IL PASTICCIACCIO DEL SAN CARLO! FERMI TUTTI: IL 9 OTTOBRE C’E’ L’UDIENZA PER IL RECLAMO CONTRO LA REINTEGRA DI LISSNER COME SOVRINTENDENTE DEL TEATRO FATTO DALLA FONDAZIONE SAN CARLO PRESIEDUTA DAL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI - LISSNER: “NON HO PARLATO NÉ CON FUORTES, NÉ COL GOVERNATORE DE LUCA. E COL SINDACO? NULLA, IO FACCIO IL SOVRINTENDENTE E HO IL MIO LAVORO DA SVOLGERE”
Mirella Armiero per il “Corriere della Sera” - Estratti
«Che felicità essere a Napoli, c’era chi pensava che non sarei tornato, invece eccomi qua. Motivato e pronto a fare il mio lavoro di sovrintendente, poi si vedrà».
Stéphane Lissner sorride con la consueta giovialità nel suo studio al San Carlo. È appena arrivato da Parigi, ha atteso la comunicazione di reintegro nella sua carica, dalla quale era stato sollevato il primo giugno scorso, e subito è salito su un aereo. Il giudice gli ha dato ragione, la norma varata dal governo per limitare gli incarichi di sovrintendenza a chi ha più di 70 anni non incide sulla sua posizione di dirigente che viene dalla Francia e la cui pensione non pesa sulle casse italiane. Dunque è di nuovo in carica e Carlo Fuortes ha dovuto fare un passo indietro. Almeno fino all’esito del ricorso presentato dal consiglio di indirizzo, presieduto dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
Sovrintendente, come è stato accolto?
«Meravigliosamente. Del resto sono a Napoli già da tre anni, ho creato rapporti forti, specialmente con musicisti, orchestra, macchinisti. I lavoratori di questo teatro si sono molto impegnati e insieme abbiamo ottenuto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti».
Se lei non fosse stato reintegrato , Fuortes si sarebbe ritrovato con una stagione pronta...
«Sì, la stagione che si apre è totalmente mia. Ne rivendico l’assoluta qualità».
Si è sentito appoggiato dalla città? In effetti si è ritrovato con diversi fronti aperti: con De Luca, con il ministro Sangiuliano, in parte anche con il consiglio di indirizzo.
«Ma la città e molti intellettuali mi hanno appoggiato».
Inviterebbe il ministro Sangiuliano al San Carlo?
«Certo, è il ministro della Cultura, se vuole venire è un bene per il teatro».
E il governatore De Luca? Lo ha sentito?
«Lo ricordo a una Turandot . Ma in questi giorni non ho avuto nessun contatto».
E con il sindaco?
«Nulla, io faccio il sovrintendente e ho il mio lavoro da svolgere. Oggi ho un importante incontro con i sindacati per l’accordo sugli aumenti nelle retribuzioni. Il mio contratto dura fino al 2025 ed è stato interrotto non per mia responsabilità, ora sto già pensando alle programmazioni future».
Ha letto sul «New York Times» l’articolo che racconta il «pasticcio del San Carlo»?
«Sì e me ne dispiaccio. Sono triste per il tono, è una sorta di presa in giro del teatro, ma spero che adesso si potrà ritrovare l’equilibrio».
Ha parlato con Fuortes?
«No, nulla».
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