GODERE CON LA GREXIT – DALL’INIZIO DELLA CRISI LA GERMANIA HA INVESTITO 8,7 MILIARDI DI DOLLARI IN GRECIA E HA AUMENTATO L’EXPORT – LO SHOPPING TEDESCO HA RIGUARDATO IL TURISMO, LE ENERGIE RINNOVABILI E GLI AEROPORTI REGIONALI
Gigi Riva per “l’Espresso” in edicola domani
La Germania sta facendo affari d'oro in Grecia. Dall'inizio della crisi ad oggi ha investito 8,7 miliardi di dollari (primato assoluto) e aumentato considerevolmente le sue esportazioni nel Paese ellenico. È l'altro aspetto dell'aspro confronto in atto tra Angela Merkel e Alexis Tsipras, tanto che ad Atene si parla apertamente di una politica di “neocolonizzazione” portata avanti da Berlino.
Lo scrive “l'Espresso” nel numero in edicola da domani. La tesi è corredata da numerosi esempi. In questi anni di sacrifici per la popolazione greca, la Deutsche Telecom ha aumentato dal 40 al 60 per cento la sua partecipazione in Ote (la compagnia telefonica di Stato). Fraport, la società che gestisce gli aeroporti di Francoforte, si è presa i 14 scali regionali più appetiti, tra cui Corfù, Rodi e i due di Creta.
L'export tedesco verso Atene è passato dai 4 miliardi e 737 milioni del 2012 ai 4 miliardi 955 milioni del 2014 (ultimo dato disponibile). Si va dai prodotti chimici (27,4 per cento del totale) a quelli alimentari (15,1); dalla meccanica (10,1) all'elettronica (7,2).
Per investire in Grecia Berlino usa come strumento un Istituto di credito creato nel 1948 nell'ambito del piano Marshall, il “Kreditanstalt für Wiederaufbau”, che ha già sostenuto i laender dell' Est dopo la caduta del Muro di Berlino. Lo shopping tedesco riguarda soprattutto i settori del turismo e delle energie rinnovabili (eolico e solare). La Federazione commerciale greco-tedesca stima in 120 il numero delle aziende tedesche presenti in Grecia, danno lavoro a 29 mila persone.
La Germania, infine, vende ad Atene armamento bellico. Gli ultimi casi (corredati dal sospetto di tangenti): due sommergibili per un costo totale di 1,3 miliardi di dollari e 70 carrarmati Leopard.