Giulio Cardone e Marco Juric per la Repubblica – Estratti
Sembra passato un secolo. Perché mai come in queste ore il futuro della Joya sembra essere lontano da Roma. Gli arabi dell’Al-Qadsiah hanno presentato al suo agente Carlos Novel un’offerta triennale da oltre 20 milioni di euro a stagione. Il club giallorosso ha dato il suo benestare alla trattativa.
E per la prima volta Dybala valuta seriamente l’addio. Un fulmine a ciel sereno che ha fatto crollare nello sconforto i tifosi della Roma e aperto uno squarcio nelle convinzioni dell’argentino. Da imprescindibile a cedibile. In pochi mesi. Com’è potuto succedere?
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Arriva luglio. Per la Roma il momento di fare delle scelte sul mercato. I giallorossi acquistano Soulè per 30 milioni. È il primo segnale di un cambio di strategia. Avallato da Daniele De Rossi, che durante la preseason punta tutto sull’ex Frosinone, relegando Dybala a riserva di lusso. Calcio d’agosto? Forse. Ma le parole dell’allenatore al termine dell’amichevole con l’Everton di sabato scorso aprono lo squarcio: “Dybala in Arabia? Io non trattengo nessuno con le catene”. Il resto è cronaca del tormentone di Ferragosto. Dybala chiede spiegazioni, l’allenatore gli comunica che non lo vede ancora al massimo della condizione e la sua posizione nella Roma è cambiata. Non è più indispensabile e per adesso il titolare è Soulé, anche a Cagliari alla prima di campionato.
Dietro le scrivanie il club si muove per trovare una soluzione al problema. Dybala costa 16 milioni lordi di ingaggio. Troppi. In più ha una clausola di rinnovo automatico per un ulteriore anno (2026) che scatta alla 15ª presenza. Un rischio che a Trigoria non vuole correre nessuno. Il ds Ghisolfi e la Ceo Souloukou danno mandato all’agente Ramadani di trovare un club arabo disposto ad acquistare l’argentino. Se l’Europa non vuole Dybala, saranno i petroldollari a far vacillare il calciatore. La prima offerta dell’Al-Qadisiyah viene rifiutata dal calciatore. Nonostante i segnali, lui vuole rimanere.
esultanza dybala foto mezzelani gmt12
Si arriva a martedì sera quando nella Capitale va in scena l’incontro tra i dirigenti del club arabo, il board giallorosso e Ramadani, intermediario dell’operazione. L’offerta torna sul piatto. Aumentata. Con l’aggiunta del cartellino di Saud Abdulhamid, laterale difensivo dell’Al-Hilal. Fa parte del pacchetto, prendere o lasciare. Le parti si riaggiorneranno nelle prossime ore. Dybala parlerà con la moglie Oriana e insieme decideranno il futuro. Loro. La Roma ha già deciso da tempo.
DYBALA, L'INSOSTENIBILE PREZZO DEL TALENTO
Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport
Quante volte ho già visto situazioni simili, quante volte con Roberto Baggio, scaricato dalla Fiorentina, poi dalla Juve, poi ancora dal Milan, dall’Inter e infine dal grande calcio. Non a caso si rifugiò felicemente a Brescia, che non è in Arabia. Quante volte il talento è stato considerato superfluo e troppo costoso dal nostro calcio che da anni ne è drammaticamente privo.
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Anche per Paolino Dybala momenti tormentati come questo non sono una novità: alla Juve - che a dicembre 2021 era pronta a garantirgli uno stipendio da 9 e passa milioni netti - gli furono voltate le spalle nel giro di poche settimane: soltanto grazie a Mourinho e ai Friedkin, riuscì in seguito a trovare una casa degna della sua qualità. E stiamo parlando del realizzatore più importante del campionato, di un assistman come ce ne sono pochi, ma anche - non posso negarlo - di un giocatore che nelle ultime due stagioni ha subìto numerose interruzioni di energia per problemini, botte alle caviglie e timori di rotture.
Non mi permetto di entrare nei conti della Roma, non mi riguardano e sono convinto che Lina Souloukou - alla quale il coraggio non manca - sappia farli molto bene. Né mi interessano le pressioni che la società potrebbe esercitare su Paulo: anche queste non sarebbero una novità per lui (Paratici non era certo una mammoletta). Specie in questo periodo, poi, sono diventate pratiche fin troppo comuni a più di un club.
Detto che a uno come lui non rinuncerei mai, ma anche che non sono io a pagarlo, per il rispetto che si deve ai tifosi che sottoscrivono abbonamenti di varia natura, mi auguro che se Dybala dovesse decidere di andare nella Saudi Pro League, emerga la verità e prevalga l’onestà.
In altre parole: se è lui a voler partire per soldi lo dica e deresponsabilizzi il club, di fronte a 60 milioni il grado di comprensione del popolo è elevato; se invece fosse la Roma a volersi liberare economicamente di uno stipendio ritenuto pesantissimo per investire su Soulé, sarebbe opportuno che la dirigenza lo chiarisse. Tanto il giudice ultimo resta sempre il campo. E certi dolori si possono comunque assorbire: la vita ne offre di peggiori.
Dimenticavo: le partite le guardavo per Baggio e dal 16 maggio del 2004 ho faticato a seguirle con lo stesso trasporto. Non era più domenica fino a quando non è apparso il sinistro di Paolino.
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