“STRANGER THINGS È ARCHEOLOGIA, FANTARCHEOLOGIA, DELLA NOSTRA ANIMA, DELLA NOSTRA NOSTALGIA, DEI NOSTRI ULTIMI PARADISI” – OTTAVIO CAPPELLANI: “HA RAGIONE MARCO GIUSTI, NON È UN FILM, È È UN ROMANZO FIUME DI STEPHEN KING, O DI PIÙ, È UN FUMETTO DI SUPEREROI, DI QUELLI CHE CI HANNO ACCOMPAGNATO NEGLI ANNI. È IL ROMANZO, IL FUMETTO, L’OPERA, DELL’ULTIMA APPARIZIONE DELL’UMANO NEL MONDO. DOPODICHÉ L’UMANO SI È INABISSATO NELLA TECNICA ED È SCOMPARSO ANCHE IL DISUMANO” - VIDEO

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Riceviamo e pubblichiamo:

OTTAVIO CAPPELLANI OTTAVIO CAPPELLANI

 

Caro Dago, Caro Marco Giusti,

 

vi scrivo ancora sull’onda surfistica dell’emozione dopo avere visto l’ultima puntata della stagione 4 di Stranger Things, e a 53 anni, con un look da motociclista malmesso dopo un brutto incidente in moto (lode a Sonny Barger che a quest’ora sarà nel sottosopra con Eddie), ho appena fatto la doccia cantando “Running Up Tath Hill”, il che mi ha fatto molto vergognare e insieme gioire fino alle lacrime.

 

stranger things quarta stagione stranger things quarta stagione

Ha ragione Marco, non è cinema, ST è un romanzo fiume di Stephen King, o di più, è un fumetto di supereroi, di quelli che ci hanno accompagnato negli anni. Avevo l’età dei protagonisti nel 1986 (Eddie suona Master Of Muppets, quindi l’anno dovrebbe essere almeno quello) io nato nel 1969.

 

 

eddie munson suona master of puppets stranger things eddie munson suona master of puppets stranger things

Vans, Converse, Skateboard (il primo me lo regalarono nel 1978, lo avevo visto a Parigi per la prima volta, era un gipron di legno, slim, prima ancora che arrivassero le tavole giganti), camicie a quadri, giubbotti di velluto a coste, Volkswagen T2, Kate Bush, e non dimentichiamo i Kiss, che aprono la quarta stagione con “Detroit Rock City”, e il cinema al venerdì, che era e doveva essere horror secondo quella leggenda urbana e suburbana per la quale le ragazze avrebbero docuto spaventarsi, ed era tutto un Venerdì 13, un Non aprite quella porta, un Halloween, un Clive Barker, e noi, stranamente, sognavamo case mobili e roulotte, camper, sognavamo una vita cheoggi definirebbero white trash e forse è per questo che molti di noi si stanno rifugiando in campagna.

 

DUFFER BROTHERS STRANGER THINGS DUFFER BROTHERS STRANGER THINGS

 

Certo, erano anche gli anni de Le mille luci di New York, e di Class e Capital e del paninaro, ma giocavamo ancora per strada, nei sobborghi delle città che sfumavano in campagna, ci perdevamo in quei tramonti da storie horror-rural, eravamo nerd felici di esserlo e guardavamo con bramosia le copertine degli Iron Maiden come quelli di Donna Summer e c’erano ancora i locali dove pattinare e gli scaldamuscoli.

 

eddie stranger things eddie stranger things

No, ha ragione Marco, ST non è un film, è il romanzo, il fumetto, l’Opera, dell’ultima apparizione dell’umano (non esiste il disumano se non c’è l’umano) nel mondo.

 

marco giusti marco giusti

Dopodiché l’umano si è inabissato nella tecnica (alla quale pure avevamo guardato con speranza grazie al Cyberpunk e Mirrorshades) ed è scomparso anche il disumano.

 

Non è un film: è archeologia, fantarcheologia, della nostra anima, della nostra nostalgia, dei nostri ultimi paradisi.

 

Ottavio Cappellani

 

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