Estratto dell’articolo di Gianluigi Nuzzi per “Specchio – la Stampa”
Il popolare quotidiano spagnolo El Mundo per intenerire i suoi lettori scriveva che alla piccola Lina avevano dato un nome che fa rima con vita. In effetti, l'incredibile storia che state per leggere racchiude mistero, stupore e orrore ma anche nascita e fascino dell'esistenza. La peruviana Lina Marcela Medina, nata a Paurange il 27 settembre 1933, nella regione di Huancavelica, è in letteratura medica la più giovane mamma mai conosciuta nella storia del nostro pianeta.
Siamo in una zona all'epoca assai poco sviluppata del Perù, tra il Pacifico e le foreste, Lina vive in una famiglia numerosa, è la penultima di ben otto figli: cinque maschi e tre femmine. Lei diventerà una mamma bambina dall'età talmente acerba da lasciare interdetti, tanto da pensare a una fake news sopravvissuta a controlli e verifiche. Ancora oggi è giusto nutrire dubbi su questo caso visto che Lina partorì nel 1939 alla tenerissima età di soli cinque anni, sette mesi e tre settimane di vita.
Un tragico caso umano, una storia contronatura che avrebbe dovuto determinare la caccia al pedofilo che aveva lasciato incinta questa bambina. […] l'unica persona sospettata venne poi scagionata. La storia inizia quando la piccola Lina vive inconsapevolmente i mesi della sua gravidanza e i genitori, Tiburcio Medina e Victoria Loza, non riescono a comprendere i dolori al ventre che la bimba accusa […] i Medina decidono di portare la piccola all'ospedale […] per i necessari accertamenti.
[…] i dottori non faticarono a scoprire che Lina era incinta: la gravidanza era entrata nel settimo mese e sebbene i camici bianchi fossero di fronte a qualcosa di unico, assurdo e incredibile, tutto stava procedendo nella normalità. […] il medico che seguiva il caso, il dottor Gerardo Lozada Murillo di Arequipa, decise di portare la bimba nella capitale per farla visitare e confrontarsi con i colleghi del maggior nosocomio di Lima. […] si prospettavano dei rischi sia per lei stessa, sia per il suo piccolo.
E così i medici […] decisero […] di procedere […] con il cesareo. Si costituì così un gruppo medico dedicato a seguire la baby mamma senza agitarla […] […] così, il 14 maggio 1939, nasce un bel maschietto, pesa due chili e 700 grammi. Diventa un caso e intenerisce i cuori visto che viene al mondo proprio nel giorno della mamma in Perù. Si chiamerà Gerardo Alejandro in onore del capo equipe e del suo aiuto […] L'intervento venne eseguito senza difficoltà […] Da quel momento il caso venne approfondito a livello internazionale, aprendo un dibattito tra esperti e scienziati.
C'era chi dubitava – e ancora oggi comprensibilmente dubita – della veridicità della storia stessa, chi invece cercava ragioni scientifiche alla risposta di fondo: a che età l'essere umano può procreare? Una foto dell'aprile del 1939 documenta la vicenda: riprende Lina in piena gravidanza, la bambina era al settimo mese e mezzo. Lo scatto la ritraeva a piedi nudi e mani incrociate dietro la schiena […]
Sulla prestigiosa La Presse Médicale, escono diversi articoli a iniziare dal 13 maggio 1939, il dottor Edmundo Escomel affrontò il caso, sostenendo che già a otto mesi si può assistere alla comparsa del menarca, il primo ciclo mestruale, mentre altri colleghi indicavano i due, tre anni di età. E il seno? Può svilupparsi già a quattro anni.
Nel caso specifico, questa neomamma aveva un bacino ampliato già a cinque anni con uno sviluppo osseo sicuramente più avanti rispetto alla sua tenera età. […] ci fu anche una parte investigativa. I medici cercarono di capire chi potesse essere il padre. In tal senso, purtroppo, la bimba non forniva risposte che potevano in qualche modo aiutare all'identificazione. […] Lina nemmeno aveva consapevolezza di quanto accaduto […] Le indagini si svilupparono su voci e chiacchiere. A finire in manette fu il padre accusato di violenza sessuale e incesto. Ma alla fine l'indagine indiziaria non riuscì a formulare accuse motivate da prove solide. Tiburcio Medina venne prosciolto.
[…] Impossibilitata Medina a mantenere il figlio, le autorità del Perù decisero di costituire un'apposita a commissione che si occupasse del neonato e delle incombenze per la sua cura. Gli anni passavano e Lina prese consapevolezza della situazione e della genitorialità. E così il piccolo che scoprì solo a dieci anni che la ragazza che riteneva sua sorella maggiore in realtà era sua madre.
A Lima, di giorno lavorava nella segreteria dell'ospedale del suo dottore di fiducia, Lozada, poi rientrava a casa per accudire il piccolo figlio. Una seconda foto testimonia il periodo e ritrae Gerardo alla vigilia del suo primo compleanno. La figura di Lozada fu centrale nell'esistenza della giovane mamma. Grazie a lui, Medina poté studiare, grazie alla generosità di questo medico il figlio poté frequentare e terminare le scuole superiori.
La ragazza era diventata una brava impiegata nemmeno quarantenne quando conobbe e si innamorò di Raúl Jurado, e con lui ebbe il suo secondo figlio nel 1972. Era una famiglia povera ma felice […]
Purtroppo, la salute del primogenito era fragile tanto che Gerardo sette anni dopo morì a soli quarant'anni per una neoplasia cronica, la mielofibrosi. In Perù diversi saggi hanno ricostruito la vicenda anche se la donna, oggi ancora in vita a 89 anni, ha sempre rifiutato ogni richiesta di intervista […] Né Lina ha mai svelato il nome dell'uomo che abusò di lei. Ha preferito rimanere in silenzio […]
Una storia simile a quella di Lina si registrò agli inizi del'900 in Brasile, nello stato di Bahia, dove una bimba, Inacia da Silva, partorì prematuramente a sette anni un feto già morto. […] a metà degli anni'80 ben il 15 per cento dei neonati era partorito da madri tra i dodici e i sedici anni non compiuti. […]