BAVAGLIO BLITZ! - CON UN MESSAGGINO, CICCHITTO IMPONE A TUTTO IL PDL: “PRESENZA OBBLIGATORIA IN AULA, SOSPESE MISSIONI E PERMESSI”: È IL CODICE PER TENTARE IL COLPACCIO SULLE INTERCETTAZIONI ENTRO VENERDÌ - PER EVITARE LO STOP DI NAPOLITANO, I BERLUSCONES CERCANO SPONDA CON GIULIA BONGIORNO E IL TERZO POLO: POSSIBILITÀ DI PUBBLICARE IL “CONTENUTO” (MA NON LE FRASI TESTUALI), E UDIENZA-FILTRO PER CASSARE LE TELEFONATE SUPERFLUE…

Liana Milella per "la Repubblica"

L´sms di Cicchitto è arrivato a sorpresa. Spedito già due giorni fa dal capogruppo Pdl ai deputati. Ordine perentorio: «Prossima settimana presenza obbligatoria in aula fino a venerdì. Sospese missioni e permessi». L´obiettivo è chiaro: gli uomini di Berlusconi tentano il blitz sulle intercettazioni.

Se l´ostruzionismo dell´opposizione è contenuto, vogliono votare entro venerdì senza ricorrere alla fiducia. Ma se in aula si scatena la baraonda, per portare a casa l´agognato bavaglio alla stampa e ai pm non resta che la fiducia. Per il momento non è stata autorizzata dal consiglio dei ministri. Ma basta convocarne uno volante nella sala del governo a due passi dall´aula.

Non è solo questa la novità-notizia del fine settimana sulle intercettazioni. Strumento paragonabile, come sottolinea il procuratore di Torino Gian Carlo Caselli, «alle radiografie, alle tac, alle risonanze magnetiche per i medici, cui sarebbe arduo chiedere di rinunciare». Legge contro cui minaccia lo sciopero pure Wikipedia per via dell´obbligo di rettifica.

Ci sono due questioni su cui ferve la verifica tra Pdl e Terzo polo. Scontato il niet di Pd e Idv, i berlusconiani puntano a conquistare almeno uno spiraglio con loro. Partita complicata. Due i nodi. La possibilità di pubblicare, almeno «nel contenuto», le intercettazioni; l´udienza-filtro, o stralcio, in cui giudici e legali selezioneranno le telefonate utilizzabili nel processo e quelle superflue.

Enrico Costa e Manlio Contento, gli uomini di Niccolò Ghedini che preparano gli emendamenti da depositare entro domani alle 14, studiano la nuova versione dell´articolo 114 del codice di procedura traendola dal testo della legge Mastella (votato all´unanimità nel 2007 alla Camera in pieno governo Prodi).

Lì è scritto che «è vietata la pubblicazione anche parziale, per riassunto o nel contenuto» delle intercettazioni. Il nodo è in una sola parola, «contenuto». Il Pdl lo esclude, il Terzo polo lo ritiene indispensabile se non si vuole il black out. Tant´è che ne garantì la presenza nell´ultimo compromesso alla Camera tra Fini, Berlusconi e la Bongiorno. Altro punto controverso è l´udienza-filtro. Il Terzo polo, sempre con la Bongiorno, ci punta tutto, il Pdl la considera un momento successivo. Dice Enrico Costa: «Quell´udienza non serve di certo per bloccare le intercettazioni perché quelle, inserita nell´ordinanza di custodia, rischiano di uscire ben prima».

Ma c´è una questione chiave che arrovella il Pdl. La "ragionevolezza" costituzionale della legge. Su cui la verifica è stringente perché, votato dalla Camera, il testo deve restare tal quale al Senato e ottenere il visto del Colle. Qui sta il punto. Il Quirinale vide di buon occhio l´accordo raggiunto nel 2010 tra Fini e Berlusconi. Ora invece l´intesa salta e scompare la garanzia della pubblicabilità, almeno del contenuto, del fascicolo processuale, ascolti compresi. Rischia di andarci di mezzo l´articolo 21 della Costituzione che garantisce il diritto di cronaca. A questo punto, per evitare altolà del Colle, il Pdl è costretto a una mediazione.

 

bavaglio bavaglio CICCHITTO giulia bongiorno nicolò ghediniPROTESTA CONTRO LA LEGGE BAVAGLIOberlusconi napolitano

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO