giorgia meloni bruno vespa giuseppe conte elly schlein

AVETE PRESO I POPCORN? RIMETTETELI A POSTO: L’AGCOM HA BLOCCATO IL CONFRONTO TV TRA GIORGIA MELONI ED ELLY SCHLEIN - IL MOTIVO? VÌOLA LA PAR CONDICIO. LA PREMIER E LA SEGRETARIA MULTIGENDER DEL PD SI SAREBBERO DOVUTE SFIDARE NEL SALOTTO DI "BRU-NEO" VESPA, MA L'INCONTRO SI POTRÀ TENERE SOLO SE LA MAGGIORANZA DELLE LISTE PRESENTI IN PARLAMENTO (5 SU 8) DARÀ IL SUO CONSENSO - LE PROTESTE DEI CINQUE STELLE E DI CALENDA, CHE HANNO SOLLECITATO IL GARANTE PER BLOCCARE IL CONFRONTO...

Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per "La Repubblica"

 

meloni schlein by palombo

A meno di un clamoroso colpo di scena, rischia di saltare l’atteso duello tv fra Giorgia Meloni ed Elly Schlein in programma la sera del 23 maggio su RaiUno. L’Autorità garante delle Comunicazioni, chiamata a esprimersi sull’eventuale violazione della par condicio determinata dal confronto a due, ha stabilito che la presidente del Consiglio e la segretaria del Pd potranno incrociare le lame soltanto se la maggioranza delle liste presenti in Parlamento dirà di sì.

 

Ovvero se i leader di cinque partiti su otto accoglieranno lo schema, proposto da Bruno Vespa, di sedersi a coppie — formate in base al rispettivo peso elettorale — negli studi di Porta a Porta. Da dove, tanto erano convinti si potesse fare, erano già partiti gli inviti: dopo Meloni-Schlein, sarebbe toccato a Matteo Salvini sfidare Giuseppe Conte, mentre Antonio Tajani se la sarebbe vista con Carlo Calenda o con Matteo Renzi, e così via a scendere.

schlein conte

 

Un format che però i “secondi” avevano subito bocciato pressoché all’unanimità. Indisponibili a fare da sparring partner alle signore della politica italiana. Al grido di «non ci sono leader di serie A e leader di serie B» tutti, dal M5S a Forza Italia, passando per Azione, Iv e Avs, avevano parlato di «truffa», di «mancato rispetto delle regole».

 

[…] Sollecitato dalla Rai, da Michele Santoro e dalla presidente della Vigilanza Barbara Floridia, in fondo a un consiglio fiume il Garante ha sostenuto che la parità di trattamento può essere assicurata solo offrendo a tutti i soggetti politici la medesima opportunità di confronto. Pertanto, qualunque modalità può considerarsi legittima a patto che «il relativo format sia accettato da una larga maggioranza delle liste in competizione elettorale (11 in totale, ndr ) e comunque dalla maggioranza delle liste con rappresentanza in Parlamento».

ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI

 

Fermo restando che per quanti rinunceranno dovranno essere organizzati eventuali spazi compensativi nel rispetto del principio delle stesse opportunità di ascolto. Stando così le cose, appare difficile che chi si è sin qui opposto al duello Meloni-Schlein possa ingranare la retromarcia. […]

 

Un po’ più praticabile appare invece l’idea di un doppio confronto tra le liste minori (da tenersi il 5 giugno) e tra quelle maggiori (il 6 giugno) avanzata dal direttore del TgLa7 Enrico Mentana. Ma in questo caso sembra difficile che la segretaria del Pd e la presidente di FdI possano accettare la grande ammucchiata, tanto più dopo il siluramento del loro passo a due.

 

bruno vespa - porta a porta

Il tema passerà ora al vaglio della Vigilanza. Che ieri, sulla censura di Antonio Scurati, ha deciso di convocare la presidente Rai Marinella Soldi, autrice di una secca smentita alla ricostruzione fornita qualche giorno fa in bicamerale dall’ad Roberto Sergio e dal dg Giampaolo Rossi. […]

giorgia meloni bruno vespa cinque minutiGIUSEPPE CONTE BARBARA FLORIDIA BARBARA FLORIDIA ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - MEME BY USBERGO

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…