OPERAZIONE ANTIRICICLAGGIO CON SORPRESA: “BRUNELLO” PERES IN UNA DELLE CASE SEQUESTRATE - IL GIOCATORE DELLA ROMA VIVEVA IN UN ATTICO ALL’EUR AVUTO IN COMODATO D'USO (SCADUTO DA TEMPO) – 19 ARRESTI, A CAPO DELLA BANDA DI PRESUNTI TRUFFATORI, UN EX TERRORISTA – TRA I PERSONAGGI CHIAVE UN DIRIGENTE DEL MISE E UN COMMERCIALISTA. A FAR SCATTARE LE INDAGINI UN PREGIUDICATO DI UN PAESINO VICINO SUBIACO CHE PASSAVA LE SUE GIORNATE IN OSTERIA…

-

Condividi questo articolo


BRUNO PERES BRUNO PERES

Stefano Vladovich per il Giornale

 

Quando, ieri mattina, hanno fatto irruzione nell'attico di viale Copenaghen 39, all'Eur, Bruno Peres dormiva. Svegliato di soprassalto dai carabinieri del nucleo operativo di via in Selci, il difensore della Roma, non credendo di trovarsi di fronte alle forze dell'ordine, ha chiamato il 112.

 

Sfrattato dall'appartamento sequestrato al suo proprietario, Fabio Pignatelli di 48 anni, al giocatore brasiliano è toccato spiegare il perché di quella strana locazione, un comodato d'uso scaduto da tempo.

 

«La vicenda ha contorni ancora poco definiti», commenta il legale di Pignatelli, l'avvocato Massimo Ferrandino. L'attico ceduto a Peres è uno dei beni sequestrati a una banda di presunti truffatori, 28 persone indagate, 19 arrestati dei quali 13 in carcere, da tre anni nel mirino dei carabinieri. I reati? Associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e al trasferimento illecito di valori, traffico d'influenze, truffa aggravata per ottenere erogazioni pubbliche, emissione di false fatture, millantato credito.

BRUNO PERES BRUNO PERES

 

A capo della banda un ex terrorista, già condannato per armi e un tentato colpo di Stato tra il 1986 e il 1996, Massimo Sforza, 56 anni. Sforza, con altri personaggi fra gli anarco-insurrezionalisti della capitale, nel 2000 viene condannato per banda armata. Al suo attivo sequestri di persona e rapine messe a segno in 10 anni per l'acquisto di esplosivi, armi da guerra, cantine da utilizzare come deposito di armi e munizioni o per nascondere latitanti, infine per la pubblicazione di periodici eversivi.

 

Fra i destinatari delle due ordinanze di custodia cautelare un dirigente del Mise, Alessandro Caroselli, 63 anni, e un commercialista romano, Antonio Valente, 59 anni. Due personaggi chiave, Caroselli e Valente, per l'organizzazione: secondo la Procura facevano ottenere o agevolavano l'erogazione di finanziamenti pubblici, denaro che veniva poi «dirottato» in conti intestati a teste di legno. È proprio un insospettabile a far scattare le indagini.

 

BRUNO PERES BRUNO PERES

Siamo ad Anticoli Corrado, un paesino alle porte di Subiaco. Fabio Massimo Mummolo, 58 anni, è un pregiudicato che passa le giornate all'osteria. Un giorno si presenta al bar: «Offro da bere a tutti», dice mostrando le tasche piene di soldi. Nelle mani 12mila euro. In poche ore la notizia fa il giro del borgo e arriva ai carabinieri. Mummolo viene messo sotto osservazione. I militari accertano che ogni settimana l'uomo riceve migliaia di euro sul proprio conto.

 

Denaro che viene prelevato e consegnato a personaggi della banda. Un sistema semplice e collaudato: basta individuare società operanti in vari settori che, tramite il commercialista, avanzano al Mise le richieste di finanziamento. Il dirigente del dicastero fa ottenere il denaro.

carabinieri carabinieri

 

Ricevuti i fondi i conti delle società vengono svuotati. In pochi giorni il denaro entra nei conti correnti dell'organizzazione o di «teste di legno» come Mummolo. Solo fra il novembre del 2018 e il settembre del 2019 viene erogato un milione e mezzo di euro a tre diverse società. Sequestrati 25 appartamenti e 290 conti correnti per un valore di oltre 5 milioni di euro.

BRUNO PERES BRUNO PERES CARABINIERI CARABINIERI carabinieri carabinieri BRUNO PERES BRUNO PERES

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…