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POLONIA DREAMING – “VARSAVIA È LA MIGLIORE CITTA’ UNIVERSITARIA PER L’ERASMUS” - GUIDA ALLE METE PER TUTTE LE TASCHE: LONDRA E’ LA PIÙ CARA PER LA CASA (L'AFFITTO COSTA DUE VOLTE E MEZZO IN PIU' RISPETTO A BUDAPEST), PARIGI PER LA BIRRA

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Cristina Nadotti per la Repubblica

 

A Varsavia a studiare inglese e francese, spendendo meno che a Londra e Parigi e con la speranza di divertirsi come a Barcellona. A sorpresa la capitale polacca si posiziona tra le migliori città universitarie europee per l' Erasmus, almeno secondo la classifica elaborata da Uniplaces, piattaforma online di affitti per studenti, che ha elaborato l' elenco valutando cinque fattori: costo dell' affitto, costo delle rette universitarie, costo medio di un pasto in ristoranti economici, abbonamento mensile per i trasporti pubblici (con riduzione studenti) e numero di università pubbliche.

 

Secondo le rilevazioni di Uniplaces è proprio l' affitto a influire di più sul costo dell' Erasmus, con una media di 448,60 euro al mese per una camera in un appartamento con altri studenti. Questa la media, ma le differenze a seconda delle città sono notevoli, con Londra, la più cara con 680 euro in media, dove l' affitto costa due volte e mezzo in più che a Budapest, la più economica con 249 euro in media.

Così, se le destinazioni dei sogni per chi fa un Erasmus restano proprio Londra, grazie ai suoi 400mila studenti e alle sue 36 università pubbliche, o Parigi, gettonata ma non economica, molti sono poi obbligati a scegliere mete più abbordabili.

 

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Così per gli studenti europei le nazioni in cui l' esperienza all' estero è sia conveniente, sia qualificante dal punto di vista formativo diventano Germania, Paesi Bassi, Spagna, Belgio e Polonia, con Varsavia, appunto, che spicca tra le capitali. Certo, nelle scelte degli studenti contano anche altre cose, come il costo di birra e spuntini conviviali, che rendono assai attraenti Berlino, Lisbona, Budapest e Praga (1,30 euro per una birra) con la sua pils economica.

 

Secondo i dati di Indire, l' Istituto nazionale documentazione innovazione e ricerca, dall' inizio del programma Erasmus, nel 1987, fino al dicembre 2016 gli studenti universitari coinvolti a livello europeo sono oltre 3 milioni e mezzo, con l' Italia tra i primi quattro Paesi per studenti impegnati nello studio in università estere. Nonostante il perdurare della crisi, nel 2016 in Italia c' è stata una forte crescita nella partecipazione al programma e Spagna, Francia, Germania e Portogallo sono i Paesi con i quali si effettuano più scambi per studio, con una permanenza media di sei mesi.

 

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Gli universitari italiani scelgono soprattutto, nell' ordine, Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per i tirocini che in media durano tre mesi.

 

Non manca anche in Italia chi sceglie Varsavia, come spiega Fabio Rossi, docente di Storia della lingua italiana e responsabile Erasmus all' Università di Messina. «L' accordo con l' università della capitale polacca è tra i più produttivi tra quelli avviati all' estero dal nostro ateneo - dice Rossi - con ottime partecipazioni sia in entrata, sia in uscita. Nell' 80 per cento dei casi i nostri studenti a Varsavia frequentano i corsi di laurea in Lingue straniere».

 

Agli studenti non devono conoscere il polacco, perché la maggior parte degli atenei ha lezioni e programmi post laurea in inglese, francese e tedesco.

 

«Gli studenti tornano molto soddisfatti - osserva Rossi - e gli esami successivi al rientro dimostrano preparazioni più che soddisfacenti. Sono contenti anche dell' esperienza complessiva, confermano i luoghi comuni che descrivono i polacchi abili nello studio delle lingue, ospitali e sempre disposti a collaborare ».

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La convenienza economica non è così l' unica spinta per fare l' Erasmus a Varsavia: «Il costo per l' alloggio e il vitto c' entra - osserva Rossi - ma non è l' unica motivazione. C' è anche la spinta a conoscere una città e un ambiente culturale nuovi, insieme alla certezza di frequentare corsi di alto livello, soprattutto per chi studia il russo».

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