Nino Materi per “il Giornale”
È il 2 marzo 2019 quando Silvio Berlusconi - a Potenza per sostenere in campagna elettorale la candidatura del «suo» uomo (il generale Vito Bardi) alla presidenza della Regione Basilicata - entra nel «Gran Caffè Italia» in via Pretoria (la strada dello «struscio» cittadino, nel cuore del centro storico). Gli animi sono distesi, Berlusconi come sempre è di buon umore e disponibile alle domande dei giornalisti.
Dopo essersi complimentato con il pasticciere per un dolce particolarmente gradito, il leader di Forza Italia si concede ai cronisti. In quei giorni a tenere banco c' era la polemica sull' Alta velocità ferroviaria Torino-Lione, con l' allora ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, il grillino Danilo Toninelli (primo governo Conte), scatenato del dire tutto e il contrario di tutto.
E proprio una di queste «toninellate» è oggetto della domanda a Berlusconi: «Presidente la Tav si farà? Come giudica l' atteggiamento ondivago di Toninelli?». Berlusconi sorride e allarga le braccia: «La Tav si farà. Ma è ridicolo quello che si vede. Toninelli che dice: Do il via, tanto tra sei mesi posso bloccarlo. Ma dai il via a dei lavori, a delle assunzioni, a delle spese importanti per il Paese e l' Europa e fra qualche mese te lo rimangi? Ma dove vivi? Sei scemo? Toninelli è scemo». Risate generali. Caso chiuso? Macché.
Toninelli, permalosissimo, decide di querelare per diffamazione Berlusconi. Sembra una barzelletta, ma non lo è; la Procura della Repubblica di Potenza ha ritenuto infatti la denuncia tanto «seria» da avviare un procedimento giudiziario. Altro che archiviazione: l' ex presidente del Consiglio ha ricevuto un decreto di citazione a giudizio presso il Tribunale di Potenza. Da qui comincerà così il tour giudiziario di Toninelli che, durante il suo tribolato mandato ministeriale, pare abbia presentato più querele per diffamazioni che proposte di legge.
Va precisato come, «nell' immediatezza dei fatti» (lo «scemo» rivolto da Berlusconi a Toninelli), l' ex ministro replicò via social all' epiteto del leader di Forza Italia con un post più offensivo dell' aggettivo ora al centro della causa potentina. Del resto fra i «record» detenuti da Silvio Berlusconi ce n' è uno indiscutibile: quello del maggior numero di insulti ricevuti. Fatto salvo il diritto di satira che ha consentito a generazioni di comici di «campare» per decenni irridendo il Cavaliere, ancora oggi il leader di Forza Italia rimane nel mirino dei tanti che preferiscono gli insulti agli argomenti.
Tre giorni fa, a causa del legittimo impedimento di Berlusconi, la prima udienza del processo Toninelli-Berlusconi è stata rinviata al 6 luglio. Ma l' estate potrebbe portare consiglio. L' avvocato di Toninelli sottolinea infatti al Giornale: «Confido in una risoluzione bonaria del caso». Insomma, niente processo. E «nemici» come prima.