PREMIERATO? COMPLICATO! – AL QUIRINALE SONO IN ALLARME PER LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” DELLA MELONI. IL REFRAIN TRA GLI UOMINI DI MATTARELLA È: "IL PREMIER NON PUÒ DECIDERE LO SCIOGLIMENTO DEL PARLAMENTO" - SONO DUE I PUNTI CHE DISTURBANO IL COLLE: IL RAPPORTO TRA CAPO DEL GOVERNO E PARLAMENTO E I TROPPI POTERI ATTRIBUITI AL PREMIER (CON CONSEGUENTE RIDIMENSIONAMENTO DI QUELLI PRESIDENZIALI) – MATTARELLA TACE E ASPETTA CHE LA RIFORMA SI SCHIANTI…

-

Condividi questo articolo


Marco Antonellis per https://www.ilgiornaleditalia.it/

 

sergio mattarella e giorgia meloni sergio mattarella e giorgia meloni

Anche così riformulata, secondo l'ultima proposta approvata dai leader della maggioranza di governo, la riforma del premierato non piace proprio agli uomini del Quirinale. Due i punti di maggiore attrito con il Colle: il rapporto, ulteriormente pasticciato con le ultime modifiche tra il capo del governo (sarà lui a chiedere lo scioglimento delle Camere in caso di sfiducia o in caso di dimissioni volontarie) e le Camere e l'eccessivo peso attribuito alla presidenza del Consiglio rispetto ad ogni altro potere dello Stato, Parlamento compreso (unico detentore della sovranità popolare). Con questa riforma la sovranità popolare sembra pericolosamente spostarsi dal Parlamento alla presidenza del Consiglio.

 

SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI

"Il premier può decidere della durata del suo governo ma non può decidere anche dello scioglimento del Parlamento", il refrain che sussurrano al Colle. In via del tutto informale, ovviamente, perché Sergio Mattarella ha deciso di non proferire parola sulla questione.

 

"Ogni parola che il Capo dello Stato dicesse non farebbe altro che rafforzare la convinzione di Giorgia Meloni nel procedere con sempre maggiore forza nelle riforme istituzionali....". Tutti hanno capito la psicologia di Giorgia Meloni e il suo modo di agire.

sergio mattarella giorgia meloni sergio mattarella giorgia meloni

La strategia del Quirinale? Sedersi sulla riva del fiume ed aspettare.

mattarella meloni mantovano mattarella meloni mantovano giorgia meloni sergio mattarella vertice italia africa giorgia meloni sergio mattarella vertice italia africa

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…