LA LOCOMOTIVA TEDESCA È IN PANNE E TUTTO DIVENTA POSSIBILE – L’ECONOMIA DELLA GERMANIA RALLENTA E LA SPD, IL PARTITO DEL CANCELLIERE, OLAF SCHOLZ, È IN CADUTA LIBERA. LE SVASTICHELLE DI AFD PRENDONO IL VOLO E NEI SONDAGGI SUPERANO IL 20%. CHE FARÀ AL DUNQUE IL LEADER DEL PARTITO CRISTIANO DEMOCRATICO CDU, FRIEDRICH MERZ? PRIMA HA SDOGANATO L’ULTRADESTRA, POI HA FATTO UN PASSO INDIETRO: MA IL PROSSIMO ANNO, IN COINCIDENZA DELLE EUROPEE, CI SARANNO ALCUNE ELEZIONI AMMINISTRATIVE CRUCIALI. E UN’ALLEANZA TRA POPOLARI E ESTREMISTI POTREBBE DIVENTARE INEVITABILE…
Estratto dell’articolo di Uski Audino per “la Stampa”
olaf scholz in un bar di piazza di pietra a roma 5
Il rallentamento dell'economia tedesca unito alla percepita debolezza del governo Scholz e all'inedita apertura all'ultra destra di Afd del leader cristiano-democratico della Cdu rendono complessa la situazione all'ombra della Porta di Brandeburgo. L'ultima vicenda del viaggio in Oceania della ministra degli Esteri Baerbock, interrotto a metà strada per un'avaria all'Airbus della Bundeswehr, rischia di essere la triste metafora di un Paese in panne.
I segnali che arrivano dal mondo economico non promettono nulla di buono e lunedì il ministero dell'Economia lo ha certificato nero su bianco. «I principali indicatori […] ma anche il contenuto sviluppo dell'economia globale non lasciano presagire per il momento una ripresa sostenuta in Germania». Berlino guarda con angoscia al rallentamento della Cina, il suo maggiore partner commerciale.
Nel secondo trimestre dell'anno l'economia tedesca si è fermata, con una variazione dello 0,0% del Pil rispetto ai 3 mesi precedenti e in lieve calo in confronto al 2022. Le aziende in fallimento sono aumentate a luglio del 23,8% rispetto a giugno. L'unico segno in controtendenza viene dall'export, che nella prima metà dell'anno ha segnato un +3,3% […]. In complesso «è un risultato brutto ma non catastrofico» ha commentato l'economista e consulente del governo Jens Suedekum, «soprattutto se paragonato alle previsioni di un anno fa» quando il governo ha staccato la spina al gas russo.
Da allora la Germania ha messo in campo una transizione energetica di ambizioni titaniche, […] Una sfida che ora presenta il conto. E lo dimostra il prezzo dell'elettricità per le aziende energivore: in Germania è tre volte quello della Francia e quattro volte quello degli Usa. Con l'effetto che le aziende investono altrove (in Usa e in Cina) o riducono la produzione.
In questa fase di stagnazione le sirene dell'ultra destra hanno facile presa. Anche perché il governo Scholz è percepito come debole, litigioso e irresoluto. Secondo il 73% dei tedeschi il cancelliere non riesce a farsi valere nelle questioni politiche importanti […]. Piuttosto viene visto come un prigioniero politico tra verdi e liberali, alleati nella forma ma avversari nella sostanza.
TINO CHRUPALLA - ALICE WEIDEL - ALTERNATIVE FUR DEUTSCHLAND
[…] Tra i due litiganti a rimetterci le penne è il terzo, il partito del cancelliere che ha perso circa 8 punti dalle ultime elezioni ad oggi, passando dal 26% al 17-19%, mentre la destra radicale di Afd è sulla rampa di lancio, passata dal 10% al 21%.
A rendere l'intera faccenda più spinosa è la breccia nel cordone sanitario intorno agli ultranazionalisti di Friedrich Merz, leader della Cdu. In un'intervista tv di fine luglio, il leader dei conservatori ha dato la disponibilità del suo partito a collaborare con gli eletti dell'Afd al livello locale. […] «Naturalmente, i consigli comunali devono cercare il modo di governare insieme» ha aggiunto, come fosse un'ovvietà. In realtà si tratta della rottura di un tabù che ha origine con la fondazione stessa di Alternative fuer Deutschland, 10 anni fa.
la ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock
Fin da allora la dottrina Merkel ha previsto il divieto assoluto di alleanze o coalizioni con le ali estreme dell'arco costituzionale, cioè Afd e Linke. Superare la linea rossa è un passaggio enorme. Tanto che il presidente federale Frank-Walter Steinmaier ha ricordato che «mai più si dovrà abusare delle libertà democratiche per abolire la libertà e la democrazia» perché «la nostra democrazia è nata all'ombra della dittatura, della guerra e del genocidio».
Le polemiche seguite alle dichiarazioni hanno fatto fare un passo indietro al leader della Cdu. La breccia però è aperta. Riuscirà ora il leader dei conservatori a traghettare il suo partito in un'alleanza elettorale con l'ultradestra dentro e fuori la Germania? Nell'immediato futuro è escluso. Ma il 9 giugno del prossimo anno, in coincidenza con le elezioni europee, si terranno le elezioni comunali e distrettuali in 9 Laender su 16, e in settembre si voterà nei comuni di Sassonia e Turingia dove l'Afd da anni vanta risultati a due cifre. A quel punto tutto diventerà possibile.
olaf scholz giorgia meloni 2la ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock BJORN HOECKE BJORN HOECKE ALICE WEIDEL friedrich merz angela merkel