Marco Zonetti per Dagospia
Gente che va gente che viene. No, non è il Grand Hotel, bensì il partito di Matteo Renzi, Italia Viva, che nelle ultime settimane ha visto uscire l'ex ministra Elena Bonetti, presto seguita da Ettore Rosato, ancora indeciso riguardo a dove approdare; ed entrare - fra gli altri - la deputata (ex calendiana) Elena De Monte e (di nuovo) Maurizio Sguanci.
Sguanci, consigliere in regione Toscana, ex presidente del Quartiere 1 a Firenze ed ex consigliere del Pd durante il mandato da sindaco di Matteo Renzi, era già passato a Italia Viva mantenendo entrambe le cariche, per poi annunciare un mese fa il passaggio in Forza Italia (una scelta definita "scellerata" dai compagni di Iv). Il suo approdo in Forza Italia - salutato solennemente dal leader Antonio Tajani - aveva infatti provocato lo scioglimento del consiglio del Quartiere 1, complicando al tempo stesso la vita alla maggioranza di centrosinistra in consiglio regionale.
E tuttavia, l'esperienza azzurra dev'essere stata particolarmente traumatica, perché in queste ore Sguanci è nuovamente tornato all'ovile renziano.
Sì, esatto, occorre la bussola per orientarsi in tutto questo viavai. Ma nel dinamico passato politico di Maurizio Sguanci si ricorda anche il putiferio che lo investì nel 2017. Quale Presidente del Quartiere 1 a Firenze, pubblicò su Facebook il seguente commento: "Fatto salvo che Mussolini è la persona più lontano da me e dal mio modo di pensare, nessuno in questo Paese ha fatto, in quattro lustri, quello che ha fatto lui in vent'anni. E purtroppo a dircelo è la storia".
Sguanci illustrò inoltre che "fatte salve tutte le peggiori nefandezze, fece anche: la riforma industriale, la riforma del lavoro, la riforma dei salari, introdusse la tredicesima, la riforma delle pensioni, della scuola, la riforma agraria, l'edilizia sociale, le varie bonifiche, rinnovato le linee ferroviarie. Eretto Università, istituti agrari, scuole di guerra aeree e navali e tante tante altre cose".
MAURIZIO SGUANCI - MATTEO RENZI
Il post suscitò, com'è ovvio, reazioni durissime, tanto da indurre l'autore a rettificare a stretto giro: "Mussolini fu un criminale, anzi, uno dei più grandi criminali della storia. È più che assodato. È un fatto. E io sono un antifascista, non c'è nessuno più antifascista di me; mi dolgo che un criminale come lui, in venti anni, sia riuscito a fare tutto quello che ha fatto, mentre noi stiamo qui a litigare in continuazione".
Quindi finì per scusarsi per aver "involontariamente ferito la sensibilità di qualcuno". Lo stesso Partito Democratico, come segnalava all'epoca il quotidiano La Nazione, lo sconfessò pubblicamente in una nota secondo cui "Le frasi scritte da Maurizio Sguanci, Presidente della circoscrizione numero 1 di Firenze su Mussolini [erano] gravi ed inaccettabili".
Frasi deplorate anche dal sindaco fiorentino Dario Nardella che dichiarò: "Conosco da molti anni Maurizio Sguanci. È una persona generosa e appassionata, ma le sue parole su Mussolini sono gravi e inaccettabili. Anche perché a Firenze l'antifascismo è un valore forte e vissuto dalla comunità con convinzione. Aver chiesto scusa era il minimo".
Tornando al presente, Maurizio Sguanci ha così illustrato la sua decisione di tornare tra le braccia politiche di Matteo Renzi, del quale è stato sempre considerato un fedelissimo. "La convocazione di una fase congressuale di Italia Viva mi ha fatto tornare sui miei passi. Il fatto che Matteo Renzi, per il quale mi sono sempre espresso, si sia candidato in prima persona costituisce per me un segnale forte e inequivocabile. Il confronto democratico al quale avevo sempre aspirato si sta per celebrare. Ritengo dunque opportuno tornare a quella che considero casa mia”.
MAURIZIO SGUANCI IL TWEET DI MAURIZIO SGUANCI SU MUSSOLINI
Fino a quando? sorge spontanea la domanda.
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