“LAVORAVO PER SGARBI MA VENIVO PAGATO CON BUSTE DI CONTANTI” – PARLA DARIO DI CATERINO, IL SOCIAL MEDIA MANAGER CHE HA DENUNCIATO LE ATTIVITÀ “PARALLELE” DEL SOTTOSEGRETARIO: “NON NE POTEVO PIÙ DI VEDERE GLI UFFICI DEL MINISTERO RIDOTTI A UN COVO D’AFFARISTI” – IL TARIFFARIO DEL CRITICO D’URTO: “NON MENO DI 3.500 EURO PER UNA CONFERENZA, 5 MILA PER UNO SPETTACOLO TEATRALE” – GLI INSULTI AI SOVRINTENDENTI, I SOPRALLUOGHI A CASA DI PRIVATI E LE MINACCE RICEVUTE DALLA COMPAGNA DI SGARBI, SABRINA COLLE: “DUEMILA EURO SCHIFOSI PER LA PREFAZIONE DI UN LIBRO, HAI SVENDUTO UN SOTTOSEGRETARIO. SEI FUORI”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Thomas Mackinson per “il Fatto quotidiano”

 

VITTORIO SGARBI VITTORIO SGARBI

Gli expertise gestiti dal capo segreteria al ministero. Il tariffario per le conferenze, le buste in nero da cui ricavava i compensi, le pressioni sui sovrintendenti, i sopralluoghi dai privati. La compagna che lo rimprovera: “Duemila euro schifosi per la prefazione di un libro, hai svenduto un sottosegretario”.

 

Il Fatto Quotidiano e Report incontrano Dario Di Caterino, l’ex social media e manager di Vittorio Sgarbi, che un mese fa ha rivelato le attività “parallele” del sottosegretario che potrebbero costargli l’incarico. Pugliese, 45 anni, l’ex manager fornisce dettagli e sottolinea: “Sono a disposizione dei pm”.

 

Racconta di come non fosse pagato, inseguito da una tempesta di multe, minacciato dalla compagna Colle (“Dario, ti faccio fuori”) ma che la lettera che ha inviato il 20 ottobre a Meloni e al ministro Sangiuliano è stata ben più di una liberazione: “Non posso fare la morale a nessuno, ho fatto errori, ma non ne potevo più di vedere gli uffici del ministero ridotti a un covo d’affaristi pronti a piegare l’istituzione pubblica a interessi privati”.

 

dario di caterino dario di caterino

[…] “Vittorio scomoda l’articolo 21 della Costituzione, ma la censura non c’entra, parliamo di gente lautamente pagata che va in un ufficio pubblico e poi fa tutt’altro per procacciare soldi e mantenere lo stile di vita che garantisce da anni al proprio entourage”.

 

Prima di fare “invio”, ha sentito Sgarbi o la segreteria chiedendo qualcosa in cambio? “No, assolutamente. La lettera tanto anonima non era, visto il dettaglio delle informazioni e questa intervista a viso aperto”. Sgarbi la bolla come “corvo” e “traditore”. “Strano – ribatte – fino a non molto tempo fa voleva farmi assumere al ministero”. Sull’accusa di furto di dati risponde: “Ho scaricato le mail, ma le password me le avevano date e autorizzate loro”.

 

Torna all’inizio della storia. “Ero il social media manager e poi anche manager di Sgarbi”. Il rapporto professionale risale al febbraio del 2022, per la candidatura alle Amministrative di “Io apro”, movimento poi fusosi con quello di Sgarbi in “Io Apro Rinascimento”.

 

vittorio sgarbi in auto vittorio sgarbi in auto

Prosegue alle Politiche con la candidatura al Senato nelle liste di “Noi Moderati” nel collegio di Bologna e si protrae fino al 25 settembre 2023. Sostiene di aver sempre reclamato un contratto. “C’era un accordo con Sabrina Colle per ricevere una parte dei proventi maturati dalla gestione dei canali social di Vittorio tramite la sua società Hestia. Li ho richiesti più volte, mai ricevuti”. Il pagamento avveniva perlopiù in “buste di contanti” consegnate a mano, come compensi per Sgarbi al termine degli eventi che riusciva a organizzare per lui. “Erano le direttive della Colle e di Nino Ippolito, il suo capo segreteria”.

 

Cita episodi specifici: Mesagne, Puglia, 4 mila euro per un evento, metà via bonifico e metà in nero, da cui avrebbe stornato il proprio compenso: “Finì tutto nel conto della Hestia”.

 

VITTORIO SGARBI E GENNARO SANGIULIANO VITTORIO SGARBI E GENNARO SANGIULIANO

Racconta i sopralluoghi per valutazioni, quelli che Sgarbi nega perché incompatibili con l’incarico di governo. “Sono concordati da dentro il ministero, dal capo segreteria che gestisce la casella di posta elettronica expertise@vittoriosgarbi.it. Ippolito risponde a chi chiede valutazioni specificando che l’attività riguarda l’aspetto professionale di Vittorio Sgarbi a pagamento, diviso in due fasi, la presa visione in loco e l’expertise vera e propria che si pagherà dopo, stabilendo un compenso a parte”.

 

Cita, tra le altre, una risposta del 17 ottobre a una signora di Livorno per un presunto Cimabue. Riferisce episodi in cui Sgarbi si sarebbe trovato in abitazioni private che custodiscono opere meritevoli di tutela, ma – a suo dire – per evitarla.

 

Parla anche di pressioni dirette sui sovrintendenti. “Lo sentivo insultare questo o quell’altro, “non dovete notificare opere con meno di 70 anni, fare i carabinieri e avere astio verso i collezionisti privati”. Cita anche una convocazione di tutti i responsabili degli uffici esportazioni al ministero per impartir loro quell’indirizzo. “Alcuni funzionari si opposero, sostenendo che la loro attività non fosse discrezionale come lui voleva”.

vittorio sgarbi e sabrina colle foto di bacco vittorio sgarbi e sabrina colle foto di bacco

 

Del sottosegretario “a gettone” ricostruisce il tariffario: il cachet di una conferenza non meno di 3.500 euro, uno spettacolo teatrale 5 mila, la prefazione a un libro 4 mila. “Dipende dalla capacità di spesa del cliente, spesso era la Colle a mettere l’ultima parola”.

 

Cita un evento del 16 novembre a Pordenone, finanziato da una multinazionale austriaca. “Avevo pattuito 5 mila euro più spese. L’acconto della metà era già arrivato ma la Colle, dopo più di un mese, chiamò il referente minacciando che Vittorio non avrebbe partecipato per meno del doppio”. Idem con le prefazioni: “Ne concordai una che scrisse in auto in 18 minuti, bellissima. La Colle andò su tutte le furie”. Mostra un messaggio del 19 luglio: “Duemila euro schifosi per una presentazione di un sottosegretario. Ma che ti dice la testa”. Fa seguito il congedo: “Per me sei fuori”.

 

vittorio sgarbi travestito da brigante 3 vittorio sgarbi travestito da brigante 3

Il 9 ottobre i rapporti si interrompono per circa tre mesi: l’ex braccio destro finisce ai domiciliari. “Fui coinvolto in alcune vicende giudiziarie per le quali provavo un profondo malessere”. A suo dire, Sgarbi sapeva di una precedente condanna a Perugia (oggi in appello) ma “mia madre, ritengo per pudore, disse che ero malato fino a gennaio 2023, quando ripresi a collaborare”. Ad aprile Di Caterino patteggia: “Lo feci per continuare a lavorare con Vittorio, impossibile con l’obbligo di firma. Rinunciai al mio più ampio diritto di difesa. Questo oggi mi fa più male, me lo sarei risparmiato”.

 

vittorio sgarbi indossa la maglietta di superman vittorio sgarbi indossa la maglietta di superman

Dietro la rottura, anche una montagna di multe. “L’associazione da me presieduta, Controcomunicazione, ricevette da Sgarbi una donazione di 30 mila euro. Il 15 giugno 2023 quei soldi furono utilizzati per acquistare un’auto da concedere in comodato gratuito al sottosegretario. Il contratto prevedeva che pagasse oneri di manutenzione e multe. Da giugno iniziano ad arrivarne 7/8 al giorno che gli ho chiesto in tutti i modi di pagare, oggi sono 100 mila euro di cartelle, eccole”. […]

vittorio sgarbi sabrina colle foto di bacco vittorio sgarbi sabrina colle foto di bacco sabrina colle e vittorio sgarbi 7 sabrina colle e vittorio sgarbi 7 vittorio sgarbi 1 vittorio sgarbi 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – QUANDO IL BRACCIO DESTRO IN ITALIA DI ELON MUSK, ANDREA STROPPA, EVOCA IL COMPLOTTONE SULLE MAZZETTE-SOGEI, NON HA TUTTI I TORTI - L'ARRIVO DEI SATELLITI DI MUSK, ALTERNATIVA ALLA COSTOSISSIMA FIBRA, HA FATTO SALTARE GLI OTOLITI A KKR-FIBERCOP E OPENFIBER: LA DIGITALIZZAZIONE BALLA SUI MILIARDI DEL PNRR - NON SOLO: È IN ATTO UNA GUERRA APERTA DI STARLINK A TIM PER OTTENERE L'ACCESSO ALLE FREQUENZE NECESSARIE PER CONNETTERE LE STAZIONI DI RICEZIONE SATELLITARE AI TELEFONINI - NON E' FINITA: INFURIA LA  BATTAGLIA TRA KKR E PALAZZO CHIGI SU OPEN FIBER..

DAGOREPORT - AL CUOR DI GIULI NON SI COMANDA! ACCECATO DAL FASCINO DARDEGGIANTE DI FRANCESCO SPANO, IL MINISTRO BASETTONI L’HA DESIGNATO SUO CAPO DI GABINETTO. MAI NOMINA FU TANTO SCIAGURATA: COLLABORATORE DI GIULIANO AMATO E DI MARIA ELENA BOSCHI, SEGRETARIO GENERALE AL MUSEO MAXXI EPOCA MELANDRI, IL TENEBROSO SPANO FU TRAVOLTO NEL 2017 DA UNO SCANDALETTO CHE LO COSTRINSE, TRA L'ALTRO, A DICHIARARE LA SUA OMOSESSUALITÀ - UN PEDIGREE LONTANO UN VENTENNIO DAI VALORI DI “IO SONO GIORGIA: SONO UNA DONNA, SONO UNA MADRE, SONO CRISTIANA” - AGGIUNGERE L’ARROGANZA IN GILET DAMASCATO DI GIULI-RIDENS CHE SE N’È ALTAMENTE FREGATO DI COMUNICARE AI SOTTOSEGRETARI MANTOVANO (ULTRA-CATTOLICO) E FAZZOLARI (ULTRA-TUTTO), DELLA SUA VOLONTÀ DI NOMINARE IL SUO COCCO GAIO E DE SINISTRA - L’INCAZZATURA DELLA FIAMMA TRAGICA DEFLAGRA AL PENSIERO CHE SPANO PARTECIPERÀ AI PRE-CONSIGLI DEI CDM. METTERÀ PIEDE NEL SANCTA SANCTORUM DEL GOVERNO, OCCHI E MANI E ORECCHIE SUI DOSSIER IMPORTANTI, E PER UNA SQUADRA DI GOVERNO OSSESSIONATA DAI COMPLOTTI, ESASPERATA DAI TRADIMENTI E INFILTRATA DAGLI “INFAMI” LA SUA PRESENZA SARÀ COME GETTARE BENZINA SUL FUOCO

DAGOREPORT - A METÀ NOVEMBRE SI CONOSCERÀ IL DESTINO DELL’ARMATA BRANCAMELONI: RIMPASTO SÌ, RIMPASTO NO? - LA MELONI VORREBBE LIBERARSI DI MINISTRI INCAPACI O IMPALPABILI E TAJANI SAREBBE BEN FELICE DI SOSTITUIRE LO ZOPPICANTE ZANGRILLO (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE), L’INESISTENTE BERNINI (UNIVERSITÀ), L’INCONCLUDENTE PICHETTO FRATIN (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA), EREDITATI DALLA GESTIONE BERLUSCONI-FASCINA-RONZULLI - IL MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI NON VEDE L’ORA DI GIRARE I TACCHI VISTO COME È RIDOTTO IL SISTEMA SANITARIO ITALIANO - TRABALLA DANIELA SANTANCHE’ (IN POLE C’E’ FOTI), PER IL DOPO-FITTO SCALPITA CIRIELLI, MELONI VORREBBE SILURARE URSO E "RICOMPENSARE" RAMPELLI - SALVINI E LE SMANIE DI VANNACCI: SOGNA DI FARE IL MINISTRO…