POLITICA DA RECOVERY – NON C’È SOLO IL CASO SPERANZA A PROVOCARE LA TENSIONE TRA I PARTITI, MA ANCHE LA GESTIONE DEI 200 MILIARDI DI FONDI EUROPEI, AFFIDATO AI MINISTRI “TECNICI” - LA LEGA: “LA DELEGA AL GOVERNO NON DEVE ESSERE IN BIANCO” - TUTTA AMMUINA: O I PIANI LI PRESENTA DRAGHI O L'UE LI MANDA A CAGARE. E' L'UNICO CHE HA UN DIALOGO DIRETTO CON BRUXELLES. E' LA SUA FORZA. E A CHI CRITICA, DRAGHI RISPONDE: "ME LA SBRIGO IO CON L'UE. MI STO GIOCANDO LA FACCIA..."
Emilio Pucci per “il Messaggero”
MARIO DRAGHI - CONFERENZA STAMPA
Non tira una bella aria dalle parti di Palazzo Chigi. Leu porrà una questione di governo, «basta con il tiro a piccione contro Speranza. Siamo capaci anche di fare opposizione se necessario...».
La Lega è irritata perché il capitolo riaperture in realtà è fermo, prima di inizio maggio non ci sarà una ripartenza, lo ha fatto capire anche Draghi, ieri Salvini non è andato a palazzo Chigi per l' incontro sul Recovery', causa impegni familiari a Milano, ma il partito di via Bellerio preme per una svolta.
ROBERTO SPERANZA E MARIO DRAGHI
Il Pd invoca una maggiore condivisione nelle scelte dell' esecutivo, fa da argine al ministro della Salute («Speranza messo alla gogna, è una vergogna la mozione» ha detto Letta in serata), ritiene che Draghi dovrebbe fermare una volta per tutte gli affondi della Lega.
E così il Movimento 5 stelle. In questo clima le tensioni si scaricano sui ministri tecnici rei di non essere collaborativi. Infine a soffiare sul fuoco è Fratelli d' Italia che, al pari di Alternativa c' è presenterà una mozione di sfiducia contro il responsabile della Sanità.
TENSIONE
Sono tanti i motivi di tensione nella maggioranza e nel governo, ragion per cui Draghi ieri avviando il confronto con le forze politiche sul Pnrr e sul decreto imprese ha esordito in questo modo: «Ditemi cosa non va». Il clima non è più da luna di miele insomma.
Nel mirino c' è soprattutto Speranza, colpevole di sposare una linea troppo rigorista e di aver gestito - questa la tesi - in maniera errata la fase dell' emergenza sanitaria durante il governo Conte. La Lega e Italia viva si smarcano dalla mossa di Meloni ma insistono sulla necessità di costituire una commissione d' inchiesta, un dossier che al pari delle questioni giudiziarie che coinvolgono il direttore aggiunto dell' Oms, Ranieri Guerra, rischia se venisse aperto, di fare da detonatore di ulteriori fibrillazioni.
Ieri durante la riunione del Cdm sul Def e sullo scostamento di bilancio il premier ha chiesto collegialità, difendendo la linea del responsabile di via XX settembre Franco. Qualche ministro tecnico ha chiesto di gonfiare' un po' i dati per consentire maggiori margini di manovra, sono intervenuti il ministro delle Attività produttive Giorgetti e il responsabile del Turismo Garavaglia a sottolineare che i numeri del Def vanno spediti a Bruxelles e anche i ministri Brunetta e Giovannini hanno indossato i panni degli economisti.
VITTORIO COLAO RENATO BRUNETTA
Clima comunque disteso anche se un ministro la mette così: «Ognuno segue le proprie cose. Il metodo è scientifico, ma le scelte dovrebbero essere politiche». Ma il malessere più ampio che coinvolge il metodo fin qui utilizzato dal premier si respira tra i partiti. «Qui - osserva la capogruppo di Leu al Senato De Petris - il rischio è che le tensioni si accumulino. Così non si va lontano».
non e' l'arena le chat tra ranieri guerra e brusaferro
I lumbard' premettono di non volere la testa di Speranza. «La mozione di sfiducia di Fdi a Speranza va letta: esprimerci prima è prematuro. Visto che il governo ha forze diverse vorremmo che cambiasse la sua politica», taglia corto il leghista Molinari che ha anche evidenziato a Draghi «attacchi, insulti e provocazioni quotidiane di segretario, ministri e dirigenti» dem. Gli affondi contro il ministro della Salute hanno compattato ancor più la vecchia maggioranza rosso-gialla. Il segretario del Pd Letta lo difende, così il M5s che però è tornata all' attacco nel rivendicare il Superbonus fino al 2023.
ENRICO LETTA PARLA DI DRAGHI A PORTA A PORTA
ATTACCO
Il rischio è che sul Recovery' e sul fondo parallelo si scateni un attacco alla diligenza. «La delega che il Parlamento ha dato al governo non deve essere in bianco. Capiamo i tempi stretti ma vorremmo ancora dare qualche indicazione, così come gli altri partiti», osservano dal partito di via Bellerio. Leu ha un' altra teoria: «L' affondo contro chi ci rappresenta è legato agli interessi delle lobbies sulle spese che dovranno essere fatte nel campo della sanità e mirano a far dimenticare ciò che è successo in Lombardia». Draghi tenta di ricomporre i pezzi, ritiene pericoloso il braccio di ferro che va avanti sul tema delle riaperture.
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI SELFIE IN PIAZZA
Il fatto è che l' ex ministro dell' Interno si è speso in prima persona per fornire garanzie alle categorie che protestano. «È un governo di unità nazionale: serve unità, non bisogna farsi dispetti e alimentare polemiche», ha detto il premier ai leghisti. Oggi tocca al Pd e a FI, lunedì ad Iv e a FdI. La battaglia su Speranza rischia di dividere ancora gli alleati del centrodestra.
Gli azzurri lo difendono, la Lega ritiene che al netto degli errori commessi sia «necessario» governare in questa fase con il Pd e con Leu. Ma Meloni punta a far saltare la tattica lumbard'. «È inutile - afferma la presidente di Fdi - far trapelare voci di dissenso all' interno di qualche partito che sostiene Draghi sull' operato di Speranza. C' è un solo modo, se si vuole, per costringerlo a lasciare l' incarico di ministro: sottoscrivere la mozione di sfiducia».
mario draghi in libia 5ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE MARIO DRAGHI - CONFERENZA STAMPA ENRICO LETTA mario draghi