xi jinping olaf scholz

OLAF SCHOLZ HA IMPARATO LA LEZIONE COSTATA CARA AD ANGELA MERKEL: MAI DIPENDERE DALLE AUTOCRAZIE – IL CANCELLIERE TEDESCO IMPONE AI COLOSSI DELLE TELECOMUNICAZIONI DI RIMUOVERE OLTRE METÀ DEI COMPONENTI ATTUALI FORNITI DALLE CINESI HUAWEI E ZTE. IL GERMANIA LE AZIENDE SI SONO “RESE ESTREMAMENTE DIPENDENTI DALLE DUE BIGTECH CINESI” - L’ERRORE DI MERKEL FU QUELLO DI LEGARSI A DOPPIO FILO CON PUTIN IN CAMBIO DI PETROLIO A BASSO COSTO...

Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “La Repubblica”

 

OLAF SCHOLZ XI JINPING

La lezione di Nordstream 2 brucia ancora. Affidare le infrastrutture strategiche a dittatori conclamati e ad autocrazie imperialiste, è sempre un azzardo. E la Germania di Olaf Scholz non vuole ripetere l’errore del passato, quando si è resa dipendente dall’energia a basso costo della Russia di Putin. 

 

Ma negli stessi anni, ed è meno noto, l’ex cancelliera Angela Merkel ha litigato al lungo con il suo partito sulla Cina. Una fetta dei cristianodemocratici tedeschi, capitanata da Norbert Roettgen, ha chiesto e ottenuto, dopo una lunga battaglia, l’impegno futuro a un limite all’ingresso del gigante delle telecomunicazioni cinesi Huawei nelle infrastrutture telefoniche. E ora il governo Scholz, racconta l’Handelsblatt, accelera i tempi.

 

I colossi Deutsche Telekom, Vodafone e Telefonica Deutschland dovranno rimuovere oltre metà dei componenti attuali forniti dalle cinesi Huawei e Zte dalle reti. “Bisogna agire in fretta”, secondo una fonte governativa citata dal quotidiano finanziario. 

 

XI JINPING OLAF SCHOLZ

La preoccupazione sarebbe aumentata dopo un inquietante rapporto commissionato dal ministero dell’Interno che avrebbe rivelato come nella costruzione delle infrastrutture del 5G, le aziende delle tlc si sarebbero “rese estremamente dipendenti, dal punto di vista strutturale, da Huawei e Zte”. Quanto ai legami delle due imprese con il regime di Xi Jinping e il Partito comunista cinese, “sono assolutamente evidenti”, sostiene la fonte. […]

 

Il governo immagina un percorso a tappe: smontare e rimontare le reti non è certo facile, e l’obiettivo è consentire ai cinesi di fornire al massimo il 25% dei componenti. Attualmente sono il 50-60%. All’interno del governo c’era anche chi chiedeva la rimozione totale dei pezzi cinesi dalle infrastrutture, temendo incursioni dell’intelligence di Pechino: ma smontare il 'sistema centrale nervoso' della Germania creerebbe dei disagi mostruosi. […]

HUAWEI

 

La ‘bonifica’ partirà da Berlino. E lì sarà totale: nel cuore politico della Germania e nel confinante Brandeburgo, nei prossimi tre anni tutte le componenti cinesi dovranno essere interamente rimosse dalle infrastrutture e rimpiazzate con pezzi di fornitori non cinesi. E dal primo gennaio del 2026 i cinesi dovranno essere fuori da tutti i nodi più sensibili della rete tedesca.

zte

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…