UN GRILLO SUL COLLE - NAPOLITANO DETTA LE CONDIZIONI: “VENGA PURE, MA NON IN FORMA PRIVATA” (E L’INCONTRO SLITTA A MERCOLEDÌ)

1. SLITTA A MERCOLEDÌ L'INCONTRO GRILLO-NAPOLITANO
Il Velino-AgV-News- Slitta a mercoledi' l'incontro fra Beppe Grillo e il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, previsto inizialmente per domani. A renderlo noto e' il capogruppo del Movimento cinque stelle alla Camera, Riccardo Nuti, che su Facebook annuncia: "L'incontro con il Presidente della Repubblica avverra' mercoledi' mattina".

Il Quirinale aveva fissato inizialmente l'incontro per domani ma Grillo aveva fatto sapere che non avrebbe potuto partecipare per un precedente impegno. Anche se alla fine, dopo una giornata su una possibile "diserzione", aveva fatto sapere che ci sarebbe stato "per il bene dell'Italia". Adesso la notizia di un rinvio a meta' della settimana prossima.

2. "GRILLO VENGA AL COLLE, MA NON IN FORMA PRIVATA"
Tommaso Ciriaco per "La Repubblica"

Il Quirinale è pronto a incontrare Beppe Grillo. E con il leader potrebbe salire al Colle anche Gianroberto Casaleggio. Un comunicato della Presidenza della Repubblica accende i riflettori sull'atteso faccia a faccia. Che, salvo imprevisti, dovrebbe tenersi già domattina alle 11.

E che sarà utile al Fondatore per reclamare lo scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne. I paletti fissati da Giorgio Napolitano nei confronti della delegazione pentastellata sono due: non sarà un incontro "privato", come chiesto da Grillo, è il primo; mentre il secondo stabilisce che «potranno partecipare anche altre personalità purché ne siano chiariti i titoli e le funzioni nell'ambito del Movimento». Se Casaleggio volesse prendere parte alla riunione, insomma, resterebbe solo il problema di chiarire il ruolo del guru.

Di certo, al Colle saliranno i capigruppo del M5S. Grillo invece tentenna, perché la data annunciata dalla Presidenza non gli è gradita. Stanco per il recente sforzo elettorale, il leader si apprestava a trascorrere alcuni giorni di vacanza in Sardegna. Il comunicato del Colle l'ha colto con le valigie in mano e per questo ha provato a far slittare l'incontro.

Difficilmente, però, il Colle posticiperà l'udienza. In fondo, a chiederla era stato martedì proprio Grillo con un post. Procedura per nulla ortodossa e bocciata dal Quirinale. Per questo, è stato necessario inoltrare formale richiesta. Una pratica, spiegano dal movimento, sbrigata dallo staff del Fondatore. Che, sovente, si appoggia proprio alla Casaleggio.

La risposta quirinalizia è stata chiara. Ed ha escluso ipotesi diverse da quelle previste dalla prassi: «Gentile dottore, in relazione alla richiesta da lei formulata ieri a nome del leader del M5S di un incontro "privato" con il Presidente, devo precisarle che tale incontro non potrà caratterizzarsi come tale, come avviene in tutti i casi in cui il Capo dello Stato incontra delegazioni di forze politiche rappresentate in Parlamento».

Un altro indizio svela poi il peso "politico" del guru. Pare infatti che i colloqui informali per ragionare su date alternative siano stati portati avanti da Filippo Pittarello, uomo della Casaleggio associati. Grillo, in ogni caso, è consapevole che "dare buca" al Quirinale rappresenterebbe uno sgarbo. E difficilmente diserterà.

I suoi parlamentari, intanto, sperano di incontrare il Fondatore già oggi a Roma. Alla Camera, infatti, è in programma l'atteso "Restitution day". Sventoleranno davanti Montecitorio un mega assegno da un milione e 567 mila euro. Nonostante i malumori.

Come quelli di Alessio Tacconi, che non ha ancora inoltrato il bonifico per restituire i soldi eccedenti. E, pare, come quelli di un altro deputato. Il nome è top secret, ma anche lui in queste ore avrebbe espresso dubbi sulla restituzione. Senza contare che al Senato il senatore Lorenzo Battista mostra crescenti segni di insofferenza. La senatrice Elena Fattori, intanto, smentisce di aver assunto posizioni «vivisezioniste ».

Grillo, intanto, lascia intendere quale sarà un altro terreno di battaglia politica. Chiede di ridurre le scorte ai politici e aggiunge: «Si otterrebbero tre benefici: risparmiare 250 milioni di euro all'anno, liberare 4 mila agenti per l'ordine pubblico e i domiciliari senza sentenza per i politici scortati». Perché, provoca, «non li vedremmo più in giro».

La missione romana di Grillo, comunque, interromperà solo per un po' la vacanza del Fondatore. Che servirà anche a preparare il tour mondiale di spettacoli. Il ritorno sul palcoscenico lo terrà lontano per diversi mesi dall'Italia. E preoccupa molti dei "dissidenti". Perché se va via Beppe, è il timore sussurrato, al timone rischia di restare solo Casaleggio.

 

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