francesca baraghini

L’UNICA ZONA ROSSA CHE PIACE? È QUELLA DI FRANCESCA BARAGHINI – “SONO MOLTO PIÙ DELLA MIA FACCIA. HO UNA QUINTA NEL CERVELLO” - DA GENNAIO LA GNOCCHISSIMA GIORNALISTA DI 'SKYTG24' HA LANCIATO “RED ZONE”, UN PODCAST A CADENZA SETTIMANALE PRODOTTO DA 'DOPCAST' - "DA 'SKY' NON ME NE SONO MAI ANDATA: IL TG8 SI REGISTRAVA NEGLI STESSI STUDI. ORA…" - VIDEO

Davide Desario per leggo.it

 

francesca baraghini

L’unica zona rossa che piace? È quella di Francesca Baraghini. Da gennaio la trentaseienne giornalista di Skytg24 ha lanciato “Red Zone” un podcast a cadenza settimanale prodotto da Dopcast (sinergia tra Sony e MNcomm) e ascoltabile gratuitamente sulle principali piattaforme.

 

Un quarto d’ora tutto d’un fiato per scoprire un punto di vista originale sulle notizie di tutti i giorni a chi non si accontenta dei giornali fotocopia e cerca spunti per riflettere su quello che succede vicino ma soprattutto lontano.

 

 

Perché un podcast?

«Ho voluto strappare qualche minuto alla frenesia. Credo che in questo momento più che mai abbiamo bisogno di fermarci a pensare. Da giornalista ho deciso di analizzare delle notizie, magari quelle che non trovano spazio nei giornali o nei tg, perché credo sia importante. Mi sono fatta un regalo e ho voluto farlo anche a chi ha voglia di ascoltarmi. Sperando gli sia utile».

 

francesca baraghini

 

Ma perché qualcuno dovrebbe ascoltare Red Zone?

«Per curiosità. Un po’ come quando davanti alla tv si fa zapping con il telecomando, capiti su canali e trasmissioni che nemmeno pensavi esistessero, ascolti e se ti piace decidi di continuare. Questo podcast è per chi ha voglia di farsi qualche domanda, di conoscere fatti e persone dall’altra parte del mondo, cose che spesso non si conoscono».

 

 

francesca baraghini

In America i podcast hanno un gran successo e sono diventati una realtà importante della comunicazione. Ma in Italia? Vale la pena investirci energie?

«L’Italia a differenza di altri paesi ha delle abitudini fortemente consolidate. Siamo più restii al cambiamento. Un po’ come quando arrivò la lavatrice, molte donne si sentivano quasi in colpa che non dovevano più lavare a mano e potevano utilizzare quel tempo facendo altro.

 

Ecco il podcast è un po’ così: non c’è solo il giornale la mattina e il tg all’ora di cena. Ci si può informare chiudendo con gli occhi chiusi sdraiati sul divano, con le cuffiette facendo jogging, oppure mentre si lavano i piatti».

 

 

Prima radio, poi i quotidiani e dopo la tv. Con questo podcast in un certo senso torna al primo amore?

francesca baraghini

«Il mio primo amore è il giornalismo. La radio (radio Babboleo nel 2009) è stata solo la prima a corrispondere il mio amore. poi tutti gli altri. E ora su Red Zone continua a fare la giornalista, ricerco, approfondisco, scrivo».

 

Cosa risponde a chi dice che senza video Baraghini ci perde.

«Dico che sono molto più della mia faccia. Che ho una quinta nel cervello».

 

francesca baraghini

Skytg24, poi la breve avventura al Tg8 e ora?

«Da Sky non me ne sono mai andata: il Tg8 si registrava negli stessi studi. Ora... ho grandi sogni per il futuro».

 

 

Ne riveli almeno uno.

«Non si può vivere senza sognare, senza progettare. Così sto scrivendo un format per una trasmissione tra giornalismo e attualità».

 

 

In questo periodo di zone rosse, qual è la libertà che più le manca?

«Quella di prendere la macchina e andare dai miei genitori, stare con loro, portarli a pranzo fuori, ridere. Insomma viverli».

BARAGHINI 19FRANCESCA BARAGHINI monica peruzzi andrea bonini francesca baraghini tg8francesca baraghinifrancesca baraghinifrancesca baraghinifrancesca baraghinifrancesca baraghini 8francesca baraghini 9francesca baraghini 5francesca baraghini 4francesca baraghini 55francesca baraghini 21francesca baraghini 2francesca baraghini 19francesca baraghini 18francesca baraghini 11francesca baraghini 1FRANCESCA BARAGHINI

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...