IL “CAPITONE” RISCHIA DI PERDERE LA LOMBARDIA – SALVINI SPERAVA IN UNA CANDIDATURA UNITARIA E INVECE AL CONGRESSO LEGHISTA NELLA STORICA ROCCAFORTE SI PRESENTANO IN TRE: IL “SUO” CANDIDATO, LUCA TOCCALINI, SARÀ SFIDATO DA MASSIMILIANO ROMEO, CAPOGRUPPO AL SENATO, E DAL DISSIDENTE CRISTIAN INVERNIZZI, CHE HA MENATO DURO SU ROBERTO VANNACCI – L’APPOGGIO DETERMINANTE DI PAOLO GRIMOLDI, BOSSIANO DI FERRO, A ROMEO…
Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
Un poltrona per tre. Domani sera a Sorisole, appena fuori Bergamo, ci sarà l’unico confronto tra candidati al momento previsto. Un «triello» come nei film di Sergio Leone in cui la posta in palio è la segreteria della Lega lombarda. E dunque un appuntamento cruciale anche per Matteo Salvini: dal congresso lombardo usciranno anche i delegati per il congresso nazionale in cui il segretario chiederà ancora una volta il mandato.
Sul palco ci saranno Massimiliano Romeo, Luca Toccalini e Cristian Invernizzi. Il primo è il capogruppo al Senato, il secondo è il capo di Lega giovani (ex Giovani padani) e il terzo è la vera sorpresa del congresso. Se Romeo punta al dialogo anche con chi è meno sensibile al tema di una Lega nazionale, Toccalini è — sulla carta — il candidato più «salviniano». Anche se Salvini si è ben guardato dall’indicare il suo concorrente.
Il bergamasco Invernizzi invece ha già fatto sapere che intende parlare di «tutto quello che non va nella Lega», ma del resto il suo pensiero l’ha già espresso. Lunghissimo curriculum leghista, due volte parlamentare, per lungo tempo è stato uomo di massima fiducia di Salvini, commissario del partito anche nelle Regioni in cui la presenza leghista era tutta da costruire, a partire dalla Calabria.
Però, nel 2022, non è stato ricandidato. E appunto, nello scorso aprile con una lettera aperta cofirmata da molti militanti storici (21 in tutto), come la pensa l’ha detto chiaro al leader Salvini: «Ti chiediamo perché abbiamo smesso di dialogare con forze autonomiste e federaliste, per accordarci con chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche».
Con un siluro per Roberto Vannacci: «Se le indiscrezioni sulla candidatura nelle nostre liste di personaggi con forte marcatura nazionalista, totalmente estranei al nostro movimento, fossero veritiere renderebbero ancor più difficile il perseguimento degli obiettivi storici del partito».
Al congresso, il primo dal 2015, parteciperà anche un ormai storico avversario di Salvini, l’ex segretario lombardo Paolo Grimoldi: «Sostengo Massimiliano Romeo». Per lui si era parlato di espulsione dopo aver diffuso, a urne delle Europee aperte, l’appello di Umberto Bossi per votare gli ex leghisti confluiti nelle liste di Forza Italia. Ma Grimoldi quando è stata tenuta a battesimo la Lega per Salvini premier era dal notaio tra i cofondatori. E dunque l’espulsione è assai più complicata. Ora, dopo aver fondato l’associazione Patto per il Nord, non si stanca di ripeterlo: «Il vero problema è la denominazione: Lega per Salvini premier. E lo hanno capito tutti».
Tre candidati, per un congresso, sono effettivamente troppi. Quel che oggi è certo è che Matteo Salvini tenterà una mediazione […]
luca toccalini con la maglietta di salvini massimiliano romeo pontida MASSIMILIANO ROMEO 3