CRISTIANO RONALDO SARÀ A TORINO PER FARSI INTERROGARE DAI PM DELL’INCHIESTA JUVENTUS - SECONDO "LIBERO", CR7 VUOLE I 20 MILIONI DELLA FAMOSA CARTA SEGRETA CHE NON HA MAI FIRMATO E SBARCHERA’ A TORINO POCHI GIORNI PRIMA DEL PROCESSO (INIZIA IL 27 MARZO) CHE VEDRÀ SUL BANCO DEGLI IMPUTATI AGNELLI E I DIRIGENTI DELLA PASSATA GESTIONE BIANCONERA – IL PORTOGHESE CONFERMERA’ AI PM CHE LUI DI CARTE SEGRETE NON NE HA MAI FIRMATE. UN PASSAGGIO CHE INGUAIA ANCORA DI PIU’ LA JUVE…
Cristiano Ronaldo sarà a Torino pochi giorni prima del processo Juventus. Vuole i 20 milioni della famosa carta segreta che non ha mai firmato. Lo scrive Libero.
Al ristorante “La Credenza” di San Maurizio Canavese, a pochi chilometri da Torino e poco distante dall’aeroporto “Sandro Pertini” di Caselle, la tavola è già imbandita per quattro persone. Cristiano Ronaldo, la gentile consorte Georgina Rodriguez, l’avvocato e il manager del campione. Prima ancora dei magistrati, l’oste del “La Credenza” saprà data e orario dell’arrivo del campione, suo vecchio e affezionato cliente. Con il suo jet privato Ronaldo atterrerà nei giorni precedenti il 27 marzo, data di inizio del processo che si celebrerà a Torino e che vedrà sul banco degli imputati gli ex top manager della Vecchia Signora.
Il viaggio che CR7 intendere compiere ha due obiettivi: il primo e per lui più importante è quello di incassare i 20 milioni di euro che pretende dalla Juventus «secondo accordi presi “in chiaro” e non garantiti da alcuna carta segreta», hanno fatto sapere dall’entourage del calciatore. Il secondo è quello di confermare ai magistrati della procura di Torino, l’aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Ciro Santoriello e Mario Bendoni, che lui di carte segrete non ne ha mai firmate. Infatti, l’unico documento che lo riguarda, trovato nel corso delle perquisizioni negli studi di alcuni legali torinesi e che è nelle mani dei pm, non reca la firma di CR7, ma solo della controparte.
Gianoglio, Santoriello e Bendoni vogliono ascoltare direttamente da Ronaldo se, per caso «lui è in possesso di una copia firmata da entrambe le parti». In questi mesi il campione è stato contattato più volte dalla magistratura torinese che intendeva e intende ascoltarlo come testimone, ma Ronaldo ha sempre (almeno finora) declinato l’invito. La scorsa settimana, invece, c’è stata la disponibilità per un breve colloquio che, in un primo tempo, era stato organizzato all’aeroporto Levaldigi di Cuneo, dove si sarebbero dovuti recare i magistrati per incontrare CR7 in scalo per pochi minuti. Poi il cambio di programma perché il colloquio non sarà così breve e l’ipotesi del “Sandro Pertini” sarebbe diventata la più probabile e gradita ad entrambi. Ai i magistrati, perché lo scalo si trova a pochi chilometri da Torino; a Ronaldo e al suo clan, perché nel programma potrebbe rientrare la sosta al “La Credenza” di San Maurizio Canavese dove, quando vestiva la casacca bianconera, Ronaldo e Georgina vi si recavano frequentemente.
Per tornare alla “carta segreta”, però, gli inquirenti ritengono che la cosa fondamentale è che sia stata firmata dalla Juventus, titolare del riconoscimento del debito da 19 milioni nei suoi confronti (comunque garantiti dal contratto “in chiaro”).