BETTINI A ROTTA DI COLLE - DALLE COLONNE DEL “FOGLIO”, IL PARA-GURU DEM FA UN APPELLO AI PARTITI PER ELEGGERE UN PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA “POLITICO”: “HA RAGIONE RENZI: LA MAGGIORANZA NON DEVE PER FORZA COINCIDERE CON LA MAGGIORANZA DELL'ATTUALE GOVERNO” – “VEDREMO COME SI RISOLVERÀ IL DILEMMA DRAGHI. L'ALTRA VIA POSSIBILE SAREBBE UNO SCATTO DI VOLONTÀ DEI PIÙ IMPORTANTI LEADER POLITICI ITALIANI PER INDICARE UNA SOLUZIONE DIVERSA, IN GRADO DI OTTENERE LA MAGGIORANZA IN PARLAMENTO. SE SI DOVESSE ARRIVARE A QUESTO PUNTO, MI PARE ESSERE LA SCELTA MENO INDICATA LA RICERCA DI UNA FIGURA DAI CONTORNI INCERTI, SCOLORITA”
Estratto dell’articolo di Goffredo Bettini per “il Foglio”
goffredo bettini foto di bacco (2)
(…) Il percorso per l'elezione del presidente della Repubblica appare ancora incerto e la discussione sui nomi si è aperta troppo in anticipo.
Si capisce, innanzitutto, che in campo c'è Berlusconi. Non entro nel merito di questa candidatura che naturalmente la sinistra non può accettare e, anzi, combatterà. Ma la cosa certa è che quella di Berlusconi è una candidatura politica.
Al di là degli appelli a grandi convergenze e alla ricerca di figure esclusivamente di garanzia, Forza Italia mette in campo un leader a tutto tondo; che ha segnato gli ultimi trent' anni della storia italiana, i quali verrebbero rivisitati in modo radicale a seconda che il Cavaliere riesca nella sua impresa o, al contrario, fallisca.
BERLUSCONI AL QUIRINALE - VIGNETTA DI ALTAN
Per una serie di ragioni che qui non elenco, credo difficile che vada a buon fine tale tentativo.
A quel punto si aprirebbe uno spazio politico per una iniziativa dei partiti. La figura in campo più forte e naturale resterebbe quella di Mario Draghi.
Ma il tema è se tale figura emergerà come la continuità della fase emergenziale, che lo stesso Draghi ritiene conclusa, con un sovraccarico di compiti e di aspettative che anche nei prossimi anni oggettivamente toglierebbero sovranità al conflitto politico, oppure se essa rappresenterà una fase nuova e un supporto e stimolo per una inedita democrazia dei partiti.
Mantenendo positivamente per l'italia il suo indiscutibile prestigio internazionale e la sua influenza positiva nei mercati finanziari del mondo.
GOFFREDO BETTINI ROBERTO GUALTIERI BY EDOARDO BARALDI
L'esito della scelta che compirà, non sta nelle mani solo delle forze politiche, ma dovrebbe emergere da espliciti intendimenti dello stesso presidente candidato. (…) Vedremo come si risolverà il dilemma; che al di là di qualche ipocrisia di troppo sulla necessità che Draghi guidi il governo fino al 2023, mi pare essere il vero dilemma.
L'altra via possibile sarebbe uno scatto di volontà dei più importanti leader politici italiani per indicare una soluzione diversa da quella di Draghi, in grado di ottenere la maggioranza in Parlamento.
sergio mattarella e mario draghi
Se si dovesse arrivare a questo punto, mi pare essere la scelta meno indicata la ricerca di una figura dai contorni incerti, scolorita, nella speranza che si riveli sostanzialmente debole e ininfluente sul sistema politico e proprio per questo votabile da tutti.
Che significa una soluzione di garanzia? Garanzia rispetto a cosa? Certamente di garanzia perché strettamente legata alle prerogative che la Costituzione italiana concede al presidente della Repubblica. Ma oltre questa premessa generale e indispensabile, l'attuale democrazia italiana necessita di un'altra garanzia.
MATTARELLA COME DANAERYS TARGARYEN INVOCA DRAGHI
Sostanziale e impegnativa: tornare a una rappresentanza estesa dei cittadini, delle loro speranze e delle loro difficoltà, con un'articolazione delle forze politiche che competono nel quadro di una reciproca legittimazione. Che dal caos, insomma, sorga un nuovo ordine, dentro il quale riprendano coerenza le parole, i programmi, i principi e i valori del confronto democratico, e anche del conflitto sociale.
Tale garanzia ha bisogno di un presidente che sia legato alla sua funzione costituzionale, ma che abbia spiccata esperienza e lungimiranza politica e intimo rispetto del sistema dei partiti. I quali, per altro, esistono e agiscono in tutti i paesi liberi dell'europa.
In questo senso, ha ragione Renzi: la maggioranza per un presidente non deve per forza coincidere con la maggioranza dell'attuale governo.
MEME DI SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE
Parliamo di due livelli diversi. Uno legato all'emergenza, l'altro alla forma futura della Repubblica. Naturalmente, l'esito di questo percorso è legato alla generosità, alla velocità e alla reattività dei leader in campo. Dovrà essere, cioè, una battaglia di movimento.
Se nessuno sarà in grado di cogliere lo spazio disponibile, egualmente nessuno potrà in seguito rammaricarsi per la franchezza e lo stile diretto del presidente Draghi. A quel punto non solo legittimo, ma indispensabile per l'italia.
Quando parlo di caratura politica, mi riferisco alla duplice capacità di intervenire nei processi con la "tecnica" appropriata e la "forza" necessaria.
goffredo bettini gianni letta giuseppe conte
L'iniziativa in questa direzione dovrebbero caricarsela sulle spalle i leader dei maggiori partiti; soprattutto quelli che più hanno sofferto e soffrono nella situazione compressa dall'emergenza.
(...) Non so cimentarmi con la girandola di nomi, ma, sembra a me, che seguire una traccia politica di ragionamenti diversi e aperti, sia la condizione migliore per volgere al positivo le settimane che abbiamo dinnanzi.