la famiglia bashar assad

LA SIRIA E’ IN MANO A UN CLAN: GLI ASSAD - SE LA COMANDANO DA 50 ANNI, PRIMA CON IL PATRIARCA HAFEZ FINO ALL’OCULISTA BASHAR, RICHIAMATO IN PATRIA IN FRETTA E FURIA PER PRENDERE IL POTERE - L’EREDE AL TRONO INFATTI NON ERA LUI MA IL FRATELLO BASEL, CHE MORI’ IN UN INCIDENTE D’AUTO - A COMPLETARE LA FAMIGLIA C’ERANO L’ULTIMOGENITO, MAJAD, DIPENDENTE DALL’EROINA E CON GRAVI PROBLEMI PSICHIATRICI, E IL VIOLENTO MAHER, OGGI È A CAPO DELLA DIVISIONE DELL’ESERCITO CHE CONTROLLA IL TRAFFICO DI CAPTAGON - QUELLA DEGLI ASSAD E’ UNA SAGA DI INTRIGHI, VIOLENZE E SPIETATEZZA…

Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

LA FAMIGLIA ASSAD

Quando nel 2011 migliaia di giovani scesero in piazza, Aleppo in testa, a chiedere più democrazia e giustizia, Bashar Assad deve aver pensato al suo antenato Sulayman al-Wahhish, un alawita originario del villaggio di Qardaha, nel governatorato di Latakia, il cui nome in arabo significa «bestia». Ma deve anche aver ricordato lo zio Rifaat, soprannominato «il macellaio di Hama» per un massacro ordinato nel 1982 contro la popolazione sunnita.

ASSAD PREGA

 

Deve averlo fatto perché c’è stato un momento in cui il presidente siriano avrebbe potuto aprire alle istanze dei giovani sunniti. E, all’inizio, quel leader in doppiopetto che tanto incuriosiva gli occidentali promise pure delle riforme. Poi, in un discorso pronunciato nel giugno del 2012, di cui la leggenda narra fossero pronte due versioni, una delle quali mai pronunciata scritta da una giovane donna del suo staff poi sparita, Bashar invece tuonò: «Sconfiggeremo i terroristi». Le stesse parole usate sabato per commentare l’avanzata dei ribelli filo turchi su Aleppo.

 

BASHAR AL ASSAD ABBRACCIA ALI KHAMENEI

Anni di massacri, torture, una guerra civile, un’alleanza con Mosca costata la vita a mezzo milione di persone morte nei raid chimici e non, accuse gravissime di crimini di guerra, processi aperti in Europa, accuse di corruzione.

 

Ma anche una guerra contro Isis e un’alleanza non sempre facile con Teheran per sostenere Hezbollah in Libano. Sono questi gli anni della presidenza Bashar. Una tempesta perfetta, aggravata dalla crisi economica, una delle più gravi al mondo legata a doppio filo a quella libanese e alle sanzioni imposte dall’amministrazione statunitense, decisa a indebolire l’alleato di Mosca nella regione.

 

bashar al assad con vladimir putin 2

[…] una tempesta, alla quale la famiglia Assad però è riuscita […] a sopravvivere.

[…] Non è dato sapere come il presidente siriano abbia reagito vedendo la statua dedicata a suo fratello maggiore Basel abbattuta venerdì dai ribelli nella zona di New Aleppo. […] Basel doveva essere presidente. Era il favorito del padre Hafez, l’unico considerato degno. Entrato nell’esercito giovanissimo, diventò il capo della guardia repubblicana.

 

ASSAD CON L INDICE ALZATO

Soprannominato dalla stampa di regime «cavaliere d’oro» per le sue abilità da cavallerizzo (da qui la statua equestre), fu paragonato dall’ex direttore della Cia Michael Hayden a Sonny de Il padrino. Per Hafez era una garanzia: molto meglio di Maher, troppo incline alla violenza (oggi è a capo della divisione dell’esercito che controlla il traffico di captagon), o, ancora di più, dell’ultimogenito Majad, dipendente dall’eroina e con gravi problemi psichiatrici. E meglio anche di Bashar.

 

ASMA ASSAD

Ma Basel, appassionato di auto veloci, nel 1994 si schianta in un incidente cambiando il corso della storia. E Hafez sempre più debole — morirà nel 2000 stroncato da un infarto mentre è al telefono con il presidente libanese Émile Lahoud — è costretto a richiamare in patria Bashar. Dopo la laurea in medicina, il secondogenito è stato mandato nel Regno Unito per specializzarsi in oculistica. Sebbene non abbia mai dimostrato alcun interesse per la vita politica né abbia il carattere adatto al comando, viene inserito velocemente nell’esercito e diventa presidente, grazie a una modifica della legge che vieta la carica ai minori di 35 anni.

 

Viziato, crudele, cinico, Bashar sarà leader mentre la saga degli Assad si arricchisce di lotte intestine tra donne e parenti, come quella tra la first lady Asmaa e i cugini Makhlouf, con omicidi e traffici. […]

hafiz al assadrifaat al assad 3hafiz al assad con jacques chirac

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO