judy garland -image-a-188_1432667096266

LA REGINA DELLA TRAGEDIA - JUDY GARLAND ERA UN TALENTO PAZZESCO MA ANCHE UNA TOSSICA CON ISTINTI SUICIDI (SI DIEDE FUOCO E SI TAGLIO’ LE VENE) CHE SI DIVERTIVA AD AVERE RAPPORTI LESBO IN LIMOUSINE

Hazel Jones per “Daily Mail”

judy garlandjudy garland

 

Judy Garland era un tesoro pubblico ma anche una pazza, esigente talentuosissima tossicodipendente, la cui dieta consisteva in un cocktail di pillole e Liebfraumilch, un vino tedesco dal gusto fruttato.

 

Stevie Phillips, che fu la sua agente e la sua ombra nel 1960, ora racconta la sua esperienza in “Judy & Liza & Robert & Freddie & David & Sue”, in uscita il 2 giugno per

“St. Martins Press”. Sono passati 46 anni dalla morte della star ed è tempo di mostrare una donna distrutta dagli eccessi, che ha tentato di uccidersi e di uccidere la stessa Stevie.

 

Judy Garland jpegJudy Garland jpeg

La Garland si diede fuoco all’Hotel Plaza di New York proprio davanti alla sua agente, che all’epoca aveva 25 anni. Una volta si tagliò i polsi ridendo mentre il suo sangue copriva il corpo della sua assistente. Judy aveva un bisogno compulsivo di compagnia, voleva sentirsi amata e desiderata, non sentendosi mai bella né attraente.

 

I rapporti lesbo in macchina erano uno dei suoi divertimenti. In una interminabile corsa in limousine per raggiungere un concerto, la Garland allungò la mano fino al sedile posteriore, fra le gambe di Stevie. Si voltò con un sorriso e cominciò a masturbarla. Ricorda la Phillips: «Il mio corpo si irrigidì, smisi di respirare. Ogni mia espressione le chiedeva di smettere, quella cosa non faceva per me. Presi coraggio per dirglielo ma non ci riuscii». La Garland era il suo mito, sognava di incontrarla sin da ragazzina e colse l’occasione quando la sua agenzia la spedì a farle da assistente personale.

 

stevie phillips e liza minellistevie phillips e liza minelli

 

Al tempo la star era già decaduta. Viveva in un appartamento londinese e trascorreva i giorni ingozzandosi di cibo. Fu presa e portata a New York coi tre figli, le dissero che sarebbe tornata alla gloria se si fosse rimessa in sesto. Ricorda Stevie: «Judy non era un tipo facile, era la regina della tragedia. Le misi una coperta addosso in hotel quando accese la sua gonna e la mandò in fiamme.

 

Non chiese aiuto e non fece resistenza. Si bruciò una gamba, andò in bagno e disse semplicemente che era meglio se indossava un paio di calze. Per quattro anni seguii la sua disperazione. Le sera del 1961, al concerto del Boston Garden, parlavamo e lei si tagliò le vene, il sangue mi zampillò addosso. Io ero pietrificata ma per lei era normale. Lei era così. Questi erano episodi di manipolazione e controllo, un modo per avere l’attenzione mia e di suo marito David Begelman, che la tradiva».

memoir di stevie phillipsmemoir di stevie phillipsjudy garland talento e tragediajudy garland talento e tragedia

 

Begelman, anche capo della “Columbia”, infatti arrivò subito in albergo con il medico, e spedì l’assistente a comprare dei braccialetti che coprissero i polsi di Judy affinché potesse tornare sul palco: «Nessuno voleva ricoverarla perché tutti erano troppo impegnati a sfruttarla».

 

Stevie definisce Begelman “un maiale, brutto e nocivo per tutte le sue donne”. Trasse profitto dalla star in ogni possibile modo, anche ricattandola per una foto seminuda scattata mentre lei era in ospedale. Gli valse 50.000 dollari. Quando le sue truffe furono scoperte, David si suicidò, a 73 anni.

andy warhol liza minnelli palazzo dei diamanti, ferrara, 1975andy warhol liza minnelli palazzo dei diamanti, ferrara, 1975

 

La Phillips dichiara di dovere tutto alla Garland: «E’ stata la mia insegnante di vita, mi ha corazzato contro il mondo». In seguito diventò l’agente di Liza Minelli, un’altra dipendente da cocaina, Robert Redford, Peter Sellers, David Bowie e Barbra Streisand.

liza minelliliza minelli

LIZA MINNELLI E JOHN LENNON LIZA MINNELLI E JOHN LENNON

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA