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(ANSA) - Vengono allo scoperto per la prima volta in pubblico due presunte vittime del gesuita Marko Rupnik. Si tratta di Mirjiam e Gloria, due donne slovene ex componenti della Comunità Ignazio di Loyola.
"Ci siamo conosciute in comunità - ha spiegato in una conferenza stampa Mirjam con al fianco Gloria - eravamo tutte ragazze giovani, piene di ideali ma proprio questi ideali insieme alle nostra formazione all'obbedienza sono stati sfruttati per abusi di vario genere: di coscienza, di potere, spirituali, psichici, fisici e spesso anche sessuali". "Ci siamo trovate davanti a un muro di gomma - hanno detto-, che il muro si sgretoli".
Le vittime venute allo scoperto sono due ex suore, una italiana e l'altra slovena. Gloria, quella italiana, ha raccontato la sua storia, fin dai tempi in cui giovane studentessa di medicina a Roma conobbe Rupnik che era già considerato un padre spirituale di riferimento.
"All'inizio - ha detto - mi sono sentita disorientata, confusa perchè Rupnik è entrato nel mio mondo spirituale deformando anche la mia relazione con il Signore, è entrato con l'autorità del padre spirituale, del confessore e anche come garante del carisma della nascente comunità". Una storia fatta di abusi, ha detto, ma soprattutto "un vero abuso di coscienza", in cui dominavano "manipolazione e plagio", "Rupnik è in grado di manipolare molte persone attorno a sè creando una rete di contesto molto ampia, era un contesto abusante".