DAGONEWS
VOLKER WISSING, ANNALENA BAERBOCK, CHRISTIAN LINDNER, ROBERT HABECK
Il cuore della trattativa tra Verdi e Liberali tedeschi è il fiscal compact. Il partito guidato da Christian Lindner, che sogna il ministero delle Finanze e auspica un ritorno all’euro-rigorismo dei bei vecchi tempi, deve garantire posizioni più morbide sulla riforma del patto di stabilità.
Se così fosse i Verdi daranno il via libera a Scholz per la formazione del nuovo governo.
Angela Merkel ha telefonato al leader dell’Spd non solo per complimentarsi con lui per la vittoria (e affossare definitivamente il suo ex delfino Armin Laschet) ma anche per fornire qualche consiglio a Scholz.
La cancelliera ha sussurrato a Scholz di tenere molto da conto Mario Draghi, che Angelona incontrerà il 7 ottobre a Roma.
L’ex presidente della BCE è l’unico che può mitigare i furori dei liberali, essendo il solo che per competenza e autorità può negoziare la riforma del patto di stabilità
UN SELFIE PER LA NUOVA GERMANIA
Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
Le grandi manovre per dare un governo alla Germania sono iniziate.
E per la prima volta nella storia repubblicana, a condurle non sono i due grandi partiti, Spd e Cdu, ma i Grünen e la Fdp, indispensabili per qualsiasi coalizione praticabile e nuovi arbitri della politica tedesca. È stato un selfie a dare il via alle danze.
Annalena Baerbock e Robert Habeck per i Verdi, Christian Lindner e Volker Wissing per i liberali lo hanno diffuso sui social, dopo l'incontro a sorpresa di martedì notte.
«In cerca di un nuovo governo, esploriamo convergenze e ponti rispetto a ciò che ci divide. E ne abbiamo trovati alcuni. Tempi interessanti», è stato il messaggio che l'ha accompagnato.
annalena baerbock robert habeck 2
Fonti dei due partiti parlano di un incontro che ha creato una base di fiducia e rafforzato la decisione di cooperare per «un nuovo inizio» nel governo del Paese.
Ma per il momento siamo solo ai preliminari. Le prossime mosse, infatti, Verdi e Fdp le faranno ognuno per conto suo.
I capi liberali hanno annunciato per il fine settimana incontri prima con Armin Laschet e Markus Söder, i due leader della Cdu-Csu, poi con Olaf Scholz, il candidato socialdemocratico che ha vinto il voto di domenica. L'ordine non è casuale: nonostante sia chiaro che è l'opzione «semaforo» (Spd, Verdi e Fdp) ad avere maggiore legittimità e più probabilità di riuscita, Lindner vuole segnalare che lui ha un'alternativa, fosse pure con una forza sconfitta e in piena convulsione come l'Unione.
MARIO DRAGHI CON ANGELA MERKEL
Soprattutto, come ha ricordato il segretario generale Wissing, sul piano dei contenuti i liberali preferirebbero una coalizione «Giamaica» con Cdu-Csu e Verdi. Anche i due co-presidenti dei Verdi vedranno sia Scholz, sia la coppia Laschet-Söder, sebbene l'incontro con quest' ultima sia previsto per la prossima settimana.
Ma ieri Annalena Baerbock ha detto che la prima scelta del suo partito è un governo con Spd e liberali. Secondo la leader ambientalista, i socialdemocratici «sono i vincitori delle elezioni» e c'è il mandato per un «governo progressista».
In ogni caso, ha spiegato Baerbock, ci sono ampie convergenze con la Spd sulla politica sociale.
Le ha fatto eco il segretario generale socialdemocratico, Lars Klingbeil, secondo il quale «non c'è alcun piano B» e l'unica strada da seguire è quella di un governo con Verdi e liberali sotto la guida di Olaf Scholz.
Continua intanto il dramma della Cdu-Csu, con Armin Laschet sempre più indebolito e contestato all'interno.
Smentendo sé stesso, ieri il presidente cristiano-democratico è stato costretto a congratularsi con Olaf Scholz.
Lo ha fatto dopo che il portavoce della cancelleria ha annunciato che Angela Merkel si era già complimentata con il vincitore lunedì. È stata l'ennesima gaffe di un leader che è già stato messo sotto tutela.
Ai colloqui con Fdp e Verdi Laschet avrà infatti al fianco il leader bavarese, Markus Söder, il quale ha già detto chiaramente che non ci saranno negoziati paralleli, perché il primo tentativo di formare un governo spetta a Scholz e alla Spd.
annalena baerbock MARIO DRAGHI E ANGELA MERKEL