monsignor perlasca

VATICANO, MEJO DI UNA SERIE TV - BERGOGLIO AUTORIZZA LA PERQUISIZIONE A MONSIGNOR PERLASCA NELL’AMBITO DELLO SCANDALO IMMOBILIARE A LONDRA: SONO STATI SEQUESTRATI ALCUNI DOCUMENTI ED E’ STATO BLOCCATO IL SUO CONTO ALLO IOR - LA BOTTA DI CULO: QUELLO CHE IL PAPA DEFINÌ UN “INVESTIMENTO OPACO”, A BREXIT CONSUMATA, VALE ESATTAMENTE IL TRIPLO DEL SUO VALORE…

ALBERTO PERLASCA

Franca Giansoldati per “il Messaggero”

 

La perquisizione anche stavolta è stata autorizzata dal Pontefice esattamente come aveva fatto per i 5 impiegati finiti alla gogna ad ottobre. «Il provvedimento, assunto nell'ambito dell'inchiesta sugli investimenti finanziari e nel settore immobiliare della Segreteria di Stato, e da ricollegarsi, pur nel rispetto del principio della presunzione di innocenza, a quanto emerso dai primi interrogatori dei funzionari indagati e a suo tempo sospesi dal servizio» ha informato il Vaticano.

 

TESTIMONE

IL PALAZZO DEL VATICANO A SLOAN SQUARE - LONDRA

Ieri mattina monsignor Alberto Perlasca, un prete comasco molto schivo e di poche parole che vive a Santa Marta e che non ha mai ostentato stili di vita sopra le righe, ha consegnato tutto quello che aveva nelle mani dei gendarmi e gli hanno bloccato il conto allo Ior.

 

Laureato in giurisprudenza alla Cattolica prima di farsi prete, ha diretto dai tempi di Papa Ratzinger l'ufficio nella Prima Sezione dove si effettuano investimenti e si controllano le rendite del tanto discusso Obolo di San Pietro e dei fondi di pertinenza della Segreteria, un tesoretto dell'ammontare di qualche centinaio di milioni di euro che serve allo Stato per il suo funzionamento. Da agosto Perlasca non lavora più lì. Da tempo voleva essere spostato e il Papa lo ha mandato a fare il giudice della Segnatura, una sorta di Corte Suprema, un luogo che ha spesso definito pieno di scartoffie. In realtà una specie di cimitero degli elefanti.

ALBERTO PERLASCA

 

L'ex capo amministrativo della Segreteria di Stato si può quindi considerare uno dei principali testimoni dei passaggi interni relativi all'acquisto dell'ormai famoso immobile londinese, un edificio sul quale è stato fatto un investimento definito dal Papa opaco ma che, a Brexit consumata, vale esattamente il triplo del suo valore, come ha affermato anche due giorni fa il cardinale Angelo Becciu, durante la presentazione di un libro sugli ultimi conclavi, scritto da Francesco Grana.

 

«Oggi quell'immobile tutti ce lo invidiano». Man mano che l'inchiesta sull'edificio londinese si stringe, affiora parallelo un garbuglio istituzionale che conduce direttamente a Santa Marta. Forse è anche per questo che si cerca una composizione veloce per arrivare a definire il ruolo di alcuni personaggi esterni che, tra un passaggio e l'altro, avrebbero tratto benefici.

papa francesco bergoglio e il cardinale parolin

 

Sicuramente il nodo che presenta maggiori ambiguità è quello che ha visto nel 2018 - l'ingresso nell'operazione di Londra Gianluigi Torzi, un broker molisano fino a quel momento sconosciuto in curia. 

 

RAFFAELE MINCIONE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[...] Il suggerimento di fare entrare Torzi nella operazione non fu messo in discussione perché tutti sapevano che a proporlo era una persona di fiducia del Pontefice. [...]

 

Fu redatta una bozza e nel 2018 venne firmato un accordo ma a questo punto cominciarono a non quadrare un po' di cose. Era sfavorevole al Vaticano, fu costretto a pagargli quasi 10 milioni di euro, altri 44 per liquidare il fondo e almeno 2 per consulenze. In Vaticano esisterebbero note vergate e autorizzate per ogni passaggio. Naturalmente il cardinale Parolin era a conoscenza di tutto tanto che su un paio di documenti lui stesso siglò a margine: «sembra una buona operazione». Meno male che poi è arrivata la Brexit a far salire la quotazione del palazzo.

papa francesco bergoglio e il cardinale parolin

Ultimi Dagoreport

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?