Tito Stagno. E ne uscirà, in via definitiva, alla fine dei Mondial in Qatar, nel dicembre del 2022. D'altronde viene da una estate magica in cui ha accompagnato la Nazionale di calcio italiana nella vittoria agli Europei con 20 milioni di telespettatori su Rai Uno in occasione della finale, «anche se io, a 16 anni, quando lavoravo con Enzo Tortora a Portobello, ero abituata a 28 milioni di telespettatori», scherza la gionralista e conduttrice mentre si phona i capelli.
Domanda. Ma perché Lascia?
Risposta. Basta, mi dicono che sono vecchia (a ottobre compirà 61 anni, ndr) accompagno la nazionale in Qatar e poi saluto tutti per dedicarmi a tempo pieno al cinema insieme con il gruppo Lucisano (di cui la Ferrari è socia, ndr).
PAOLA FERRARI CON LA LUCISANO FAMILY
D. Quali sono quindi i suoi programmi per il prossimo autunno?
R. Di sicuro la Nazionale, il 12 settembre a Firenze e poi, tre giorni dopo, a Basilea.
D. E su Novantesimo Minuto o La Domenica Sportiva?
R. Non ho informazioni. Si tratta ancora con la Lega Serie A sull'acquisto dei diritti in chiaro per quelle trasmissioni. Non credo riusciremo a strappare qualcosa al sabato. Ma non so.
D. Che ne pensa della politica Rai in tema di diritti tv sportivi.
diletta leotta foto mezzelani gmt 008
R. Non mi permetto di parlare dell'azienda, anche se ovviamente la perdita dei diritti della Champions League e della Coppa Italia è una ferita ancora aperta. Dopo gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Tokyo, comunque, il messaggio degli italiani alla Rai è molto chiaro: vogliamo lo sport in chiaro, ci piace vederlo sulla Rai.
Lo sport è importante per gli italiani, accresce l'orgoglio nazionale, la voglia di rinaschia: perciò meglio tagliare uno show e usare quel badget per regalare dello sport in chiaro. Ovvio che non mi dimentico che il mercato dei diritti tv dello sport è arrivato a richieste esorbitanti.
diletta leotta giorgia rossi 9
D. La Rai esce bene dal punto di vista del racconto sia degli Europei di calcio 2020, sia delle Olimpiadi. Il documentario Sogno Azzurro sulla Nazionale di Roberto Mancini, ad esempio è di altissima qulità. Le telecronache di Franco Bragagna nell'atletica leggera sono da incorniciare. Poi uno va sul canale RaiSport all'Icn 58, e si ritrova le parite di calcio dell'Avellino degli anni 80....
marco de benedetti paola ferrari
R. Abbiamo fatto un bel lavoro, riconquistando anche molto pubblico giovane. E si è dimostrato che la Rai è capace di realizzare prodotti di qualità, anche meglio della concorrenza che sulla stampa e nella critica vanta però simpatie che noi non abbiamo. Devo anche ricordare che RaiSport ha mille paletti: docciamo sempre chiedere permesso alle reti, alle altre testate.
Sul nostro canale all'Icn 58, certo, si poteva fare di più. E dobbiamo potenziarlo, non chiuderlo come qualcuno propone. Per il telespettatore non è semplice arrivare fino al numero 58, ma è vero, non si è fatto abbastanza su Rai Sport. In Rai ci sono tantissimi giornalisti con enormi potenzialità, bisogna solo trovare una coesione tra reti e testate, molto difficile da realizzare.
D. Questa estate è decollato pure il mercato dei giornalisti sportivi, con tanti spostamenti...
R. Beh, con Dazn che ha preso tutta la Serie A è naturale che da Sky se ne vada un po' di gente. E io sono convinta che Dazn diventerà una realtà sempre più importante, ha enormi potenzialità.
D. Nonostante Diletta Leotta, che lei ha molto criticato?
R. Di lei non condivido l'esprimere in modo troppo vigoroso la sua sensualiltà. Certo io alla sua età ero meno brava. Ma quest'anno avrà filo da torcere: da Mediaset arriva Giorgia Rossi, una molto simile a Ilaria D'Amico.
D. E dei giornalisti di Sky che idea si è fatta?
R. Sky ha impostato una linea editoriale che in conduzione ha sempre visto un modello molto americano, di giornaliste e giornalisti belli, bravi, vincenti, intercambiabili.
D. Anche lei però è reduce da un effetto Basic Instict durante le serate degli Euorpei di calcio...
R. Avessi voluto farlo apposta, non sarebbe riuscito meglio. Mi sono divertita tantissimo, mi hanno scritto dalla Thailandia, dall'America...
D. Perchè quando uno guarda un programma sportivo della Rai ha subito una sensazione di antico? Pussa sotto al naso, bolal di Twitter, scelta editoriale? Aldo Grasso, ad esempio, massacra sempre RaiSport, senza ritegno....
R. Da quando ha scritto che io sembro un uomo con la parrucca, non leggo più nulla di Grasso. Ma, come dicevo prima, in generale RaiSport gode di simpatie minori sulla stampa e nella critica.
Si esaltano telecronache o narrazioni di questo e di quello, ma non leggo mai nulla di così positivo su giornalisti bravissimi come Alberto Rimedio, Alessandro Antinelli, Alessandra De Stefano, Franco Bragagna e tanti altri.
Anzi, se possono, dicono qualche mezza cattiveria. Su di me, il mio trucco, le mie luci, ne hanno dette tantissime. E tra l'altro uno di quelli che mi ha presa più in giro è stato Alessandro Cattelan.
D. Cattelan che è appena rientrato in Rai da Sky?
R. Esatto, proprio lui. Comunque, per tornare alla domanda, la Rai si rivolge a un pubblico generalista, che non è il pubblico di Sky Sport. Io uso un linguaggio semplice, simpatico, come se fossi a casa, dobbiamo creare un clima famigliare. Ma le parole d'ordine nelle mie trasmissioni sono sempre state due: ritmo e immagini. Sfido chiunque a parlare più veloce di me. Infatti, quando termino i programmi, sono sfinita.
paola ferrari daniela santanche
D. Oltre che la giornalista le ha pure una carriera imprenditoriale. Perché si è conclusa la sua avventura con Visibilia e Daniela Santanché?
R. La voglio dimenticare, sono successe cose gravi. Ma ho conosciuto Piera Detassis. Io ho sempre amato il cinema e mi sono dedicata alla produzioni di documentari.
Ho realizzato un documentario su Charles Bukowski, e poi con Lucisano uno sulle lolite dei Parioli, un documentario su Roma con Edoardo Leo e un nuovo progetto molto importante.
D. Lei ha un curriculum invidiabile e tanto variegato: si è appena concessa pure un cameo nel film Ritorno al crimine, è stata giornalista-papera su Topolino...
R. Ho anche lavorato con Amadeus e Fiorello a Radio Deejay. E ricordo con piacere gli anni a Telelombardia, a QSVS, a fare la bordocampista di Milan e Inter in campionato e in coppa, con Gianluca Rossi, Carlo Pellegatti, Tony Damascelli, Michele Plastino. E ci sono anche tutte le feste della Milano da bere. Ne avrei di storie da raccontare. Anzi, forse le racconterò tutte in un libro.
ARTICOLO DELLA BILD SU PAOLA FERRARI paola ferrari sul new york post paola ferrari marco de benedetti PAOLA FERRARI paola ferrari a capodanno paola ferrari (2) diletta leotta foto mezzelani gmt027 diletta leotta foto mezzelani gmt033 diletta leotta foto mezzelani gmt036 diletta leotta foto mezzelani gmt039 paola ferrari selfie paola ferrari daniela santanche PAOLA FERRARI MELANOMA paola ferrari paola ferrari paola ferrari mejo di sharon stone 2 paola ferrari CASA DI PAOLA FERRARI PAOLA FERRARI PAOLA FERRARI 15 una giovane paola ferrari PAOLA FERRARI paola ferrari PAOLA FERRARI PAOLA FERRARI DILETTA LEOTTA PAOLA FERRARI paola ferrari e dago paola ferrari paola ferrari instagram paola ferrari paola ferrari paola ferrari instagram paola ferrari PAOLA FERRARI RADIO1 Paola Ferrari ARTICOLO DELLA BILD SU PAOLA FERRARI 1