discorso di mario draghi al parlamento europeo di strasburgo - 3 maggio 2022 - 2

“LE ISTITUZIONI CHE I NOSTRI PREDECESSORI HANNO COSTRUITO SONO INADEGUATE PER LA REALTÀ CHE CI SI MANIFESTA OGGI” – UN LIBRO DELL’ISTITUTO TRECCANI RACCOGLIE I DISCORSI E GLI SCRITTI PIÙ SIGNIFICATIVI DI MARIO DRAGHI – UN PASSAGGIO DALLA DISSERTAZIONE DI "MARIOPIO" AL PARLAMENTO EUROPEO, IL 3 MAGGIO 2022: “IL QUADRO GEOPOLITICO È IN RAPIDA E PROFONDA TRASFORMAZIONE. DOBBIAMO MUOVERCI, MUOVERCI CON LA MASSIMA CELERITÀ. ABBIAMO BISOGNO NON SOLO DI UN FEDERALISMO PRAGMATICO, MA ANCHE DI UN FEDERALISMO IDEALE…”

 

Da “la Stampa”

 

dieci anni di sfide scritti e discorsi di mario draghi treccani

Tratto da "Dieci anni di sfide. Scritti e discorsi" di Mario Draghi. Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2022.

 

Per gentile concessione dell'autore pubblichiamo un brano dell'intervento al Parlamento europeo di Mario Draghi (Strasburgo, 3 maggio 2022) contenuto in "Dieci anni di sfide" (Treccani), raccolta di suoi scritti e discorsi rivolti al Paese, alle istituzioni e agli studenti.

 

Testo di Mario Draghi

 

La guerra in Ucraina pone l'Unione Europea davanti a una delle più gravi crisi della sua storia. Una crisi che è insieme umanitaria, securitaria, energetica, economica. E che avviene mentre i nostri paesi sono ancora alle prese con le conseguenze della maggiore emergenza sanitaria degli ultimi cento anni.

 

La risposta europea alla pandemia è stata unitaria, coraggiosa, efficace. La ricerca scientifica ci ha consegnato, con una rapidità senza precedenti, vaccini capaci di frenare il contagio, di abbattere in modo drastico la severità della malattia. Abbiamo organizzato la più imponente campagna di vaccinazione della storia recente, che ci ha permesso di salvare vite, riportare i ragazzi e le ragazze a scuola, far ripartire l'economia.

 

discorso di mario draghi al parlamento europeo di strasburgo 3 maggio 2022 4

Abbiamo approvato il Next Generation EU, il primo grande progetto di ricostruzione europea, finanziato con il contributo di tutti, per venire incontro alle esigenze di ciascuno.

La stessa prontezza e determinazione, lo stesso spirito di solidarietà, ci devono ora guidare nelle sfide che abbiamo davanti.

 

Le istituzioni che i nostri predecessori hanno costruito negli scorsi decenni hanno servito bene i cittadini europei, ma sono inadeguate per la realtà che ci si manifesta oggi.

 

La pandemia e la guerra hanno chiamato le istituzioni europee a responsabilità mai assunte fino a ora. Il quadro geopolitico è in rapida e profonda trasformazione. Dobbiamo muoverci, muoverci con la massima celerità. E dobbiamo assicurarci che la gestione delle crisi che viviamo non ci porti al punto di partenza, ma permetta una transizione verso un modello economico e sociale più giusto, più sostenibile.

 

DRAGHI MELONI

Abbiamo bisogno non solo di un federalismo pragmatico, che abbracci tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso - dall'economia all'energia, alla sicurezza -, ma anche di un federalismo ideale: mai come ora i nostri valori europei di pace, di solidarietà, di umanità hanno bisogno di essere difesi. E mai come ora questa difesa è per i singoli Stati difficile, e diventerà sempre più difficile. Abbiamo bisogno non solo di un federalismo pragmatico ma di un federalismo ideale. Se ciò richiede l'inizio di un percorso che porterà alla revisione dei Trattati, lo si abbracci con coraggio e con fiducia.

discorso di mario draghi al parlamento europeo di strasburgo 3 maggio 2022 5

 

Se dagli eventi tragici di questi anni sapremo trarre la forza di fare un passo avanti, se sapremo immaginare un funzionamento più efficiente delle istituzioni europee che permetta di trovare soluzioni tempestive ai problemi dei cittadini, allora potremo consegnare loro un'Europa in cui potranno riconoscersi con orgoglio.

 

L'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia ha rimesso in discussione la più grande conquista dell'Unione Europea: la pace nel nostro continente.

 

URSULA VON DER LEYEN MARIO DRAGHI

Una pace basata sul rispetto dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; una pace basata sull'utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra Stati; una pace basata sul rispetto dei diritti umani, oltraggiati a Mariupol, a Bucha, e in tutti i luoghi in cui si è scatenata la violenza dell'esercito russo nei confronti di civili inermi.

 

Dobbiamo sostenere l'Ucraina, il suo governo e il suo popolo, come il presidente Zelensky ha chiesto e continua a chiedere di fare.

 

MARIO DRAGHI OLAF SCHOLZ URSULA VON DER LEYEN METTE FREDERIKSEN

In una guerra di aggressione non può esistere alcuna equivalenza tra chi invade e chi resiste. Vogliamo che l'Ucraina resti un paese libero, democratico, sovrano. Proteggere l'Ucraina vuol dire proteggere noi stessi, vuol dire proteggere il progetto di sicurezza e democrazia che abbiamo costruito insieme negli ultimi settant' anni. Aiutare l'Ucraina vuol dire soprattutto lavorare per la pace.

 

discorso di mario draghi al parlamento europeo di strasburgo 3 maggio 2022 2

La nostra priorità è raggiungere quanto prima un cessate il fuoco, per salvare vite e consentire quegli interventi umanitari a favore dei civili che oggi sono, restano, ancora molto difficili. Una tregua darebbe anche nuovo slancio ai negoziati, che finora non hanno raggiunto i risultati sperati.

 

L'Europa può e deve avere un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo per via della nostra geografia, che ci colloca accanto a questa guerra, e dunque in prima linea nell'affrontare tutte le sue possibili conseguenze.

 

Dobbiamo farlo per via della nostra storia, che ci ha mostrato capaci di costruire una pace stabile e duratura, anche dopo conflitti sanguinosi.

 

MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN MEME

L'Italia, come paese fondante dell'Unione Europea, come paese che crede profondamente nella pace, è pronta a impegnarsi in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica.

 

Già oggi la guerra sta avendo un impatto profondo sui nostri paesi. (...) Ciascuna di queste crisi richiederebbe una reazione forte da parte dell'Unione Europea. La loro somma ci impone un'accelerazione decisa nel processo di integrazione.

 

discorso di mario draghi al parlamento europeo di strasburgo 3 maggio 2022 3

Nei prossimi mesi dobbiamo mostrare ai cittadini europei che siamo in grado di guidare un'Europa all'altezza dei suoi valori, della sua storia, del suo ruolo nel mondo. Un'Europa più forte, coesa, sovrana, capace di prendere il futuro nelle proprie mani, come disse qualche tempo fa la cancelliera Merkel.

 

Negli ultimi 75 anni, l'integrazione europea è stata spesso la migliore risposta - pratica e ideale - alle sfide comuni. I padri fondatori dell'Unione Europea intuirono che lo sviluppo economico e il progresso sociale erano difficili da realizzare soltanto tramite le risorse dei singoli Stati nazionali.

 

discorso di mario draghi al parlamento europeo di strasburgo 3 maggio 2022 1

Individuarono nel modello sovrannazionale l'unico capace di unire gli interessi dei popoli europei e di esercitare influenza su eventi che altrimenti sarebbero stati fuori dalla loro portata. L'integrazione ha seguito un processo graduale, fatto di crisi e rilanci, di successi ottenuti malgrado divisioni interne e, talvolta, di fronte a resistenze esterne.

 

Un risultato costruito «pezzo per pezzo, settore per settore», per citare Robert Schuman, poiché l'Unione Europea non poteva nascere «di getto, come una città ideale».

MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN

MARIO DRAGHI E GIORGIA MELONImario draghi giorgia meloni alfredo mantovano

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO