PUTIN È L'UNICA SPERANZA DI ASSAD – IL DITTATORE SIRIANO È VOLATO A MOSCA PER INCONTRARE IL SUO BURATTINAIO: SOLO I BOMBARDAMENTI RUSSI POSSONO SALVARE IL REGIME DI DAMASCO DAI RIBELLI JIHADISTI - OGGI I RAID DI MOSCA HANNO COLPITO IL COLLEGIO FRANCESCANO TERRA SANCTA AD ALEPPO – LA STRANA CONVERGENZA TRA STATI UNITI E TURCHIA: WASHINGTON VUOLE METTERE SOTTO PRESSIONE LA RUSSIA PER FIACCARNE IL POTERE NEGOZIALE IN VISTA DELLE TRATTATIVE SULL’UCRAINA. E IL SULTANO TURCO VUOLE ESTENDERE LA SUA INFLUENZA REGIONALE (E RITAGLIARSI IL SOLITO RUOLO CENTRALE DA MEDIATORE) – LE MOSSE DI ISRAELE
MEDIA, ASSAD TORNATO A DAMASCO,IERI A MOSCA HA VISTO PUTIN
bashar al assad con vladimir putin
(ANSA) - I media governativi siriani hanno annunciato poco fa che oggi Assad è tornato a Damasco dopo aver svolto ieri una visita di lavoro a Mosca, dove ha avuto un colloquio al Cremlino col presidente russo Vladimir Putin. Gli stessi media affermano che oggi a Damasco Assad ha ricevuto il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghci. Il sito dell'agenzia di notizie governativa Sana non è funzionante. E i media non diffondono alcuna immagine di Assad assieme al ministro iraniano o col presidente Putin.
TAJANI, COLLEGIO FRANCESCANO ALEPPO COLPITO DA RAID RUSSO
recep tayyip erdogan joe biden
(ANSA) - "Il Collegio francescano Terra Sancta di Aleppo è stato colpito da un attacco russo che ha causato gravi danni. Faccio appello a tutte le parti in conflitto in Siria perché sia tutelata la popolazione civile. Continuiamo ad assicurare ogni possibile assistenza agli italiani in Siria". Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
ASSAD, LA SIRIA COMBATTE IL TERRORISMO CON TUTTE LE SUE FORZE
(ANSA) - Il presidente siriano Bashar al-Assad affermato durante il suo incontro a damasco con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, che la Siria, come stato, esercito e popolo, continua a combattere le organizzazioni terroristiche con tutte le sue forze e determinazione e su tutti i suoi territori.
GUERRA IN SIRIA - I RIBELLI CONQUISTANO ALEPPO
Lo riferisce l’agenzia ufficiale siriana Sana con un post nel suo account X, in cui pubblica anche una foto dell’incontro. Affrontare il terrorismo, smantellarne le strutture e prosciugarne le fonti non serve solo alla Siria, ma anche alla stabilità dell’intera regione, ha sottolineato ancora il presidente siriano, aggiunge la stessa fonte.
bashar al assad con vladimir putin
TURCHIA E AMERICA AMICI MA NON TROPPO UNITI CONTRO ASSAD PER SCOPI DIFFERENTI
Estratto dell’articolo di Stefano Graziosi per “La Verità”
La nuova crisi siriana infuria. E ci si chiede perché sia esplosa proprio adesso. Indubbiamente, le forze ribelli hanno approfittato dell’attuale debolezza iraniana per fiaccare il regime di Bashar Al Assad. Tuttavia, sul piano strategico, è forse ipotizzabile un gioco di sponda sotterraneo tra Stati Uniti e Turchia. Entrambi potrebbero avere degli obiettivi da conseguire attraverso l’offensiva in atto contro il leader siriano.
Cominciamo subito col dire che la Siria non è stata esattamente in cima alle preoccupazioni di Joe Biden in questi anni. […] È comunque interessante notare come, nelle ultime settimane, le forze statunitensi abbiano in più occasioni bombardato le milizie iraniane e i loro depositi di armi, che si trovavano sul territorio siriano. L’ultimo attacco di questo tipo risale a martedì scorso: un giorno prima, cioè, dell’avvio dell’offensiva dei ribelli.
RECEP TAYYIP ERDOGAN DONALD TRUMP
Tutto questo, senza trascurare che, domenica scorsa, il consigliere per la sicurezza nazionale americano in pectore, Mike Waltz, ha parlato di un pieno coordinamento tra l’amministrazione entrante e quella uscente sui dossier di politica estera. «Siamo mano nella mano», ha detto. Insomma, almeno sui dossier internazionali, il team di Donald Trump e quello di Joe Biden stanno collaborando.
Alla luce di questi elementi, non è improbabile che la strategia americana sia quella di mettere sotto pressione la Russia in Medio Oriente per fiaccarne il potere negoziale in vista delle trattative diplomatiche che Trump ha intenzione di avviare sulla crisi ucraina.
Ed è qui che spunta il probabile ruolo turco. Alcune delle sigle che stanno conducendo l’attacco contro Assad sono storicamente più o meno collegate ad Ankara: parliamo soprattutto dell’Esercito nazionale siriano e dell’organizzazione jihadista Tahrir Al Sham.
SIRIA - RIBELLI CONQUISTANO ALEPPO
Non si può quindi escludere che si sia registrata una convergenza sotterranea tra gli Stati Uniti e una Turchia che, nonostante una politica estera assai autonoma, fa comunque parte della Nato. Recep Tayyip Erdogan potrebbe aver voluto approfittare della debolezza dell’Iran e dei suoi proxy per assestare un colpo al presidente siriano e azzoppare l’influenza regionale di Mosca. Non è neanche escluso che veda nell’indiretto indebolimento di Vladimir Putin un modo per ritagliarsi un ruolo centrale di mediazione nei futuri colloqui per l’Ucraina.
bashar al assad con vladimir putin
Dall’altra parte, ammesso e non concesso che ci sia una sponda tra Washington e Ankara, non è detto che gli americani si fidino completamente del sultano. Forse non a caso, in un primo momento, le Forze democratiche siriane avevano preso il controllo dell’aeroporto di Aleppo, che è poi caduto nelle mani di Tahrir Al Sham. Storicamente spalleggiate dagli Stati Uniti, le Forze democratiche siriane sono a guida curda e risultano notoriamente ai ferri corti con Erdogan.
[…] il riposizionamento del leader turco potrebbe riguardare anche Israele. È vero: i suoi rapporti con lo Stato ebraico sono assai peggiorati dopo il massacro del 7 ottobre 2023. Tuttavia non è escludibile che Erdogan possa presto aprire a una distensione con Gerusalemme. D’altronde, Israele, che ieri ha colpito siti di Hezbollah destinati al contrabbando di armi al confine tra Siria e Libano, non è certo dispiaciuta degli scossoni a cui è attualmente sottoposto il regime di Assad.
donald trump recep tayyip erdogan
Se l’ipotesi di una tacita sponda tra Washington e Ankara sulla Siria è corretta, è verosimile che Trump possa cercare di coinvolgere Erdogan nell’architettura diplomatica degli Accordi di Abramo e nel piano di pace per il conflitto israelo-palestinese. Ovviamente non sarebbe un obiettivo facile da conseguire, ma neppure impossibile, visto che il sultano, nella sua spregiudicatezza, è avvezzo alle rivoluzioni diplomatiche. Ed è la stessa debolezza iraniana che potrebbe spingerlo a un disgelo con Israele.
[…] A Trump fa comodo che Mosca si avvii al tavolo delle trattative ucraine con un potere contrattuale diminuito a causa della crisi siriana. Dall’altra parte, non può però permettersi una Russia troppo debole. Uno degli obiettivi del tycoon è infatti quello di sganciare il più possibile Mosca da Pechino. La sfida che gli si pone davanti è quindi quella di trovare un bilanciamento tra Turchia e Russia in Siria, coinvolgendo magari entrambe in una più ampia strategia anticinese. […]
il bilaterale biden erdogan a vilnius video casa bianca. guerra in siria - aleppo conquistata dai ribelliAbu Muhammad al Jolaniribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 4ribelli abbattono la statua di basel el assad ad aleppo ribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 2ribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 5ribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 1ribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 3Abu Muhammad al Jolani