IL FASCIO NON SUSSISTE – VI RICORDATE DI SELENE TICCHI, L’EX ESPONENTE DI "FORZA NUOVA" DENUNCIATA PER AVER INDOSSATO LA MAGLIETTA “AUSCHWITZLAND” DURANTE LA COMMEMORAZIONE DELLA MARCIA SU ROMA A PREDAPPIO NEL 2019? LA CASSAZIONE HA ANNULLATO IL PROCESSO NEI SUOI CONFRONTI PERCHE’ NON FU “UNA INCITAZIONE ALLA DISCRIMINAZIONE TRAMITE OSTENTAZIONE DI SIMBOLI”, MA UN "INCITAMENTO FONDATO SULLA NEGAZIONE O SULL'APOLOGIA DELLA SHOA", QUINDI SI TATTEREBBE DI UN REATO DIVERSO E BISOGNEREBBE PROCEDERE CON ALTRE ACCUSE...
bufera maglietta auschwitzland
(ANSA) - La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di assoluzione pronunciata il 12 gennaio 2023 per Selene Ticchi, ex esponente di Forza Nuova che il 28 ottobre 2018 indossò la maglietta con la scritta 'Auschwitzland' durante il raduno dei 'nostalgici' a Predappio (Forli'-Cesena) e per questo motivo era a processo per la violazione della Legge Mancino.
Lo riferisce il Resto del Carlino, spiegando che secondo la Suprema Corte il fatto è diverso da come contestato dalla Procura di Forlì (che aveva fatto ricorso direttamente in Cassazione) e dai giudici di primo grado: non fu una incitazione alla discriminazione tramite ostentazione di simboli particolari, ma un incitamento fondato sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave o sull'apologia della Shoa, come da ultimo comma dell'articolo 604 bis del codice penale. A questo punto la Procura di Forlì, competente per territorio, dovrà decidere se riaprire o meno un fascicolo e procedere di nuovo con altre accuse. (ANSA).