emmanuel macron pegasus

OCCHIO, MAROCCO - C’È ANCHE IL CELLULARE DI EMMANUEL MACRON NELLA LISTA DI QUELLI SPIATI DAI SERVIZI SEGRETI MAROCCHINI ATTRAVERSO LO SPYWARE ISRAELIANO “PEGASUS” - L’IRRITAZIONE DELL’ELISEO È ENORME, ANCHE E SOPRATTUTTO PERCHÉ LO SGARBO ARRIVA DA UN PAESE IN TEORIA ALLEATO – IN TOTALE SONO 14 I LEADER MONDIALI MESSI SOTTO CONTROLLO. L’AZIENDA “NSO” MINIMIZZA IL CASO, CHE PERÒ GETTA UN’OMBRA SU TUTTO IL SETTORE DELLA TECNOLOGIA MILITARE ISRAELIANA…

EMMANUEL MACRON SPIATO DAL SOFTWARE PEGASUS

Giordano Stabile per "La Stampa"

 

Allora era Angela Merkel a essere spiata dalla Nsa, adesso è Emmanuel Macron a essere ascoltato dalla Nso, o meglio dai servizi segreti marocchini attraverso Pegasus, lo spyware della multinazionale israeliana, ormai diventato sinonimo di uno scandalo mondiale.

 

gli obiettivi di pegasus

È il nuovo episodio nella saga della sorveglianza globale, che non risparmia attivisti, diplomatici, giornalisti e persino capi di Stato. Ben quattordici fra presidenti, primi ministri e sovrani, secondo le rivelazioni del consorzio di giornalismo investigativo, Forbidden Stories, con sede a Parigi e un rapporto di collaborazione con 17 testate internazionali, da Le Monde, al Guardian, al Washington Post.

Saadeddine El Othmani

 

Le prime anticipazioni sono state rilanciate dai social domenica sera, lunedì si è avuta contezza della portata dello spionaggio, condotto soprattutto da Stati mediorientali, ma anche dall'europea Ungheria. Ieri è arrivata la deflagrazione che ha scosso la capitale francese e l'Eliseo.

 

«Se i fatti dovessero essere confermati, sarebbe ovviamente gravissimo. Sarà fatta piena luce», ha dichiarato con un secco comunicato la presidenza. Ma è chiaro che l'irritazione è enorme, soprattutto perché lo sgarbo arriva da uno stretto alleato. Le Monde ha confermato che il telefono, o i telefoni, di Macron sono stati infettati con Pegasus dai servizi di Rabat.

 

shalev hulio e omri lavie

Lo spyware permette di ascoltare le chiamate, leggere i messaggi, le mail, e persino di attivare la telecamera e osservare la vittima, anche mentre dorme e il dispositivo è spento. Un'arma potentissima che procura vantaggi incalcolabili, per esempio per sapere in anticipo una mossa diplomatica, o la decisione su un contratto miliardario.

 

Secondo Forbidden Stories, la Nso ha fornito il programma a una dozzina di governi, che hanno messo sotto controllo «50 mila cellulari». Mano a mano che vengono analizzati i numeri recuperati in una complessa operazione, che ha visto anche il contributo tecnico di Amnesty International, lo scandalo assume proporzioni gigantesche.

SAAD HARIRI

 

Lunedì era emerso che i servizi marocchini avevano infettato cellulari di giornalisti dello stesso Le Monde, di Mediapart, del Figaro. Ieri è emerso che Macron è stato posto sotto controllo nel 2019, alla partenza per un tour africano con tappe in Kenya ed Etiopia. Assieme a lui, nella stessa occasione, è finito nel mirino anche l'attuale presidente del Consiglio europeo, allora premier belga, Charles Michel.

 

E sul caso sta indagando anche Bruxelles che, ha detto il responsabile alla Giustizia Ue, Didier Reynders, «sta raccogliendo informazioni per capire quale sia il possibile utilizzo dell'applicazione». Ma la sorveglianza globale interessa tutti i continenti. Il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, è stato posto sotto sorveglianza dal Ruanda.

 

tedros adhanom ghebreyesus

L'ex premier libanese Saad Hariri, già nel 2018 dagli Emirati Arabi Uniti. Il primo ministro pachistano Imran Khan dall'India. L'ex presidente messicano Felipe Calderón, nel 2016, da un rivale interno non identificato. I servizi marocchini avrebbero invece spiato anche il diplomatico americano Robert Malley, adesso inviato speciale della Casa Bianca per l'Iran, e il direttore generale dell'Oms, l'etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus. E addirittura il proprio primo ministro Saadeddine Othmani e lo stesso re Mohammed VI.

benjamin netanyahu mohammed bin salman

 

Nella lista ci sono anche il premier dell'Uganda Ruhakana Rugunda e il presidente dell'Iraq Barham Salih. L'Nso ha replicato che i governi che usano il suo spyware sono impossibilitati a operare contro cittadini americani, in quanto «tecnicamente impossibile».

 

L'azienda ha negato di aver mai conservato «liste di obiettivi passati o presenti» e definito le rivelazioni di Forbidden Stories «piene di affermazioni sbagliate e teorie non corroborate dai fatti». Ma lo scandalo getta un'ombra su tutto il settore della tecnologia militare israeliana, una miriade di start-up che hanno legami con la leggendaria unità 8200 dell'esercito.

benjamin netanyahu

 

Emergono i legami con i regimi che sfruttano i software spia per controllare e reprimere attivisti, giornalisti e oppositori. Come è il caso, ancora in Marocco, del giornalista Omar Radi, conosciuto soprattutto per le sue inchieste anti-corrotti, condannato ieri a sei anni di prigione dopo essere stato spiato con Pegasus.

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