Prima vittima illustre del coronavirus. Ivo Cilesi 62 anni, deceduto lunedì all' ospedale Maggiore di Parma. Era un luminare della cura dell' Alzheimer, in particolare aveva sviluppato la cosiddetta «doll therapy», oltre che terapie non farmacologiche rivolte in particolare alla cura delle persone affette da demenza. Cilesi, martedì scorso, era andato a Salsomaggiore per uno dei suoi numerosi progetti e stava bene. Le sue condizioni sono precipitate in tre giorni: una crisi respiratoria giovedì notte, il ricovero a Fidenza venerdì, il tampone positivo, sabato il trasferimento all' ospedale di Parma dove è morto.
«Era il massimo studioso delle terapie non farmacologiche, l' ideatore della doll therapy e della terapia del viaggio», spiega ora Paola Brignoli, vice presidente del centro Innovative Elder Research di San Paolo d' Argon, di cui Cilesi era il presidente. La sua carriera era iniziata con una laurea in scienze dell' educazione e pedagogia. Poi era arrivato l' impegno al centro Alzheimer d' eccellenza dell' ospedale Briolini di Gazzaniga e la collaborazione con il Policlinico di Milano fino al progetto con l' Università di Bergamo sulla doll therapy a domicilio.
A quel punto, le consulenze si erano allargate a tutto il mondo, dalla Svizzera, alla Svezia, a Cuba. Fino alla trasferta a Salsomaggiore, la crisi respiratoria, il tampone e la morte improvvisa che lascia un vuoto nella scienza italiana e molte domande su questo maledetto virus.
"IL DOTTOR CILESI STAVA BENE, NON AVEVA ALTRE PATOLOGIE"
Annalisa Cretella per agi.it
Ivo Cilesi, il medico 61enne, conosciuto per il suo lavoro per combattere l'Alzheimer, morto nella notte tra domenica e lunedì a Parma dopo essere risultato positivo al coronavirus "stava bene, non aveva un raffreddore, nulla. E fino a pochi giorni fa non aveva alcun problema di salute. Nessuna patologia" pregressa che potesse complicare il quadro clinico. Lo racconta all'AGI Paola Brignoli, amica dell'uomo e vice presidente del centro di ricerca Innovative Elder Research Onlus da lui fondato. Un caso, dunque completamente diverso da quello delle persone decedute per il coronavirus fino a questo momento.
"Ivo - spiega la dottoressa Brignoli - non soffriva di alcuna patologia prima. Era un uomo straordinario e il virus l'ha portato via in tre giorni. Tutto si è scatenato improvvisamente. Così fa ancora più paura questo virus. Proprio martedì sera, io e Ivo commentavamo il fatto che fosse pericoloso solo gli anziani. Ma lui aveva 61 anni" non rientrava nella categoria degli over 65 considerata a rischio, "ci siamo sentiti giovedì e stava benone".
"A volte scherzavamo - continua Brignoli - gli dicevamo che doveva mettersi a dieta. Ma così, per ridere". "Anzi ha rassicurato i colleghi. In ufficio, c'era un po' di subbuglio su questo Coronavirus e si pensava di lasciare delle persone a lavorare da casa per evitare troppi contatti. E lui è intervenuto dicendo 'ma ragazzi non drammatizziamo, è un'influenza a tutti gli effetti, un po' più alta, ma mica si muore'. Se penso alle ultime sue parole mi vengono i brividi".