Estratto dell'articolo di Davide Milosa e Valeria Pacelli per "il Fatto quotidiano”
IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CARLO NORDIO AL SENATO
Esistono a volte dei paradossi. Nella politica soprattutto. E così può succedere che un ministro metta nel mirino alcuni magistrati per non aver chiesto il carcere di un soggetto poi evaso, quando in realtà quello stesso ministro avrebbe potuto chiedere uguale misura, ma non lo ha fatto.
[…] Per Nordio, […] i giudici “tenevano un comportamento connotato da grave e inescusabile negligenza”. Ma in questa storia come si è comportato il ministro che oggi punta il dito contro i magistrati?
Partiamo proprio da uno dei poteri di Nordio: in base all’articolo 714 del codice di procedura penale avrebbe potuto chiedere una misura coercitiva (anche il carcere) per l’imprenditore. Cita il codice: “In ogni tempo la persona della quale è domandata l’estradizione può essere sottoposta, a richiesta del ministro della Giustizia, a misure coercitive”.
Certo l’ultima parola sarebbe sempre stata dei giudici, ma questa richiesta, dopo la concessione dei domiciliari, non è mai arrivata. Nell’atto dell’azione disciplinare, Nordio, tra i punti che i giudici non avrebbero presero in considerazione, cita anche una sua richiesta del 19 ottobre per “il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere”: richiesta che però è arrivata quando Uss era già in cella a Busto Arsizio.
[…] Il 29 novembre 2022, quattro giorni dopo l’ordinanza dei giudici sui domiciliari, negli uffici di Via Arenula arriva una nota degli Stati Uniti in cui si esortano le autorità italiane a disporre la custodia cautelare in carcere proprio per il pericolo di fuga. L’alert arriva alla V sezione della Corte d’appello di Milano il 19 dicembre 2022, ossia 20 giorni dopo l’invio al ministero.
Alla nota americana aveva già risposto, il 6 dicembre 2022, il Dipartimento per gli Affari di giustizia: “Questo ministero rappresenta come sia di esclusiva spettanza della competente Corte d’appello italiana (...) stabilire quale sia la misura cautelare più idonea anche nell’ambito della procedura di estradizione”: quindi a decidere sono i giudici.
Via Arenula assicura anche che “la misura cautelare degli arresti domiciliari – che nel caso di Uss è resa più sicura dall’applicazione del braccialetto elettronico – è in tutto equiparata alla misura cautelare della custodia in carcere”. Questa nota di risposta viene ricevuta dalla Corte d’appello il 9 dicembre.
[…] C’è poi la questione dei telefonini di Uss. Già nella richiesta degli Stati Uniti per l’arresto provvisorio del 21 ottobre, le autorità Usa chiedevano “il sequestro dei dispositivi elettronici e altri oggetti pertinenti in possesso del latitante”. Uss è stato fermato il 17 ottobre a Malpensa e condotto in carcere.
CASO ARTEM USS - LETTERA DEL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA USA
Quando va ai domiciliari (il 2 novembre) quei cellulari gli vengono restituiti. E se da una parte la polizia non ha effettuato il sequestro subito dopo il fermo, dall’altra il ministero della Giustizia non si è affrettato a inoltrare il sollecito americano proprio su questo aspetto. La rogatoria infatti arriva a dicembre e resta ferma in Via Arenula fino al 17 febbraio, quando viene ricevuta dalla Procura di Milano. I cellulari alla fine saranno sequestrati dalla procura solo il 13 marzo scorso, nove giorni prima dell’evasione di Uss e dopo tre mesi che ne disponeva tranquillamente.
INFORMATIVA DI CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO COSPITO LA VERA FOTO DI ARTEM USS ROTTA JET MILITARI AMERICANI DECOLLATI DOPO LA FUGA DI ARTEM USS LA FUGA DI ARTEM USS - VIGNETTA DI ELLEKAPPA VLADIMIR PUTIN ALEKSANDER USS carlo nordio LEGA NORDIO - MEME BY EMANUELE CARLI lettera del dipartimento di giustizia usa su artem uss 4 lettera del dipartimento di giustizia usa su artem uss carlo nordio carlo nordio 1